Autore Topic: una legge per i rifugiati sulla sharia  (Letto 15252 volte)

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Offline Vicus

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Re:una legge per i rifugiati sulla sharia
« Risposta #30 il: Dicembre 17, 2016, 14:59:50 pm »
Puoi citare la fonte?
Ciò implicherebbe che questi uomini si siano convertiti all'Islam (il contrario sarebbe improbabile, una donna "apostata" potrebbe rischiare la vita).
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:una legge per i rifugiati sulla sharia
« Risposta #31 il: Dicembre 17, 2016, 15:16:49 pm »
Puoi citare la fonte?
Ciò implicherebbe che questi uomini si siano convertiti all'Islam (il contrario sarebbe improbabile, una donna "apostata" potrebbe rischiare la vita).

http://comunicazionecondiviso.blogspot.it/2007/10/utopia-femminista-genera-eurabia.html
Citazione
Ma nello stesso modo si comportano probabilmente anche gli uomini occidentali quando devono scegliere una compagna di vita. È stato notato che nei paesi scandinavi sono in forte aumento gli uomini che preferiscono una moglie straniera proveniente da culture più tradizionali dell’estremo oriente o dell’America Latina. Il femminismo radicale ha portato separazione, sospetto e ostilità tra i sessi, non cooperazione. E non ha sradicato la naturale attrazione per le donne con caratteri femminili e per gli uomini con caratteri mascolini.

L'articolo per certi versi non mi piace e dice inesattezze , ma su questo punto ci ha preso . Questi uomini che preferiscono una moglie straniera non sono necessariamente convertiti , anzi .
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

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Re:una legge per i rifugiati sulla sharia
« Risposta #32 il: Dicembre 17, 2016, 15:18:04 pm »
Se l'attuale trend di immigrazione incontrollata verso l'Europa continuerà, la distribuzione della piramide della popolazione italiana somiglierà sempre di più ai paesi con un'immigrazione recente di massa, come l'Australia:



Il picco massimo è rappresentato dai paesi del golfo persico che per via degli investimenti derivati dai petrodollari stanno rapidamente crescendo in popolazione per via di milioni di lavoratori provenienti dall'Asia, come Emirati Arabi Uniti (hanno una grande espansione edilizia):



Oman:





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Re:una legge per i rifugiati sulla sharia
« Risposta #33 il: Dicembre 17, 2016, 15:55:18 pm »
http://comunicazionecondiviso.blogspot.it/2007/10/utopia-femminista-genera-eurabia.html
L'articolo per certi versi non mi piace e dice inesattezze , ma su questo punto ci ha preso . Questi uomini che preferiscono una moglie straniera non sono necessariamente convertiti , anzi .
L'articolo parla di Estremo Oriente e America Latina (altre fonti confermano questi dati).
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:una legge per i rifugiati sulla sharia
« Risposta #34 il: Dicembre 17, 2016, 16:07:40 pm »
L'articolo riporta alcune riflessioni che avevo fatto anch'io, pare che siamo già in due ad "aver torto", le evidenzio qui:

La meta a cui puntano questi movimenti femministi è un via libero planetario alla diffusione delle pratiche di pianificazione famigliare (la Nucci parla di vero e proprio “imperialismo contraccettivo”), alla banalizzazione della promiscuità sessuale, all’universalizzazione dell’aborto libero e gratuito, a una ridefinizione della natura umana che annulli la famiglia annegandola nel mare dei generi intercambiabili: tutte cose che vanno in direzione della dissoluzione della famiglia monogamica auspicata da Friedrich Engels e da schiere di socialisti prima o dopo di lui.
Alessandra Nucci ricorda che già nel 1982 la femminista storica Betty Friedan aveva ammesso che ci potrebbe effettivamente essere qualcosa nella natura delle donne che le porta a trovare la felicità nella famiglia e nella casa.
Se l’agiografia femminista ha imposto con successo come modello unico a cui aspirare quello della donna che lavora, studi sociologici hanno dimostrato che separare un bambino dalla madre troppo presto o per troppo tempo rischia di provocare danni a lungo termine su quel bambino.
Se le donne spesso preferiscono il part-time per stare con i propri figli non è perché sono indotte a sacrificarsi dai condizionamenti della società tradizionali, ma perché difficilmente la propria felicità può sussistere se i propri figli sono infelici. Per le femministe radicali, invece, queste donne sono da considerare dei soggetti da rieducare perché incapaci di capire da sole che è nel loro interesse optare per il lavoro a tempo pieno e privilegiare la propria autorealizzazione rispetto alla cura in prima persona dei propri figli.
Gli studi dimostrano inoltre che, nonostante tutti gli sforzi e le pressioni perché le donne pensino alla carriera e raggiungano l’esatta proporzione dei maschi nel lavoro, nella politica o negli sport, sia le femmine sia i maschi rientrano subito negli “stereotipi” tradizionali nel momento in cui li si lascia liberi di scegliere. Nelle università, ad esempio, sono uomini la stragrande maggioranza degli studenti che scelgono i rami tecnologici, mentre le donne costituiscono la stragrande maggioranza delle iscritte a scienze dell’educazione e alle materie umanistiche.

Come il femminismo ha spianato la strada all’islam


In tutto l’Occidente i partiti più critici verso l’immigrazione sono tipicamente maschili, mentre quelli che esaltano la società multiculturale sono spesso dominati dalle femministe.

Dal femminismo alla sharia

La graduale trasformazione dell’utopia femminista nel suo opposto, la legge coranica, è ormai evidente nei paesi scandinavi, dove l’applicazione dell’ideologia femminista e multiculturalista ha raggiunto le punte più avanzate. Negli ultimi anni, infatti, si è verificato un enorme aumento degli stupri e delle violenze sulle donne, per opera nella quasi totalità dei casi di giovani immigrati islamici. In Svezia il numero degli stupri è quadruplicato in una generazione, parallelamente all’afflusso di una immigrazione islamica senza controllo che ha già preso possesso di intere città, come Malmoe. Pur rappresentando non più del 5 % della popolazione, in Norvegia e in Danimarca due terzi di tutti gli uomini arrestati per stupro sono “di origine etnica non-occidentale”, un eufemismo usato per designare gli appartenenti alla religione musulmana.

Nel 2001 Unni Wikan, professoressa di antropologia sociale all’università di Oslo, ha dato la precedenza al multiculturalismo sul femminismo èquindi l'immigrato ha più dignità sociale e giuridica della donna, l'uomo è all'ultimo posto eventualmente dopo gli animali],

La soppressione e la ridicolizzazione degli istinti maschili, tuttavia, non sta conducendo al paradiso femminista, ma all’inferno islamista. Una società in cui gli uomini sono stati “femminilizzati”, infatti, è destinata a cadere preda delle più aggressive civiltà tradizionali.

Come si spiega allora l’ammirazione delle donne progressiste occidentali per l’islam, quando non esiste un solo paese musulmano in cui le donne godano di diritti lontanamente paragonabili a quelli dell’uomo? Le attiviste occidentali che a casa propria attaccano duramente “l’arretratezza” e “la mentalità patriarcale” della Chiesa cattolica sono le stesse che si sottomettono con più voluttà alla sharia quando si recano nei paesi musulmani. Di recente la giornalista Lilli Gruber, la cantante Gianna Nannini e la speaker del Congresso americano Nancy Pelosi, che in Occidente fanno quotidianamente professione di femminismo, progressismo e trasgressione, hanno ostentato con orgoglio le loro foto con il chador scattate durante i viaggi in Medio Oriente.

Ai musulmani spesso piace far notare che in Occidente si convertono all’Islamismo più donne che uomini. In un servizio giornalistico sulle donne svedesi convertite all’islam, risulta che l’attrazione per la famiglia islamica sia una delle motivazioni principali. Queste donne nordiche convertite trovano appagamento nel ruolo ben definito di cura della casa e dei figli che l’islam assegna loro. Hanno scoperto un senso da dare alla propria vita che non trovavano nella cultura secolare o nell’insipido e succube Cristianesimo modernista.

L’obiettivo di ogni riforma femminista, dalla legalizzazione dell’aborto alla promozione degli asili-nido pubblici, è quello di demolire i valori della famiglia tradizionale”. L’icona del femminismo Simone de Beauvoir affermò che “nessuna donna dovrebbe essere autorizzata a stare a casa per allevare i bambini, perché lasciandogli questa libertà troppe donne farebbero la scelta sbagliata”. Oggi ci accorgiamo che i desideri delle femministe degli anni Sessanta e Settanta, come la Willis e la de Beauvoir, si sono avverati oltre le più rosee previsioni: in Occidente i divorzi hanno avuto una crescita esplosiva mentre il numero dei matrimoni e delle nascite è crollato, determinando un vuoto culturale e demografico

Il femminismo radicale ha inferto un colpo durissimo alla struttura famigliare del mondo occidentale, ma sarà impossibile risollevare i tassi di natalità se le donne non tornano ad essere apprezzate per il loro ruolo di madri e se il matrimonio non viene rivalutato. Non esistono altre istituzioni diverse dalla stabile famiglia tradizionale per crescere bambini culturalmente, emotivamente e psicologicamente sani e felici. Il matrimonio non è “una cospirazione per opprimere le donne”, ma la ragione per cui noi siamo qui.


Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:una legge per i rifugiati sulla sharia
« Risposta #35 il: Dicembre 17, 2016, 18:03:16 pm »
L'articolo riporta alcune riflessioni che avevo fatto anch'io, pare che siamo già in due ad "aver torto", le evidenzio qui:

Il 2007,* ovvero l'anno in cui fu scritto quell'articolo, è anche l'anno in cui iniziai ad interessarmi della QM.
Non solo: quello è anche uno dei primi articoli interessanti che lessi in quel periodo.

@@

* Le prime "avvisaglie", riguardo al fatto che qualcosa si stava modificando nel mio cervello,  :alien: le ebbi già nel 2006; ma solo l'anno successivo iniziai ad informarmi.

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Re:una legge per i rifugiati sulla sharia
« Risposta #36 il: Dicembre 17, 2016, 18:14:06 pm »
Gli uomini italiani non avrebbero più scelta, le africane e mediorientali (tutte musulmane) non si sognerebbero nemmeno di sposarne uno, e men che meno di averci una relazione.

Aggiungiamo pure che la stragrande maggioranza degli uomini italiani, non è minimamente attratta da donne africane e mediorientali.
Casomai da donne orientali (thailandesi, giapponesi, ecc), sudamericane (con cui io non ci penserei neppure ad avere una relazione) o dell'Europa dell'est, tipo romene, ungheresi, slovacche, ucraine e soprattutto russe (le più fiche).

Ovviamente mi riferisco al fatto puramente estetico.

Offline Vicus

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Re:una legge per i rifugiati sulla sharia
« Risposta #37 il: Dicembre 17, 2016, 18:27:53 pm »
Le mediorientali sono quasi sempre mediocri esteticamente (grasse e col nasone, oppure magre e spigolose). :lol:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:una legge per i rifugiati sulla sharia
« Risposta #38 il: Dicembre 17, 2016, 19:39:11 pm »
Però in estremo oriente vi sono paesi con forti presenze musulmane .

Comunque, parere mio sia chiaro, ma le siriane non sono affatto donne brutte , ho visto le foto di alcune che combattevano contro l'isis, inoltre le modelle mediorientali sono tutte siriane . Anche se qualcuno potrebbe obiettare che le siriane più che mediorientali sono mediterranee di fatto .

Citazione
Aggiungiamo pure che la stragrande maggioranza degli uomini italiani, non è minimamente attratta da donne africane

Bah , io conosco molti uomini che hanno un debole per le donne di colore .

Le donne con lineamenti a mandorla pure sono carine , per me .
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Re:una legge per i rifugiati sulla sharia
« Risposta #39 il: Dicembre 17, 2016, 21:19:06 pm »
Bah , io conosco molti uomini che hanno un debole per le donne di colore .

Io ne conosco pochissimi.
Non mi riferisco alle mulatte, bensì alle negre africane vere e proprie.

Al tempo stesso ne conosco tanti (ma tanti) che, esteticamente parlando, sono fortemente attratti dalle donne dell'Europa dell'est.
Uno sono io, anche se da qualche anno a questa parte non ho più relazioni con le suddette, che, estetica a parte, in molti casi non sono affatto migliori delle italiane.

Offline ilmarmocchio

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Re:una legge per i rifugiati sulla sharia
« Risposta #40 il: Dicembre 18, 2016, 11:30:48 am »
Le mediorientali sono quasi sempre mediocri esteticamente (grasse e col nasone, oppure magre e spigolose). :lol:

 :lol:    verissimo

Offline Damocle

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Re:una legge per i rifugiati sulla sharia
« Risposta #41 il: Dicembre 18, 2016, 12:03:52 pm »
Quote rosa pei migranti... le uniche quote rosa a cui sono favorevole.

Offline Sardus_Pater

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Re:una legge per i rifugiati sulla sharia
« Risposta #42 il: Dicembre 18, 2016, 12:57:00 pm »
Quote rosa pei migranti... le uniche quote rosa a cui sono favorevole.

Eccone un altro.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline Vicus

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Re:una legge per i rifugiati sulla sharia
« Risposta #43 il: Dicembre 18, 2016, 15:10:28 pm »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Warlordmaniac

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Re:una legge per i rifugiati sulla sharia
« Risposta #44 il: Dicembre 18, 2016, 15:31:18 pm »
la genesi di questa proposta  è dovuta all'aver letto questa (non so quanta veritiera) statistica:



e cioè i 3/4 di coloro che richiedono asilo in italia sono giovani maschi africani.
non famiglie siriane  in fuga dalla guerra,  non donne cristiane oppresse in  Paesi islamici ma giovani maschi africani che poi stanno di fronte ai supermercati a chiedere l'elemosina, quando va bene.

Evidentemente alle donne afro-mediorientali non conviene più di tanto fare un viaggio impervio per entrare in Italia.