In rilievo > Osservatorio sul Genderfemminismo
Cosa si rischia con l'ideologia gender
Vicus:
--- Citazione da: Sardus_Pater - Gennaio 10, 2017, 16:15:02 pm ---Non è solo quello, Vicus, è stato anche il dare troppa corda alle lobby che noi combattiamo, pensando ingenuamente che si sarebbero limitate a qualche blando privilegio e a un po' di libertà. I falchi della finanza, come Soros ma non solo, hanno intravvisto un nuovo mercato nella "liberalizzazione di genere", agendo di conseguenza. Non è solo l'ipnotizzazione della macchina, dunque.
--- Termina citazione ---
La motivazione socioeconomica è legata alla macchina: la riproduzione non serve più, e la per la mandopera umana (dove serve ancora) occorrono esseri neutri, intercambiabili e malleabili.
TheObserver:
--- Citazione da: giuspal - Dicembre 17, 2016, 16:42:00 pm ---Relativizzazione sessuale legalizzata
Da uomo a donna, cambio anagrafico senza intervento
Decisione del Tribunale di Ragusa su un giovane di 27 anni
Si può cambiare sesso all'anagrafe senza sottoporsi ad alcun intervento chirurgico per adeguare i caratteri sessuali da maschili a femminili. E' la decisione assunta dal Tribunale di Ragusa, sezione civile (presidente Salvatore Barracca, a latere Elisabetta Trimani e Alida Bracone), sull'istanza presentata di un ventisettenne ragusano nel 2014 che ha chiesto di cambiare sesso. "Un procedimento non facile - dice Nunzio Citrella, legale del giovane - perché all' inizio non c'era alcun supporto giurisdizionale in favore di un pronunciamento in tal senso che sono poi intervenuti successivamente. Il Tribunale di Ragusa previo un rigoroso accertamento fatto sull'istante che la sua scelta è irreversibile nella volontà di cambiare sesso ha accolto la nostra tesi". La scelta del ventisettenne, nato uomo ma che sostiene di sentirsi a tutti gli effetti una donna, è stata dettata, come spiega il suo legale, ''dalla volontà e dalla determinazione che prevale in lei, ovvero che la psiche prevale sul corpo".
:doh: no comment!
--- Termina citazione ---
Commento io se permetti !
Nessuno si è chiesto cosa significhi, e i rischi che comporta, affrontare il SRS (Sex Reassignment Surgery). Poter cambiare il proprio nome in accordo al proprio aspetto e identità di genere, senza dover affrontare tale intervento, è un diritto che ogni paese cosidetto civile dovrebbe garantire. Negli USA ad esempio è possibile cambiare il proprio nome senza problemi.
Sono una transgender MTF di 27 anni, sono sotto HRT da alcuni mesi e il mio aspetto è quello di una ragazza ( lo era anche prima che iniziassi la terapia ormonale in verità).
Voi non avete idea di cosa significhi dover esibire documenti con nome maschile ai controlli che possono capitare. Una volta sono stata anche umiliata. Mi sono state fatte domande e richieste irriferibili, dalle cosidette forze dell'ordine.
Questa sentenza rappresenta molto per me e penso che sia un grande passo avanti per i diritti delle persone Transgender.
Buona giornata
TheObserver:
--- Citazione da: Sardus_Pater - Dicembre 17, 2016, 18:21:42 pm ---Un tempo per questi "cosi" esisteva un solo posto in cui stare: il manicomio.
--- Termina citazione ---
Complimenti per l'intervento.
Volevo solo ricordarti che quei "cosi" sono persone!
Siamo persone!
TheObserver:
--- Citazione da: Vicus - Gennaio 10, 2017, 22:25:30 pm ---La motivazione socioeconomica è legata alla macchina: la riproduzione non serve più, e la per la mandopera umana (dove serve ancora) occorrono esseri neutri, intercambiabili e malleabili.
--- Termina citazione ---
Caro Vicus è un piacere per me riquotarti dopo tanto tempo :P
Sono stata assente per un bel pò perchè ho avuto parecchio da fare con l'università.
Spero di poter dare qualche contributo al forum in futuro, anche se temo non saremo mai in accordo :)
Un saluto
giuspal:
--- Citazione da: TheObserver - Gennaio 12, 2017, 05:39:24 am ---Commento io se permetti !
Questa sentenza rappresenta molto per me e penso che sia un grande passo avanti per i diritti delle persone Transgender.
Buona giornata
--- Termina citazione ---
Contento/contenta tu... :sleep:
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-bimbi-con-la-vagina-e-viceversa-la-perversionetransex-ora-diventa-un-manifesto-pubblicitario-18654.htm
“Ci sono bambine con il pene e bambini con la vulva. E’ così semplice. La maggior parte soffre ogni giorno perché la società non vuole riconoscere questa realtà”. Stiamo parlando della campagna pubblicitaria ideata da Chrysallis, Associazione dei Minori Transessuali con sede nei Paesi Baschi, comunità autonoma della Spagna, affinchè il transessualismo diventi pratica comune anche tra i fasciatoi e i biberon. Lo slogan è accompagnato dall’immagine disegnata di quattro bambini nudi. Un maschietto con il pene ed uno con la vagina, una femminuccia con la vagina e un’altra con il pene. I manifesti sono stati affissi presso le fermate dell’autobus e nella metro di Bilbao, nonché in altri luoghi della regione confinante di Navarra. La campagna è stata realizzata grazie alla donazione di 30mila dollari proveniente da un facoltoso quanto anonimo benefattore di New York.
L’associazione Chrysallis sostiene che “recenti studi hanno dimostrato che il tasso di tentativi di suicidio tra gli adulti transgender a cui da bambini non è stata riconosciuta la loro identità sessuale è notevolmente superiore alla media”.
La rivista The New Atlantis l’anno scorso ha pubblicato una revisione di 500 studi scientifici dal titolo “Sessualità e genere. Risultati di carattere biologico, psicologico e sociale”. Gli autori sono Lawrence S. Mayer docente di statistica e biostatistica presso l’Università dell’Arizona e Paul R. McHugh, professore di psichiatria e scienze comportamentali alla Johns Hopkins University School of Medicine. Gli autori rammentano innanzitutto che “gli studi scientifici non supportano l'ipotesi che l'identità di genere sia una proprietà innata e umana fissa e indipendente dal sesso biologico, cioè che una persona è ‘un uomo intrappolato nel corpo di una donna’ o ‘una donna è intrappolata nel corpo di un uomo’, come se ci fosse un errore nel suo corpo e nei suoi genitali”.
Mayer ha poi affermato in merito al transessualismo dei minori: “Chiaramente non ha alcun supporto scientifico l'idea che un bambino di due anni, che ha espresso pensieri o comportamenti che sono identificati con il sesso opposto, possa essere bollato per la vita come transgender. E’ perverso credere che tutti i bambini con pensieri o comportamenti di genere atipici a un certo punto del loro sviluppo, in particolare prima della pubertà, dovrebbero essere incoraggiati a diventare transgender". Lo studio ha ricordato inoltre che solo un piccolo numero di bambini con problemi di disforia continua a presentare queste problematiche nell’adolescenza e nell’età adulta. Anche la Società Pediatrica Americana ha ribadito che il 98% dei bambini e l’88% delle bambine che presentano problematiche di questo tipo accettano senza difficoltà e in modo naturale il loro sesso biologico all’entrata dell’età puberale. Per gli altri esiste sempre l’accompagnamento psicologico se vogliono.
Inoltre Mayer e McHugh hanno aggiunto che "ci sono poche prove scientifiche sul valore terapeutico degli interventi per ritardare la pubertà o per modificare i caratteri sessuali secondari degli adolescenti" e "non vi è alcuna prova che si dovrebbero incoraggiare a diventare transgender tutti i bambini che esprimono idee o comportamenti atipici sul genere".
In merito poi ai tassi di suicidio, lo studio prima citato rende noto che il tasso dei suicidi tra transgender adulti è del 41% quando il tasso di suicidi nella popolazione americana è meno del 5%. Ciò non dipende dalla cosiddetta omofobia interiorizzata – la presunta sofferenza patita dalle persone omosessuali e transessuali nata perché non si sentono accettate dalla società – dato che simili tassi di suicidio si registrano anche in quegli ambienti fortemente inclusivi. Alle medesime conclusioni arriva la Società Pediatrica Americana già citata che fa il caso della Svezia – Paese notoriamente assai liberale in fatto di costumi sessuali – in cui il tasso di suicidio dai transessuali sottoposti a terapie ormonali ed operazioni chirurgiche è di venti volte superiore rispetto ai non transessuali.
Infine se andiamo a leggere la US Transgender Survey 2015, una inchiesta realizzata intervistando 27.715 transessuali americani, scopriamo che il 29% dichiara di vivere in uno stato di povertà, uno su tre rivela che per un certo periodo della sua vita non ha avuto nemmeno una casa, il 39% ha ammesso di aver accusato disagio psicologico nel mese anteriore all’inchiesta stessa (contro il 5% della popolazione), e il 40% ha dichiarato che aveva tentato il suicidio almeno una volta (contro il 4,6% della popolazione non transessuale).
In breve il transessualismo non è la soluzione al disagio, ma è il disagio stesso. Nonostante questo l’associazione Chrysallis spinge perché l’infelicità sia il nuovo abito che la teoria del gender vuole cucire addosso ai bambini fin dall’infanzia.
Navigazione
[0] Indice dei post
Vai alla versione completa