Bel post Fazer. Anche se te la prendi con me.
Nient'affatto, War: me la prendo con...noi.
Anche io sono (stato?) vittima...no, troppo comodo, in prima linea, in questa guerriglia tra poveri.
E ho vissuto la "curva sud" del tifo politico, contribuendo nel mio piccolo, ahimè, al clima attuale.
E ancora oggi, troppe volte, la mia visione delle cose è offuscata da questo filtro dal quale cerco di liberarmi.
Non siamo ragazzini, amico: siamo stati arruolati tutti nelle fila dei vietcong de noantri, riprogrammati con un linguaggio assurdo fatto di "servi e padroni", "proletariato", "piattaforma programmatica", "dinamiche salariali", e scemenze assortite.
E ogni volta che una testa di cazzo ci rubava il motorino e desideravamo più "polizia" dovevamo tacere, chè "erano cose da fascisti".
E ogni volta che ci veniva la nausea a sentire delle cazzate di Ceausescu o del comandante Ernesto Guevara ci toccava tacere, chè quelli erano Dei in terra.
E se per caso da tribordo arrivava qualche proposta condivisibile, bisognava comunque bocciarla, perchè proveniva "da destra".
E ci arrampicavamo sugli specchi per giustificare le nostre travi mentre vomitavamo veleno sulle altrui pagliuzze.
E' il momento di smettere di combattere questa guerra nella quale siamo solo carne da cannone. Abbiamo visto le magnifiche sorti e progressive dei nostri comandanti: dal trivano di Manhattan del compagno Veltroni alla barca a vela del compagno D'Alema, fino al cachemire del subcomandante Fausto.
Abbiamo visto dove ci hanno portato i compagni: a galleggiare tra fame e femminismo, tra terzomondismo peloso e consumismo a debito.
Io mi chiamo fuori.