Da quando Trump ha vinto le presidenziali USA, un nuovo termine ha fatto capolino nel gergo finanziario: la "trumpflation" o "trumpflazione" in italiano.
La trumpflazione sarebbe quell'aumento del tasso di inflazione che scaturirebbe inevitabilmente dalle politiche di Trump.
Ora la maggior parte dei lettori sara' gia' annoiata, e pensera': ma che c'entra un argomento cosi' tecnico e settoriale con i problemi degli uomini?
C'entra, c'entra eccome. Perche' tra le politiche imputate di produrre inflazione c'e' anche il freno all'immigrazione: come spiega
investopedia "
Curbs on immigration are expected to push wages up": cioe' ci si attende che mettere un freno all'immigrazione spingera' all'insu' i salari.
E questo equivale a dire che: l'immigrazione selvaggia serve a deprimere i salari.
Ed e' tutta la comunita' economica a essere d'accordo su questo meccanismo di causa-effetto.
Ora, siccome sappiamo bene che un uomo senza reddito, o con reddito basso, ha un appeal pari a zero per l'altro sesso, e in generale ha un bassissimo valore per la nostra societa', e' chiaro che, per l'uomo medio, la politica di immigrazione selvaggia e' un vero e proprio crimine antimaschile, oltre che una politica antipopolare perche' volta a deprimere i redditi da lavoro.
Qualcuno pensera': ma che scoperta! Lo sapevano gia'!
Avete ragione, ma almeno adesso sono tutti gli esperti di economia che lo dicono e lo scrivono: l'immigrazione serve a deprimere i salari, a far star peggio chi vive del proprio lavoro.
A questo serve, ed e' per questo che le elite la vogliono. I discorsi sui diritti umani, l'accoglienza, ecc. sono solo fumo negli occhi.