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Cosa si rischia con l'ideologia gender

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Vicus:
Ottimo! :smile2: Speriamo in un cambiamento di tendenza per il bene dell'umanità.
A proposito di discriminazioni, il presidente di Mozilla Foundation è stato fatto dimettere per aver donato 1000$ nel 2008 ad un'associazione contro le nozze gay e in favore della famiglia naturale:
http://www.corriere.it/esteri/14_aprile_03/mozilla-ceo-lascia-perche-omofobo-ba486520-bb6d-11e3-8a36-5d2bd872f898.shtml

Nel 2008: la lobby omosessista fa la vittima ma non "perdona" e non dimentica.

giuspal:
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-gender-non-c-e-pace-nemmeno-in-bagno-18579.htm

Gender, non c'è pace nemmeno in bagno di Marco Guerra 08-01-2017

''Sappiamo che sarà una battaglia dura, ma sappiamo di essere dal lato giusto della storia''. Sono molti i cattolici e non che vorrebbero sentir pronunciare queste parole dai propri rappresentanti politici, una volta che questi raggiungono ruoli di governo e amministrativi. In questo momento per trovare qualcuno che non sia disposto a cedere sui propri principi bisogna andare negli Stati Uniti. A proferire il suddetto impegno politico è stato il vice governatore del Texas Dan Patrick che, giovedì scorso, ha annunciato la presentazione di un progetto di legge che richiede l'uso dei bagni a seconda del sesso registrato alla nascita negli edifici governativi e nelle scuole. Un'iniziativa simile a quella criticata del North Carolina, definita una mossa discriminatoria e che suscitò la reazione di molte lobby politiche e delle multinazionali che diedero vita a durissime ritorsioni economiche.

L’unione degli industriali del Texas ha già stimato infatti che una legislazione che regolamenta l’accesso ai bagni secondo il sesso di nascita potrebbe tradursi in un boicottaggio economico con perdite che vanno dai  964 milioni agli 8,5 miliardi di dollari per lo Stato. La scorsa primavera il North Carolina aveva dovuto stralciare il suo provvedimento dopo che l’NBA, la lega del basket statunitense, aveva messo in forse lo svolgimento dell’All-Star Game 2017 nella città di Charlotte; Bruce Springsteen aveva cancellato un concerto e la Deutsche Bank aveva minacciato di cancellare un progetto che porta alla creazione di 250 posti di lavoro in un centro di ricerca che già occupa 900 persone in questo Stato americano.

Il vicegovernatore del Texas smorza però i timori per le eventuali ripercussioni economiche, parla di decisione di buon senso che serve anche a prevenire eventuali molestie sessuali, determinate da un accesso indiscriminato ai servizi igienici basato solo sulla condizione di genere percepita dal singolo individuo. Insomma levate le icone della gonna e del pantalone dalle porte dei bagni,  in nome della lotta alle discriminazioni, i più felici potrebbero essere proprio i più male intenzionati.

Il tema delle  “trans-toilette” è diventato un diritto riconosciuto, difeso e promosso degli organi del governo federale solo dopo che lo scorso maggio i dipartimenti Giustizia e Istruzione del governo Obama hanno inviato una direttiva ad ogni scuola pubblica del Paese circa l'obbligo di trattare gli studenti secondo modalità che corrispondano alla loro identità di genere, anche se i registri scolastici e i documenti indichino un sesso diverso da quello espresso. Questo ha significato anche consentire agli studenti di utilizzare Wc, spogliatoi e docce rispondenti alla loro identità di genere ma non al loro sesso biologico. Misura che appare ancora più superflua se si considera che si applica a ragazzi al di sotto dei 18 anni, solo in rarissimi casi operati per un cambio di sesso, e quindi con tutti i genitali corrispondenti al loro sesso di nascita.

Tredici stati americani guidati proprio dal Texas hanno presentato ricorso contro la circolare del governo e, ad agosto, il giudice federale Reed O’Connor ha deciso che la politica sui bagni transgender promossa dalla amministrazione Obama non è né obbligatoria, né vincolante. Una sentenza che non si limita ai soli Stati ricorrenti perché, come ha spiegato lo stesso giudice O’ Connor, “un provvedimento geograficamente limitato sarebbe inefficace”.

Il Texas ha quindi già vinto la sua battaglia di libertà: il governo di Washington non è riuscito ad obbligare i vari Stati ad introdurre la teoria gender nel bagni delle scuole americane. Ora però inizia una battaglia per la verità, per fare in modo che nessuna  toilette diventi un pretesto per camuffare la biologia dell’essere umano.

Speriamo bene...

Vicus:
Dico spesso che l'uomo (nel senso dell'essere umano) è ipnotizzato dalla macchina che gli fa credere di essere un robot senza caratteri sessuali, che sono tra le cose che ci rendono umani.
La tecnologia ha bisogno di automi per la routine impersonale della produzione e della distribuzione.

Sardus_Pater:

--- Citazione da: Vicus - Gennaio 09, 2017, 00:22:01 am ---Dico spesso che l'uomo (nel senso dell'essere umano) è ipnotizzato dalla macchina che gli fa credere di essere un robot senza caratteri sessuali, che sono tra le cose che ci rendono umani.
La tecnologia ha bisogno di automi per la routine impersonale della produzione e della distribuzione.

--- Termina citazione ---

Non è solo quello, Vicus, è stato anche il dare troppa corda alle lobby che noi combattiamo, pensando ingenuamente che si sarebbero limitate a qualche blando privilegio e a un po' di libertà. I falchi della finanza, come Soros ma non solo, hanno intravvisto un nuovo mercato nella "liberalizzazione di genere", agendo di conseguenza. Non è solo l'ipnotizzazione della macchina, dunque.

giuspal:
Altra significativa vittoria contro il trans-gender  ^_^

http://www.uccronline.it/2017/01/10/north-carolina-lhouse-bill-2-resta-e-il-trans-seguira-la-sua-vera-natura/

North Carolina, l’House Bill 2 resta e il trans seguirà la sua vera natura

«Nessuna pressione economica, politica o ideologica potrà mai convincermi che ciò che è sbagliato è giusto. Sarà sempre sbagliato che gli uomini abbiano accesso alle docce e ai bagni delle donne, indipendentemente da come si travestono». Con queste parole il vice-governatore del North Carolina, Dan Forest, ha salutato vittorioso la resistenza dell’House Bill 2.

Parliamo della ormai famosa legge (di cui ci siamo già occupati) che impone ad ogni uomo e ogni donna di accedere alla toilette pubblica corrispondente al proprio sesso biologico, secondo il certificato di nascita. Esattamente ciò che avviene in tutti i Paesi civili, moderni e di buon senso, compreso il nostro.

Ma per le associazioni omosessuali e per l’ex presidente, Barack Obama, si tratterrebbe di una violazione dei diritti delle persone transgender che dovrebbero poter frequentare liberamente il bagno e lo spogliatoio pubblico (compresi quelli dei minorenni) che più ritengono corrispondente a “quel che si sentono essere”. Tutte le più grandi multinazionali (tra cui Google, Apple, PayPal, Deutsche Bank e Facebook) e numerosi volti noti (Bruce Springsteen, Cirque du Soleil, Pearl Jam e Ringo Starr) hanno fatto quadrato per ottenerne l’abrogazione: la perdita economica è stata molto elevata e le pressioni elevatissime. Ma l’ultimo tentativo è fallito poco prima di Natale, anche grazie all’enorme impegno dei locali attivisti per la famiglia naturale che hanno saputo coinvolgere la popolazione, portandola per le strade con lo slogan: “Keep woman safe”, “Keep kids safe” (“mantieni donne e bambini al sicuro”).

La cattiva notizia è che certamente l’assalto Lgbt al buon senso riprenderà a breve, ma le buone notizie sono ben tre. La prima è che il neo-presidente (qualunque opinione si abbia di lui), Donald Trump, si è schierato a favore dell’HB2 («sto con il North Carolina!», ha detto), la seconda è che un giudice federale di Dallas si è pronunciato contro il mandato dell’amministrazione Obama che non riconosce l’obiezione di coscienza agli operatori sanitari su interventi di cambio sesso (manifestando che le tematiche transgender sono pubblicamente ed eticamente sensibili, giustificando così la necessità di una legislazione prudente com’è quella del North Carolina). La terza è che altri Stati si stanno nel frattempo dotando di una legge simile a quella del North Carolina: in Virginia, ad esempio, dove il disegno di legge è stato introdotto in questi giorni e in Texas, in cui sta per essere varata una normativa per proteggere le donne nei bagni e spogliatoi pubblici, la cosiddetta Women’s Privacy Act, consentendo a sua volta l’accesso ai bagni in base al sesso alla nascita e non al presunto genere a cui qualcuno si convince, a causa di evidenti disturbi, di appartenere. Diverse donne, infatti, sono state abusate nei bagni dai transgender e, ironia della sorte, anche il più acceso contestatore dell’House Bill 2, Chad Sevearance-Turner, ha dovuto dimettersi dopo essersi dimostrato un molestatore sessuale.

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