Credo che non ci siano molti modi per risolvere la QM e che le diverse sensibilità possano essere al più variazioni sul tema.Cioni dice esattamente l'opposto, la destrutturazione è uno dei mezzi per creare dis-società e alienazione, onde permettere (stavolta sì) l'oppressione del ricco sul povero. E' il mito rousseauiano del Buon Selvaggio, o della Thatcher (la società è una somma di individui). Dire queste cose non è "di destra" né equivale ad attaccare la sinistra.
Una comunità può essere libertaria, allentare legami e gerarchie (possibile solo in zone rurali), ma deve avere una sua coesione che le dia forza per difendere la sua libertà. Esempi abbastanza interessanti sono la Svizzera, o il Canada, dove c'è molta libertà individuale specie lontano dai centri urbani, ma i cittadini non sono isolati e senza difesa.
Faccio notare (a titolo informativo e in veloce OT) che noi cattolici tradizionali abbiamo gerarchie piuttosto lasche, non siamo una piramide ma una galassia di gente libera e indipendente (molti vivono in campagna e/o istruiscono i figli a casa). Su questioni di interesse comune però siamo organizzati e coesi. E' un modello che si può esportare anche in altri ambiti.
Importante: parlo di soluzione collettiva alla QM, non individuale. Per il singolo libertario ritirarsi nell'Oregon coi pannelli solari può essere sicuramente una soluzione, almeno nel breve periodo.
allora cioni sbaglia
tanto è vero che tu citi come esempi positivi, due esempi di Stati liberali: svizzera e canada.
dal mio punto di vista, qualsiasi intrusione di un potere forte (statale o chiesa o economia) a cui l'individuo non possa sottrarsi è un male per gli uomini, perchè saranno gli uomini a subire la reazione violenta più dura di quel potere, ad essere emarginati se non conformi.
da qui nasce, la necessità della pluralità, la necessità di non avere un peso soverchiante delle gerarchie, la capacità di indipendenza dell'individuo che deve essere libero realmente di scegliere e assecondare le proprie vocazioni.
il problema della thatcher non è il problema dell'individuo ma il problema del capitalismo. nel mondo liberista l'individuo non è libero di scegliere ma schiacciato da esigenze economiche e di nuovo dalla comunità: una comunità ancora più miserabile di quelle antiche poichè si richiama alla vacuità della merce.
è sempre la non indipendenza dell'individuo a creare il problema.
indipendenza che deve essere economica, intellettuale, morale.
mi pare che in questo forum forum ho fatto notare come i socialisti garibaldi e mazzini fossero al contempo patriottici (mazzini anche molto religioso, garibaldi interessato allo spiritismo se non erro).
l'errore per come la vedo io è stato voler sterilizzare l'individuo, privandolo invece di quelle che sono componenti essenziali, almeno di buona parte degli individui, che sono il senso della comunità e persino del rito e della teatralità.
la asetticità è insita nell'uomo illuminista e poi in quello liberale e socialista?
io non penso.
penso piuttosto che sia stata da un lato un'oscillazione di rigetto dovuto comunque al periodo storico (in quel momento l'oppressione di strutture tradizionale era molto forte): in fase dialettica di tende ad estremizzare.
quindi il punto di partenza è l'uomo illuminista, libertario, socialdemocratico che va riaggiornato alla luce delle vicende storiche.
non c'è un ritorno al passato. per me non ha senso. se avesse senso, l'uomo illuminista non avrebbe vinto nel settecento la propria battaglia contro forze che detenevano il potere.
ha invece senso, riaggiornare un modello tenendo presente i test sul campo. un lavoro di calibrazione e non un buttare l'acqua sporca con il bambino.