No! Giacché gli uomini non vedono le donne come oggetto sessuale per una depravazione mentale loro, ma proprio perché è la natura a spingerli verso tale modo di immaginare la femmina a scopi riproduttivi e di sopravvivenza della specie.
Tale modello lo si riscontra pressoché ovunque in natura, dove i maschi girano in cerca di femmine, con lo scopo di inseminare il più possibile.
Immaginare una femmina come "oggetto sessuale" quidi, a mio avviso, è uno degli aspetti che hanno permesso alla riproduzione sessuata di trionfare su quella asessuata.
In realtà non è di alcun danno per le femmine della specie umana se gli uomini le vedono come oggetti sessuali: se così non fosse potrebbero salutare l'idea di avere figli. Insomma: dovrebbero imparare che, se anche esse esistono, è perché gli uomini ragionano in termini di "oggetti sessuali" quando si tratta di riproduzione (perchè, gratta gratta... sotto sotto trovi sempre questo aspetto della vita!)
E' chiaro che poi siamo anche esseri pensanti e con le donne occorre rapportarsi anche ad altri livelli, limitando l'immagine di "oggetto sessuale" ai soli aspetti legati alla seduzione e al desiderio.
Ma così è per tutti, quando scegliamo la possibile partner. Con buona pace dei maschietti pentiti e delle femministe (o di quasi tutte le donne).
Controparte: diventa normale che se noi concepiamo le donne come "oggetto sessuale", per loro noi siamo, naturalmente, "oggetti economici" (uomini-bancomat). E anche questo rientra perfettamente nell'etologiadella specie umana e non solo. Potrei tranquillamente estendere questi modelli a quasi tutte le specie del mondo dei vertebrati (laddove il maschio si mantiene il contatto conl a femmina anche dopo il concepimento della prole e si occupa di proteggere, procaccaire cibo etc... ecco che il maschio è non più oggetto economico bensì "oggetto utilitaristico", scelto dalla femmina proprio poiché ritenuto capace di occuparsi di tali attività... anche se alla fin fine gli aggettivi economico ed utilitaristico, coincidono...)
Si tratta di imparare a non vergognarci di questa cosa vivendola come ennesimo esempio di colpa collettiva inculcataci dal femminismo, ma come aspetto NATURALE della nostra sessualità. Parimenti le donne dovrebbero finirla di lamentarsene, giacché a questo nostro aspetto, esse devono tanto della loro esistenza. Imparare a rispettare la propria natura e quella altrui!