Ecco un altro femministiello senza coglioni, un vermiciattolo femminista. Si chiama Vincenzo Barone ed è giusto ricordarsi di un un paraculo femminista come lui.
Qui c'è l'articolo dove propone quote rosa all'università. Si merita la pubblicità del caso, non dimentichiamolo.
http://firenze.repubblica.it/cronaca/2016/11/28/news/scuola_normale_di_pisa_il_direttore_troppi_uomini_in_cattedra_e_una_situazione_imbarazzante_-153023283/?ref=HREC1-12Trentuno a quattro. La maggioranza dei professori maschi alla Scuola Normale di Pisa è semplicemente schiacciante e Vincenzo Barone, il direttore di quella che è considerata una delle migliori scuole di eccellenza d'Europa lo sottolinea: "Troppi professori in cattedra alla Normale, si cercano professoresse" è l'appello di Barone, che oggi a Firenze ha inaugurato il nuovo anno accademico a Palazzo Strozzi e annunciato per la prima volta la costituzione di corsi magistrali dal 2017 e la creazione di un nuovo centro studi intitolato all'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
"Nella sede di Pisa abbiamo 35 professori e solo quattro sono donne: è una situazione imbarazzante, completamente sbilanciata in favore degli uomini, non si può andare avanti così" ha detto Barone, che ha proposto: "quando facciamo un concorso, a parità di risultati tra concorrenti, scegliamo la concorrente donna. Questo non snatura il nostro metodo di selezione, che è interamente basato sul merito". Il direttore della Normale fa quindi un appello al Miur: "Dateci più flessibilità. La legge attuale non lo permette, ma ritengo che una volta arrivati a una rosa ristretta di nomi, debba essere la Scuola a scegliere in base alla funzionalità".
Le professoresse che insegnano alla Normale, nel ruolo di 'docente ordinario o associato' appartengono per la maggior parte alla classe di Scienze umane: ci sono Lina Bolzoni, docente di letteratura italiana e Anna Magnetto e Ilaria Pavan, che insegnano rispettivamente storia greca e storia contemporanea. Infine Chiara Cappelli, professoressa di chimica fisica nella classe di Scienze matematiche, fisiche e naturali.
Barone ha inoltre spiegato che, per ovviare al problema della carenza di professoresse, "non sarebbe assolutamente possibile fare ricorso al sistema delle quote rosa: il criterio del merito è per noi inderogabile". L'idea di favorire la selezione di professoresse a parità di risultato con i concorrenti maschi sarebbe "ovviamente applicata a tempo: avrebbe senso farlo solo fino al momento in cui ve ne fosse necessità e non un attimo oltre". Nella popolazione della Normale, ha spiegato ancora Barone, la percentuale di donne diminuisce con il crescere dei ruoli rivestiti. "Tra gli studenti abbiamo più donne che uomini - ha detto - poi, tra assegnisti e ricercatori, la percentuale diventa più o meno 50% e 50%, mentre arrivando ai professori la disparità è totale.
E questo a mio parere non è più accettabile".L'inaugurazione dell'anno accademico. E' avvenuta a Firenze, presso la sede della Normale di Palazzo Strozzi. "Carlo Azeglio Ciampi è stato un
importante economista e un valoroso politico, ma prima di tutto è stato un grande umanista. Per questo gli intitoleremo un centro unico nel suo genere che nascerà proprio qui a Firenze: l'Istituto di Studi Avanzati Carlo Azeglio Ciampi". Così l'annuncio del direttore Barone inaugurando l'anno accademico 2016/2017 delle attività didattiche e di ricerca dell'Istituto di Scienze Umane e Sociali della Scuola Normale Superiore e annunciato la nascita, nella sede, del nuovo istituto intitolato all'ex Presidente della Repubblica, già allievo della Normale di Pisa. All'inaugurazione hanno preso parte il ministro del Mibact Dario Franceschini, l'assessore regionale alla cultura e università Monica Barni, il sindaco di Firenze Dario Nardella e il filosofo Massimo Cacciari. "Il debito verso la Scuola Normale di Ciampi fu di aver imparato nei suoi anni in Piazza dei Cavalieri a Pisa ad essere prima di ogni altra cosa, un cittadino", ha aggiunto Barone. L'istituto Ciampi, è stato spiegato, sarà un centro di eccellenza attivo nel campo dello studio dei valori rinascimentali e dell'umanesimo, in cui scienziati e studiosi di svariate nazionalità faranno ricerca slegati dalle tradizionali strutture accademiche grazie all'attivazione di forme di finanziamento pubblico- private.