In rilievo > Osservatorio sul Femminismo
Un altro 25 novembre di falsi dati e vittimismo
ilmarmocchio:
una carrettata di merda colorata in rosa : sole 24ore, la velina della finanza, non a caso
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-11-26/-femminicidio-quei-numeri-che-spalancano-abissi-104823.shtml?uuid=ADXC4C2B&refresh_ce=1
Tutti i numeri spalancano mondi. Quelli sulla violenza degli uomini contro le donne spalancano abissi. Non solo per la conta periodica delle vittime – 107 in un anno le donne morte in Italia per mano di un uomo - quanto per due percentuali. Che raccontano, accanto alla questione femminile, una questione maschile altrettanto urgente. Se non di più.
LA giornata mondiale 25 novembre 2016
Papa Francesco: «Quante donne sopraffatte dal dramma della violenza»
Eccole, le percentuali da tenere a mente: l'85% degli omicidi contro le donne in Italia sono femminicidi, commessi dal partner, dal marito o da un familiare. Il 47% delle donne uccise a livello mondiale, ha ricordato l'Unicef, è stata ammazzata dal compagno o da un componente della propria famiglia. Significa che la violenza, con il suo apice che è l'omicidio, matura all'interno di relazioni tossiche. Vuol dire che accanto alla questione femminile, di cui da più di mezzo secolo si dibatte pubblicamente, esiste una questione maschile altrettanto potente che è rimasta sepolta. E che investe la perdita di autorità degli uomini davanti alle conquiste femminili in termini di lavoro, autonomia e libertà, e l'incapacità di elaborarla collettivamente, come hanno fatto le donne.
LA Giornata mondiale 25 novembre 2016
Mattarella: «Inaccettabile la violenza sulle donne, non rassegnamoci»
Ha ragione da vendere il presidente della Repubblica Sergio Mattarella quando ieri, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, ha sostenuto che «è una ferita inaccettabile per l'intera società». Perché mina la salute delle famiglie, colpisce le bambine e i bambini, vittime innocenti e inconsapevoli, produce tossine nella comunità. Avvelena quei privati che ormai i social e le tecnologie rendono pubblici. Per questo è grave liquidare gli innumerevoli episodi che la cronaca riporta come fatti privati, scatenati dalla follia o dalla gelosia. Per questo è un errore parlare di “amori passionali” o malati. L'amore non picchia e non uccide: quando accade, amore non è. «Quante donne sopraffatte dal peso della vita e dal dramma della violenza!», ha scritto Papa Francesco su Twitter. «Il Signore le vuole libere e in piena dignità». Il rovescio della medaglia: quanti uomini che sopraffanno. Sulle donne che subiscono violenza da anni i centriantiviolenza italiani svolgono un lavoro prezioso, nonostante la cronica carenza di fondi. Sono nati progetti virtuosi come Codice rosa, inventato in Toscana ed esportato altrove, che punta sulla rete di ospedali, forze dell'ordine, associazioni, centri dedicati e magistratura per aiutare le donne a uscire dalla spirale della violenza.
La vicepresidente del Senato Valeria Fedeli: così si contrasta la violenza conto le donne
«Non basta», è l'espressione che ieri all'unanimità hanno usato operatori, esperti e politici. Non è sufficiente, anche se i dati del Viminale raccontano di un lieve calo dei reati contro le donne (-3% i femminicidi nel 2016). «La violenza contro le donne non riguarda solo le donne, ma anche gli uomini», ha sottolineato la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi, che ha la delega alle Pari opportunità. Riguarda i violenti, ma pure i tantissimi non violenti, cui oggi spetta un compito fondamentale: prendere pubblicamente le distanze dai violenti e proporre modelli sani, alternativi, di mascolinità e di paternità. Uomini capaci di condividere il lavoro di cura e le responsabilità, di impegnarsi in modo paritario nell'educazione dei figli. Come? «Ci vuole un impegno più sottile, più profondo e di lungo termine», ha osservato la ministra dell'Istruzione Stefania Giannini. «L'unico strumento davvero efficace è quello di una gigantesca sfida educativa». Che insegni il rispetto e combatta gli stereotipi sin dall'infanzia: gabbie per le donne come per gli uomini. Il premier Matteo Renzi ha definito la violenza contro le donne «un tema fondamentale, imprescindibile, culturale, sociale e politico». Le opposizioni, dalla Lega al M5S, hanno invocato «fatti». Giusto. Ma contano anche le parole. La presidente della Camera, Laura Boldrini, ha deciso di pubblicare alcuni degli insulti pesantissimi che ogni giorno da anni riceve su Facebook e su Twitter: «Questa si può definire libertà di espressione?». Poco dopo il vertice internazionale di Facebook le ha chiesto un incontro. Il dilagare dell'”hate speech”, dei discorsi d'odio, il cui bersaglio privilegiato sono le donne, è il sintomo di una malattia più vasta. E più di ogni approccio securitario, è la prevenzione la chiave per voltare pagina.
Sardus_Pater:
Se leggo mi vengono i conati :sick: .
Come fate a postare e leggere certi articoli per intero, mi chiedo :lol: ?
freethinker:
Anche quest'anno si ripete una storia già vista, è un po' come cercare di descrivere perchè al gioco delle tre carte si perde sempre.
Se qualcuno con un minimo di capacità di discernimento chiede come mai, se ci sono tante vittime dei brutali maschi violenti, sia così difficile incontrarne qualcuna, pesta e samguinante nei vari pronto-soccorso, la risposta è che gli uomini perpetrano tante gravi "violenze psicologiche", che non si vedono, ma hanno conseguenze terribili (come ad es. "ti ha mai criticata per il tuo aspetto?", oppure "ti ha mai accusata di aver fatto spese eccessive per te stessa?") e simili. (le domande sono prese dai questionari dei vari centri antiviolenza.
Per completezza bisogna aggiungere che ci sono anche i questionari per uomini maltrattanti che, neanche a dirlo, prevedono domande del tipo "hai mai detto o fatto qualcosa di cui ti sei pentito?"
Ora non so voi, ma a me capita di dire o fare cose di cui mi pento. Mi pento di aver detto che parteciperò ad una riunione che so che sarà noiosissima, mi pento di aver mangiato la peperonata, mi pento di aver risposto ad alcune chiamate telefoniche, mi pento di tante cose, ma non ho mai maltrattato neppure il gatto di casa.
Nel caso poi qualcuno osasse ancora avanzare dei dubbi sulla reale dimensione del fenomeno della violenza sulle donne, ecco che le femministe usano il pezzo forte, un vero capolavoro dell'arte delle tre carte: la vera entità delle violenze DEVE essere molto superiore alle cifre conosciute, perchè non tutte le violenze non vengono denunciate. Capito? si assume una cosa impossibile da dimostrare, in modo che sia anche impossibile da contestare; è un po' come affermare che chissà quanti galeoni affondati carichi di oro dei pirati ci saranno in mare, anche se non siamo in grado di dire dove ce ne sia almeno uno...però devono essere tantissimi!
Volpe argentata:
Oggi è la festa degli zerbini morti di fica femministi, la maggior parte dei quali ha problemi di calli alle mani, vsto che le"femministe" gliela fanno solo annusare, quando va bene...
Fazer:
--- Citazione da: Frank - Novembre 25, 2016, 21:22:06 pm ---Mi correggo:
"In Italia ogni sette minuti un uomo stupra o tenta di stuprare una donna..." :doh:
--- Termina citazione ---
Sbagli, Frank: ogni minuto un uomo stupra sette donne. :wacko:
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