Autore Topic: c è ancora speranza  (Letto 1555 volte)

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c è ancora speranza
« il: Dicembre 13, 2016, 21:19:28 pm »
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/mozart-batte-beyonc-cofanetto-225-anniversario-morte-137605.htm

di Irene Maria Scalise per la Repubblica
 
DRAKE
DRAKE
È stato Wolfgang Amadeus Mozart, almeno per quanto riguarda le vendite, il miglior artista dell’anno superando Drake (che ha trionfato nelle charts di Spotify) e Beyoncé. Il compositore, in un solo mese, è diventato Top Artist dalle vendite di CD. Mozart deve la stracciante vittoria ad un cofanetto che è stato messo sul mercato il 28 ottobre in occasione del 225° anniversario della sua morte e che ha venduto 1,25 milioni di cd in sole cinque settimane.
 
Il box contiene ben 200 cd, con il contributo di 600 solisti di fama mondiale e 60 orchestre, per una durata di ascolto pari a 240 ore. Nel suo conteggio, la rivista americana Billboard ha scorporato i dati, considerando come vendita singola quella di ognuno dei 200 CD presenti nel cofanetto.
 
BEYONCE'
BEYONCE'
Mozart 225 si continua a vendere per 500 dollari su Amazon. Il che significa, come fa notare il giornale Quartz, che sino ad oggi ci sono state più di 6mila persone disposte a sborsare la metà di mille dollari per una compilation classica.
 
Non solo Wolfgang Amadeus. Il caso Mozart non è però il solo a far pensare ad un ritorno della musica classica. La Fimi (Federazione industria musicale italiana) segnala, in controtendenza con un mercato che certo non è esaltante, una crescita delle vendite dei cd di un buon 20% del repertorio classico (2015 rispetto al 2014).
 
I GIOVANI
 
.Appassionati del genere sembrano essere, in particolare, i giovani cinesi dove un'intera generazione di studenti, provenienti da famiglie della classe media, urbana stanno prendendo lezioni di pianoforte. Se le tendenze attuali continuano ci saranno in Cina, nei prossimi anni, più studenti di formazione classica che in qualsiasi altra parte del mondo. Il boom nella classe under 20 si spiega anche con una maggiore diffusione pop del fenomeno.
 
MOZART
MOZART
La distribuzione delle opere classiche è oggi più facile, più economica e più divertente. Ogni adolescente di qualsiasi paese industrializzato può conoscere un’opera o una sinfonia, giocare con uno strumento e metterlo online per un pubblico potenzialmente infinito. Spesso diventano colonne sonore per i video giochi. Non solo. Per la prima volta nella storia, c'è almeno un orchestra sinfonica in ogni regione della Terra.
 
IN ITALIA IL BOOM DEI CONCERTI
 
Il pubblico italiano, poi, sembra aver riscoperto il fascino di una serata all’opera o in una sala da concerto. Lo scorso anno il Massimo di Palermo ha registrato un più 12% di incassi del botteghino e un incremento nella vendita dei biglietti del 25%. Mentre per l’anno in corso il teatro siciliano, in settembre, aveva già doppiato spettatori e incasso del 2015. Non è da meno il Petruzzelli di Bari: crescita del 112% sugli abbonamenti di stagione lirica e balletto.
 
mozart monumento
MOZART MONUMENTO
E ancora per la vendita dei biglietti l’incremento è del 30%. Alla Scala di Milano il boom nel 2015 è stato da capogiro, quasi 446 mila presenze contro le 332 mila del 2013. Anche nella capitale i risultati sono incoraggianti: al teatro dell’Opera l’incasso per il 2016 (sino ad ottobre) è stato di 11 milioni e 770 mila euro contro i 7 milioni e 300 mila del 2014. Incredibile la performance del Teatro lirico di Cagliari: più 60% di abbonati.
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
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Offline Sardus_Pater

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Re:c è ancora speranza
« Risposta #1 il: Dicembre 14, 2016, 09:55:45 am »
La musica colta non potrà mai morire. Ne hanno voglia i discografici, loro sì causa principale della crisi del mercato discografico, a mandare avanti nuovi fenomeni di un piattume inqualificabile, quando un pezzo d'organo di Bach o un notturno di Chopin continuano ad attirare folle nelle sale da concerto o nelle chiese.
Il mondo del pop ha calpestato la creatività in nome dell'industrializzazione e dell'inscatolamento delle note e dei ritmi. Voci di plastica vengono propagate a tutto volume da stazioni radio di merda o dai pseudotalent show, e anche i pochi che si meriterebbero il quarto d'ora di celebrità vendono l'anima al grande diavolo degli "esperti del settore", che in realtà capiscono meno del cacchio, che non vogliono più rischiare come almeno si faceva prima quando c'erano i grandi produttori e i discografici illuminati. Paradossalmente le etichette underground funzionavano di più dell'era pre Youtube (spesso contenitore d'effimero) che ora. Con un mercato ormai inesistente, solo le grandi multinazionali possono (o credono di) dettar legge nel panorama musicale, anche perché si son pappate tutto.
Il potere guarda compiaciuto i neri che anziché scrivere i blues di protesta si identificano nei gangsta rappers, e le stelline del pop, meno pericolose di certi cantautori. La globalizzazione non ha portato nuova linfa a schemi ormai stantii perché decisa dalle stesse multinazionali e dagli organi del potere ad esse legati.
Poi l'odierna musica colta è troppo occupata a perdersi in sé stessa, incomprensibile ai più, melodia e armonia sacrificate allo sperimentalismo più autoreferenziale, tanto da far rimpiangere la dodecafonia di Schoenberg che qualche buon risultato l'ha pur dato.
C'è speranza per la musica? Forse. Ma verrà dalla riscoperta del passato.
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Offline Vicus

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Re:c è ancora speranza
« Risposta #2 il: Dicembre 14, 2016, 12:48:39 pm »
I negri americani hanno scoperto un linguaggio musicale discontinuo (jazz) in grado di includere la varietà di tutte le culture. L'equivalente del giornale, la cui pagina è come un quadro cubista, offre una messa a fuoco simultanea del panorama degli eventi e delle culture del mondo.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Utente cancellato

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Re:c è ancora speranza
« Risposta #3 il: Dicembre 14, 2016, 14:05:07 pm »
radiotre e radiocittaaperta (http://www.radiocittaperta.it/) trasmettono cose interessanti secondo me.
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Offline ilmarmocchio

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Re:c è ancora speranza
« Risposta #4 il: Dicembre 14, 2016, 16:13:15 pm »
I negri americani hanno scoperto un linguaggio musicale discontinuo (jazz) in grado di includere la varietà di tutte le culture. L'equivalente del giornale, la cui pagina è come un quadro cubista, offre una messa a fuoco simultanea del panorama degli eventi e delle culture del mondo.

il jazz è l' unica forma d'arte autentica degli USA ( cinema a parte ) e la devono ai neri, anche se ormai è in stasi anche il jazz.
Comunque concordo, la classica ( e il jazz   ) non moriranno e davvero sono anni luce rispetto alle schifezze che impazzano oggi

Offline Sardus_Pater

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Re:c è ancora speranza
« Risposta #5 il: Dicembre 14, 2016, 19:18:02 pm »
Anche la musica popolare di un tempo (che sia il folk tradizionale, i canti da lavoro, sino al pop d'antan) è destinata a rimanere.
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