Autore Topic: “A Bruciapelo!”(The Sadist)(Usa 1963), James Landis. Dvd Versione Integrale Pen  (Letto 1508 volte)

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Offline Suicide Is Painless

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“A Bruciapelo!”(The Sadist)(Usa 1963), James Landis.
Dvd Versione Integrale Penny Video-Opium Visions.
7/12/2016

L'ambientazione non è certo originale o non comune: l'auto di quattro persone- in questo caso tre insegnanti nel loro dirigersi verso una partita dei Dodgers a Los Angeles – ha dei problemi al motore, tanto da doversi fermare in una stazione di servizio spersa nel nulla, con annesso cimitero di automobili. Cosa strana è che su di una tavola di casa vi sono ancora dei pasti caldi e non consumati, ma in giro non c'è nessuno - fino a quando appare un giovane psicotico, con la sua silenziosa ragazza in baby doll al seguito, brandendo una pistola ... .Per anni si era sentito parlare di questo classico thriller low budget in bianco e nero, dai titoli alternativi  “Sweet Baby Charlie” e “Profile of terror”, di solito in relazione ai fatti che è il primo film noto per essersi ispirato agli omicidi della coppia Starkweather -Fugate e, presumibilmente, l'unico film interessante  a cui il leggendario Archie Hall, Jr., abbia mai partecipato. Per quanto riguarda quest'ultimo, “A Bruciapelo!”(The Sadist) sembra essere l'unico film di Archie Hall, Jr. che abbiamo visto fino ad oggi, quindi non abbiamo nulla con cui confrontarlo, ma “A Bruciapelo!”(The Sadist nel titolo originale),  fu sicuramente una svolta nella carriera di Archie Hall, Jr.
Per i non informati, gli omicidi Starkweather-Fugate furono commessi nell'arco di due mesi (dicembre 1957 e gennaio 1958), e furono dieci quelli tra Nebraska e Wyoming , compiuti dall'emulo di James Dean, Charles Starkweather (24 Nov 1938 - 25 Giugno 1959) e dalla sua squilibrata ragazza quattordicenne Caril Ann Fugate. L'intera sordida storia ha da allora ispirato molti film a parte il nostro “A Bruciapelo!”(The Sadist), il più famoso dei quali è probabilmente l'esordio registico di Terrence Malick, “La Rabbia giovane”(Badlands) (1973), e a seguire “Natural Born Killers” di Oliver Stone (1994).  In “The Sadist”, tra le altre cose i nomi e le identità, così come anche le età sono cambiate (l'età della ragazza killer ispirata da Fugate, per esempio, passa dai 14 a una più socialmente accettabile età di 18), ma la fonte rimane comunque lampante.
A sua volta, anche per i non informati, alcune informazioni sul leggendario Archie Hall Jr., che ha lasciato il mondo del cinema nel 1965 per diventare un pilota e si sta ora  divertendo godendosi la sua pensione. Egli è, come indica il nome, il figlio di Archie Hall  Sr., una vera personalità ed ex stuntman di Hollywood che ha goduto di una attiva carriera, anche se in gran parte poco brillante, nell'industria del cinema. Iniziata con un ruolo non accreditato sullo schermo, nel primo capitolo della serie dei film di “Dick Tracy”,  “Tracy Returns” (1938) e terminata ingloriosamente o gloriosamente a seconda delle opinioni, con la sua sceneggiatura del film di Ted V. Mikels “The Corpse Grinders” (1972). (Da lui scritta anche la commedia di guerra diretta da Jack-Webb “L'ultima volta che vidi Archie” [1961], tra l'altro, basandosi sulle sue esperienze di guerra del tempo.) Hall senior fondò poi lo Studios di produzione no-budget Fairway Productions, presumibilmente con l'obiettivo di rendere il suo figlio Archie Hall Jr., come un attore  bancabile e un musicista di successo, un obiettivo che avrebbe fatto vacillare chiunque, non solo a causa della scarsa qualità delle produzioni Fairway, ma anche per desiderio di Hall Jr. di diventare un pilota. Un loro numero molto limitato di titoli sono divenuti effettivamente dei classici del cinema più inerte, mentre per quanto riguarda Archie Hall Jr., non l'ha fatto diventare minimamente un attore di una qualche commerciabilità, pur se lui e i suoi film sono sicuramente divenuti di culto popolare.
Eppure, Hall Jr.  non è mai stato visto come un attore particolarmente efficace, in parte, o forse, per dirla con Ray Dennis Steckler nel suo libro “Searching # 10:  Movies  Incredibly Strange” (1986), perché Hall Jr. era "un bravo ragazzo e un buon cantante, ma non è mai sembrato avere a cuore la propria carriera, non sembrava averne veramente cura ". Sembrerebbe, tuttavia, che in “The Sadist” questa cura ce l'abbia messa, perchè nel film offre una prestazione inesorabile ed efficace, in modo coerente e spietato, oltre che credibile al 100%. In realtà, quasi tutti i quattro protagonisti di “The Sadist” sono eccellenti, ma è l'interpretazione di Hall Jr. del ridacchiante e  psicotico Charles A. ''Charlie'' Tibbs, che deve anche molto alle risatine folli di Richard Widmark ne “Il Bacio della morte” (1944) quasi sovrasta quella di tutti.Quasi", tuttavia, è un termine soprattutto riservato a lei: Marilyn Manning (“Of what it is Up Front” [1964] e “Eegah” [1962) anch'essa molto memorabile come la sadica e  per lo più silenziosa ragazza nubile e “white-trash”Judy Bradshaw, ed è difficile dimenticare la realistica impersonificazione del maestro e padre famiglia Carl Oliver, il primo condannato a morte dal folle, per come è stato interpretato da Don Russell (regista de “I Racconti nudi di un commesso viaggiatore” [1965]. O dell'insegnante virile ridotto all'impotenza nell'agire Ed Stiles (Richard Alden di “The Pit” [1981]), che gestisce abbastanza bene la disperazione letteralmente tangibile sul proprio volto, come quella a volte sul viso freso, anch'esso ridotto all'impotenza e quasi sempre sexy di Doris Page (interpretata da Helen Hovey, cugina di Archie Hall Jr. nella vita reale), la cui performance è talvolta messa in ombra dagli altri. Per tutto ciò che avevamo sentito in passato su “The Sadist”, abbiamo avuto la fortuna di non avere però mai sentito una descrizione completa della trama, così ci siamo finalmente potuti approcciare a questo film senza sapere dove la storia sarebbe andata a finire, o anche se a metà strada strada ci sarebbe stato un colpo di scena che avrebbe cambiato tutto. Quello con cui siamo confrontati per la prima volta con il doppiaggio originale in italiano, grazie all'opera benemerita dell'etichetta Penny Video-Opium Visions specializzata in questo tipo di operazioni di recupero di film impossibili da trovare (e in versione integrale dalle precedenti invece scadenti e rovinate copie piene di salti e graffi sulla pellicola),con la lingua italiana: è la versione uscita in sala distribuita da indipendenti regionali di“A Bruciapelo!”, girato in un bruciante e difficile bianco e nero, una discesa emotiva di 92 minuti, dalla sceneggiatura stringata e dalla assoluta suspense, raccontata in tempo reale. E proprio come concisa ed efficace è la sceneggiatura, grande è la fotografia del film, ad opera di un giovane Vilmos Zsigmond da poco emigrato negli Stati Uniti: le scene sono inquadrate e incorniciate, concepite da un occhio cinematografico che smentisce le base risorse del budget del film, e rivela anche una certa conoscenza dei film precedenti - più di un'inquadratura, per esempio, indica un omaggio intenzionale o un riferimento visivo a Sergei Eisenstein. La sceneggiatura non è mai in nessun modo flaccida, prendendosi soltanto abbastanza tempo per impostare la situazione e presentare i docenti prima di condurli (e con loro lo spettatore) attraverso una realistica, brutale e raggelante vicenda acuminata e da incubo.Girato con un budget di $33.000 dollari per un periodo di due settimane, “The Sadist” è uno di quei film che deve essere visto per essere creduto. Un film quasi sconvolgente, che rimane persistentemente deprimente e spietato fino alla fine, e in cui il momento risolutivo si mantiene davvero sorprendente, per un totale di otto corpi che rimangono sul selciato polveroso di una stazione di servizio persa nel nulla, ai confini del deserto.
Come detto, seppure originariamente destinato ai drive in e ai grindhouse.  “The Sadist” possiede un tale potere visivo e narrativo che trascende le proprie radici: quando si tratta di film polizieschi no-budget, il tono acuminato e amaro del film è facilmente dello stesso calibro di film ben noti - per non parlare del riconosciuto e rispettato – torci-budella incisivo e capolavoro ora col passare del tempo un po' scricchiolante di Edgar G. Ulmer dal 1945, Detour ( ), e di un altro meraviglioso film, lento e fiammeggiante, diretto da Leonard Kastle nel 1970, “I Killer della luna di miele”(The Honeymoon Killers) (1969). “The Sadist”, come “La Notte dei morti viventi” (1968), è uno di quei film in cui la somma apparentemente esigua delle sue parti giunge fino a produrre un capolavoro inaspettato - ma a differenza di uno qualsiasi degli altri tre film appena nominati, su “A bruciapelo!” aleggiava ancora una relativa oscurità, totalmente ingiusta.* Tra gli altri film correlati vi sono un Film Tv degli Stati Uniti del 1993,  “Murder in the Heartland”, e la "vera storia" narrata in “Starkweather” (2004), scritto da Stephan Johnson, lo sceneggiatore di “Ed Gein” (2000). La caratteristica dei due assassini protagonisti "assassini-amanti white trash", a sua volta, può essere trovata in film diversi come il meno noto “Kalifornia” (1993) con i giovani Brad Pitt e David Duchovny - realizzato in un momento in cui David Duchovny era il nome più importante - così come la divertente commedia fantasy nera e d'azione di Peter Jackson “Sospesi nel tempo” (1996).  Non siamo stati in grado di trovare un elenco definitivo di tutti i film che furono prodotti dalla Fairway Productions, ma lo studios realizzò un certo numero di film divertenti. Il loro primo film sembra essere stato lo scollacciato “Magic EyeGlass”(1961,Bob Wehling), che Arch Hall Jr. presumibilmente anche scrisse. A parte “A Bruciapelo!”, i titoli che caratterizzano Hall Jr. come attore sono “The Helycopters”(1961), “Eegah” (1962), “Savage Guitar” (1962),”The Nasty Bunny” (1964) e “Deadwood '76” (1965). Produzioni note senza Hall Jr. sono “Tell It Like It Is” aka “The Strange One's” (1971), “The Fearless Killers” Ray Dennis Steckler (1964) e “What's the Up Front!” (1964).
L'aspetto convincente della paura negli occhi di Helen Hovey e in quelli del collega insegnante avviene quando Doris Page spara a Charlie dal finestrino della macchina sopra la loro testa, e che non è probabilmente simulata: non sono stati utilizzati effetti speciali, solo i veri proiettili che passano attraverso il finestrino ad un metro o due sopra le loro teste.
A questo proposito, si tenderebbe a dire che il "direttore della fotografia" Vilmos Zsigmond - qui sotto lo pseudonimo di "William Zsigmond" - dovrebbe ottenere i suoi riconoscimenti: ha continuato a una lunga e fortunata carriera che dura da film come questo e “Satan's Sadists” (1969) di Al Adamson, a progetti ben più rispettabili come “Il Cacciatore” (1978), “Le Streghe di Eastwick” (1987), “Maverick” (1994) e “Incontri ravvicinati del terzo tipo” (1977), per il quale ha vinto un Oscar. A sua volta, il regista James Landis (10 giugno 1926-17 dic. 1991), che ha anche scritto la sceneggiatura di “The Sadist”,26 è sempre rimasto confinato negli inferi del cinema no-budget fin dai suoi primi film (come “Airborne”, che pare sia uscito nel 1962) al suo ultimo lavoro noto e accreditato come regista, il poco conosciuto e crudo hixploitation  “Jennie: Wife / Child” aka “Tender Grass” (1968).
Suicide Is Painless

Arch Hall Jr. era un tiratore scelto, e quando alcuni dei tentativi di sparare proiettili "falsi" dalla sua pistola non ebbero il risultato di verosimiglianza che si cercava, suggerì di sparare proiettili veri sopra le teste degli altri attori. Essi convennero nel girare la scena, e così la serie di spari che si vede nel film è quella più autentica che si possa mai vedere in un film di quell'epoca.

I personaggi di Charlie e Judy sono stati ispirati dai veri serial killer Charles Starkweather e Caril Fugate. Anche se il personaggio di Judy si comporta come una adolescente (come la Fugate, nella realtà quattordicenne), un annuncio della radio è stato aggiunto per chiarire che Judy ha 18 anni, al fine di eludere i problemi di censura.

Il film, è a basso budget ma si fa notare per la sua eccellente cinematografia. Fu infatti il primo film americano di Vilmos Zsigmond, che allora lavorava sotto il nome di William Zsigmond.

Arch Hall Jr. basò la sua performance dello psicopatico assassino Charlie Tibbs su "Tommy Udo,", il famoso personaggio interpretato da Richard Widmark ne “Il Bacio della morte” (1947) di Henry Hathaway, fino alla sua classica risatina.


Era stata progetta un'immagine molto più grafica di Don Russell colpito alla testa, ma quando l'effetto speciale per la scena non è riuscito convincente di fronte all'occhio della macchina da presa,  la produzione decise un'inquadratura diversa.

Questo è creduto che sia il primo film basato sui reali serial killer Charles Starkweather e Caril Fugate. Il mainstream di Hollywood non avrebbe prodotto altri film ispirati alla coppia fino a un decennio dopo di questo. Un certo numero di film sono stati ispirati dal duo (alcuni molto vagamente) e comprendendo alcuni grandi esempi come “La Rabbia Giovane”(Badlands) (1973) di Terrence Malick, e “Natural Born Killers”(1994) di Oliver Stone

I due poliziotti in motocicletta erano in realtà ufficiali fuori servizio del Los Angeles Police Dept. che hanno utilizzato le proprie motociclette con cui facevano servizio di viabilità ai funerali e gli accompagnatori ai VIP, ecc

Arch Hall Jr. ( "Charlie Tibbs") e Helen Hovey ( "Doris Page") erano in realtà cugini di primo grado; sua madre e sua madre erano sorelle.

Il film è stato rifiutato per la distribuzione nelle sale cinematografiche del Regno Unito, nel 1963; e alla fine distribuito non tagliato in videocassetta nel 1999.
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.