Secondo il tuo ragionamento, la Lituania , l'Estonia e la Lettonia, paesi piccoli e con un'economia modesta, sprofonderebbero nella
più totale arretratezza, fuori dall'UE e dall'Euro. Invece sono lì che prosperano. Perchè hanno mantenuto la loro sovranità monetaria.
Noi invece la nostra sovranità monetaria l'abbiamo bellamente ceduta e ci siamo legati a paesi economicamente più forti che ci hanno
messo fuori combattimento: da quando siamo nell'Euro l'Italia ha perso il 25% del suo settore manufatturiero e la Germania invece ha
registrato un incremento del 25% del suo, di settore manufatturiero. E' come se un quarto delle nostre imprese si fossero trasferite in
Germania. E, guarda caso, da quando c'è l'Euro. Deduci, se ne hai voglia.
Scusa, molto pacatamente, non capisco cosa se ne deve dedurre. I tre paesi che hai citato sono tutti nell'UE ed hanno tutti l'euro, almeno così dice Wikipedia. (peraltro hanno tutte un PIl procapite molto minore del nostro, ma ok)
Io la vedo così: l'europa così comè è come una sorta di recinto, in cui dentro si sta male, ma fuori si sta peggio.
La soluzione non sta nell'uscita di un singolo paese, ma nell'uscita di una coalizione di paesi. Per realizzare ciò serve tempo, altrimenti sono guai, e guai veri.
C'è chi dice che l'attuale referendum è una sorta di ricatto verso il popolo italiano. E' vero, con ogni probabilità è proprio così.
Si tratta quindi di scegliere tra un magro accordo ed una grassa-grassa (obesa) sconfitta. La germania si sta prendendo le sue rivincite. In tale (pesante) sconfitta i perdenti non saranno i politici, nè del governo nè dell'opposizione, ma solo la gente comune. Si veda la Grecia.
Così è, secondo me.