a conoscenza del bene e del male è universale, cioè tutti noi sappiamo ciò che ci piace e ciò che ci dispiace: una delle domande più frequenti che facciamo ai bambini e che i bambini si fanno tra loro è "che colore (animale, gioco, vestito, canzone ...) ti piace".
Non possiamo negare che anche gli animali abbiano una certa coscienza del bene e del male: temono le bastonate e cercano l'osso
La conoscenza del bene e del male NON è universale.
Altrimenti si mette sullo stesso piano gli animali con gli esseri umani il che è errato.
A dir la verità non sono neanche del tutto sicuro che tutti gli esseri umani siano coscienti del bene e del male.
Tu vedi il cane venire e fuggire e proietti la tua coscienza su di lui,ma lui non ha astrazione del piacere e del dolore,per questo vive in un eterno presente che era la condizione dell'uomo prima della coscienza.
Lui scappa e viene nell'eterno presente.
Questo eterno presente era ciò che la Bibbia chiamava ''albero della vita'' e immortalità.
Questo è ciò che la gente cerca nella compagnia dell'animale,il ritorno all'eterno presente.
Certo tu se volevi vivere dovevi adeguarti ai dettami del bene e del male,prendere il piacere e lasciare il dolore,ma l'errore dell'uomo è stato prenderne coscienza,ovvero coscienza del bene e del male.
Questa coscienza è avvenuta non in contemporanea con il dolore,ipotizzo io,giacchè noi patiamo il dolore in modo uguale a 1 milione di anni fa,ma con la coscienza del piacere,in particolar modo del sesso e in modo particolare nella femmina.
La misteriosa scomparsa dell'estro potrebbe coincidere con questo processo di trasformazione del sesso da impulso e bisogno,tensione dolorosa di cui ci si libera con l'atto (tipica ancora adesso del maschio),a consapevolezza del piacere cui si accede senza alcuna necessità,ma solo per ricordo ed emulazione dell'esperienza.
Mi sono sempre chiesto se non c'era un pò di questione maschile nel genesi,ora mi rispondo di sì.