Autore Topic: la "trumpflazione" ovvero a cosa servono i negri  (Letto 11889 volte)

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Offline Fazer

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Re:la "trumpflazione" ovvero a cosa servono i negri
« Risposta #15 il: Dicembre 21, 2016, 11:46:27 am »
Per me l'attinenza con la QM e' presente e reale: chi e' che perde piu' valore se il suo salario si abbassa o si azzera? La donna o l'uomo?
L'uomo povero ha lo stesso appeal della donna povera?
La moglie se ne sta tranquilla e serena mentre suo marito porta sempre meno soldi in casa o addirittura perde il lavoro, oppure e' piu' probabile che mena casini e alla fine divorzia (tenendosi casa e tutto il resto)?

Indizio: controlla di che sesso sono in maggioranza i senzatetto, e ti renderai conto che il peggioramento delle condizioni economiche si abbatte molto piu' duramente sugli uomini che sulle donne.

Purtroppo è esattamente così.
E dico "purtroppo" perché evidentemente siamo ancora ben lontani dal giorno in cui l'uomo verrà valutato per ciò che è e non per il suo salario (se mai ciò avverrà).
Quindi, si, è pura QM, altroché...

Online Frank

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Re:la "trumpflazione" ovvero a cosa servono i negri
« Risposta #16 il: Dicembre 21, 2016, 19:10:09 pm »
Per me l'attinenza con la QM e' presente e reale: chi e' che perde piu' valore se il suo salario si abbassa o si azzera? La donna o l'uomo?
L'uomo povero ha lo stesso appeal della donna povera?
La moglie se ne sta tranquilla e serena mentre suo marito porta sempre meno soldi in casa o addirittura perde il lavoro, oppure e' piu' probabile che mena casini e alla fine divorzia (tenendosi casa e tutto il resto)?

Indizio: controlla di che sesso sono in maggioranza i senzatetto, e ti renderai conto che il peggioramento delle condizioni economiche si abbatte molto piu' duramente sugli uomini che sulle donne.


Concordo al 100% e in merito riporto un brano segnalatomi da una conoscenza
e tratto da Il Mito del potere maschile, di Warren Farrell.

Citazione
Le donne si rifiutano di suicidarsi perché è un atto di egoismo?
«Il personaggio interpretato da Jimmy Stewart prende in considerazione il suicidio affinché la moglie possa riscuotere la sua polizza di 5000 dollari. Il film s'intitola La vita è meravigliosa. (Chissà che cosa farebbe se fosse orribile!)»
«Quando, agli inizi degli anni Ottanta, la crisi agricola portò divieti di ipoteca e bancarotte negli Stati settentrionali del Middle West, il tasso di suicidi tra i maschi agricoltori triplicò.»[23]
Quando, durante i seminari, parlo del tasso di suicidi tra gli uomini, c'è sempre una donna che domanda: «Il suicidio non è forse un atto di egoismo? Si lascia dietro persone che hanno bisogno di te e ti amano». È corretto - ma molto più corretto per le donne. Ecco perché. La donna che divorzia ottiene la custodia dei figli nel 90 per cento dei casi. Ha uno stretto rapporto quotidiano con le persone che ama, sente che hanno bisogno di lei. Ascoltando migliaia di donne e uomini i cui amici o i cui parenti si erano suicidati, ho notato che le persone che si sentono veramente amate e veramente necessarie raramente sì suicidano. Siccome è più spesso la donna ad abbandonare persone che, come ben sa, la amano e hanno bisogno di lei, è anche meno portata al suicidio.
Invece gli uomini si suicidano più spesso quando sono disoccupati o perdono i risparmi di una vita a causa di una crisi economica, perché allora l'uomo sente che, uccidendosi, «uccide il fardello inutile». Per lui il suicidio non è perciò un atto di egoismo ma un atto d'amore - perché toglie un peso alle persone che ama. Così almeno vede la cosa in quel momento. Ma se pensa di poter guadagnare altro denaro - e non essere di peso - continua a vivere. E se qualcuno davvero lo convince che non sarà di peso neppure se continuerà a essere disoccupato, allora continuerà vivere.
L'unica soluzione per evitare il suicidio è far sentire all'uomo che si ha bisogno di lui in quanto essere umano. E non soltanto come portafogli ambulante. Quando gli uomini si sentono necessari soprattutto come fonte di reddito, tendono a suicidarsi quando il portafogli è vuoto.
Perché le donne «tentano» il suicidio più spesso degli uomini?
Perché la donna è tre volte più propensa dell'uomo a tentare suicidio? Si sente spesso dire che lo fa per attrarre su di sé l'attenzione, ma ciò non basta a farci comprendere che cosa si propone di ottenere richiamando l'attenzione: vuole diventare 1a priorità assoluta per coloro che ama, e non continuare a dar loro la priorità. È stanca di quella definizione dell'amore che consiste nell'essere sempre presente per gli altri, mentre gli altri non sono lì per lei. Ciò porta a un «tentativo» di suicidio, che in realtà non è un tentativo di suicidio ma piuttosto un segnale d'allarme, come la luce gialla del semaforo non è un tentativo di rosso ma un segnale che avverte del pericolo.
Molti uomini hanno un profondo bisogno di inviare segnali d'allarme, ma pensano di non avere nessun diritto di chiedere agli altri di salvarli dalla catastrofe che immaginano di essersi cercata, e pertanto evitano persino di far sapere di nutrire quel bisogno. Sanno inoltre che l'ammissione di un fallimento in realtà può produrre altri fallimenti, perché quando amici e colleghi ne vengono a conoscenza, automaticamente diminuiscono le assegnazioni e le promozioni, e aumenta dunque la possibilità di un disastro economico. Agli uomini resta ben poco spazio per tentare di chiedere aiuto agli altri. Quindi si chiudono nell'isolamento. Se ce la fanno, bene; se non ce la fanno, allora nessuno li amerà, diventeranno una nullità. Anzi, peggio di una nullità: saranno un peso.
Credo che gli uomini si suicidino quando o pensano che nessuno li ami né abbia bisogno di loro (e quindi non si può parlare di egoismo), oppure, peggio ancora, si convincono di essere di peso per coloro che amano.

Perché la «classe suicida» è la «classe arrivata»?
La «classe suicida» è per il 91 per cento formata da bianchi,[24] di solito istruiti e in genere appartenenti alla classe media. Sono la «classe arrivata», o almeno lo erano, prima di perdere il lavoro o i risparmi. Ma perché il suicidio, se ho detto e ripetuto che il catalizzatore è il non sentirsi amati, non sentirsi necessari? Perché gli uomini di successo diventano più dipendenti dal successo per ottenere amore. Quando perdono il successo, spesso temono di perdere l'amore. È vero? Be', di solito è in parte per questo e in parte per paura. Di solito è vero che la moglie forse non lo avrebbe considerato un buon partito se fosse stato un semplice impiegato di un supermercato; e anche che il successo necessario per trovare l'amore l'ha reso più esperto in successi che in amore; tuttavia, potrebbe anche essere che sottovaluta il vero amore della moglie o dell'amica. Comunque, dato di fatto e paure sono entrambi reali per lui; di qui la connessione tra uomini, amore, successo e suicidio. O, potremmo anche dire, la separazione tra uomini e vita.

La disoccupazione è per l'uomo l'equivalente psicologico dello stupro?
Come chiami un petroliere texano?... Ehi, cameriere!
JAY LENO, nel suo talk show
«C'era una volta una donna che incontrò una rana parlante. La rana le raccontò di essere vittima di un incantesimo... perché in realtà era un petroliere texano.
«'Se mi bacerai, spezzerai l'incantesimo', spiegò la rana. 'Allora ti amerò e mi prenderò cura di te per il resto della tua vita'. Ma la donna non fece nulla.
«'E allora?' domandò la rana parlante.
«'Tu vuoi scherzare!' esclamò ridendo la donna. 'Si può ricavare molto di più da una rana parlante!'»
«George Reeves, il Superman della TV, da molto tempo non riusciva a trovare nessun altro ruolo. Aveva ormai 45 anni. La fidanzata lo osservò mentre saliva al piano di sopra e sentì che apriva un cassetto. Annunciò agli amici: 'Sta per suicidarsi'. Qualche secondo dopo risuonò un colpo di rivoltella. Superman era morto. Superman era rimasto disoccupato.»[25]
Molte donne vittime di uno stupro raccontano di sentirsi umiliate, violate, impotenti, arrabbiate, in colpa, depresse, di avere poca stima di sé e di aver voglia di suicidarsi. A causa della loro vulnerabilità avvertono dentro di sé un senso di impotenza, come se il mondo fosse un elefante e loro delle formiche. Analogamente gli uomini che vengono licenziati o sperimentano una delle «tre forme di disoccupazione - sottoccupazione, disoccupazione e paura della disoccupazione»,[26] spesso si sentono umiliati, violati, impotenti, arrabbiati, in colpa, depressi, hanno poca stima di sé e tendenze suicide. La vulnerabilità li fa sentire impotenti, come se il mondo fosse un elefante e loro delle formiche.
La disoccupazione priva gli uomini di ciò che a molti di loro ha dato il rispetto e l'amore delle donne; lo stupro viola il corpo che ha dato a molte donne l'apprezzamento e l'amore degli uomini. Pochi uomini pensano di aver scelto la disoccupazione, così come poche donne pensano di aver scelto di essere stuprate.
Ovviamente la disoccupazione colpisce anche le donne e lo stupro colpisce anche gli uomini. Ma il disoccupato viene messo in ridicolo. Non così la donna disoccupata. La donna attraente e disoccupata, che è una potenziale donna di casa, è ricercata da molti uomini; l'uomo attraente e disoccupato, che è un potenziale uomo di casa, non è ricercato da molte donne.
Nonostante le analogie tra la disoccupazione degli uomini e lo stupro delle donne, nessuno oserebbe scherzare sull'indegnità di una donna stuprata.
Se gli uomini vengono valutati in base al reddito, allora cominciano a far confusione tra valore del reddito e valore di sé. Nessuna speranza di lavoro significa nessuna speranza d'amore, significa nessuna speranza di vita... significa suicidio. Aiuteremo maggiormente gli uomini quando i programmi speciali sulla disoccupazione saranno comuni quanto quelli sullo stupro, quando le barzellette sull'uomo disoccupato saranno insolite quanto le barzellette sulle donne stuprate.

Offline Vicus

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Re:la "trumpflazione" ovvero a cosa servono i negri
« Risposta #17 il: Dicembre 21, 2016, 20:45:27 pm »
Se "l'uomo di casa" venisse apprezzato dalla donna (in carriera), ci sarebbe da preoccuparsi. In compenso, anche il valore della donna in carriera è basso: malgrado il battage mediatico, pochi trovano attraente una donna avvocato, un'ingegnere o dirigente d'azienda.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Frank

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Re:la "trumpflazione" ovvero a cosa servono i negri
« Risposta #18 il: Dicembre 21, 2016, 21:08:33 pm »
Resta il fatto che la disoccupazione è molto più drammatica per gli uomini piuttosto che per le donne.

Offline Vicus

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Re:la "trumpflazione" ovvero a cosa servono i negri
« Risposta #19 il: Dicembre 21, 2016, 22:57:38 pm »
Resta il fatto che la disoccupazione è molto più drammatica per gli uomini piuttosto che per le donne.
Certo, ma la soluzione passa anche dal non incoraggiare il lavoro femminile ad ogni costo - spesso con enorme impiego di risorse, quote rosa e altri favoritismi incostituzionali già a partire dalla scuola o dall'università.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Jason

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Re:la "trumpflazione" ovvero a cosa servono i negri
« Risposta #20 il: Dicembre 21, 2016, 23:07:03 pm »
Certo, ma la soluzione passa anche dal non incoraggiare il lavoro femminile ad ogni costo - spesso con enorme impiego di risorse, quote rosa e altri favoritismi incostituzionali già a partire dalla scuola o dall'università.

So di alcune famiglie in cui il marito prende uno stipendio considerato "medio" (dai 1400 ai 1800) e la moglie svolge lavoretti saltuari e molto leggeri , a fine mese non prenderebbe più di 300-400 euro . Ebbene non solo riescono a far quadrare i conti e a permettersi ogni tanto un viaggetto, ma sono pure soddisfatti reciprocramente .

Certo se poi subentra la regola della "carriera" a tutti i costi allora è un altro paio di maniche .
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

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Re:la "trumpflazione" ovvero a cosa servono i negri
« Risposta #21 il: Dicembre 21, 2016, 23:24:21 pm »
So di alcune famiglie in cui il marito prende uno stipendio considerato "medio" (dai 1400 ai 1800) e la moglie svolge lavoretti saltuari e molto leggeri , a fine mese non prenderebbe più di 300-400 euro . Ebbene non solo riescono a far quadrare i conti e a permettersi ogni tanto un viaggetto, ma sono pure soddisfatti reciprocramente .

Certo se poi subentra la regola della "carriera" a tutti i costi allora è un altro paio di maniche .

Jason, lasciando perdere per un momento la c.d. "carriera" e le varie fissazioni femminili in merito, vorrei farti notare che una famiglia composta da marito, moglie e un figlio (o due), con 1700-2200 euro al mese, non sciala affatto e soventemente non è soddisfatta, perché per andare avanti ce ne vogliono di soldi, specie se si vive in affitto, si ha un mutuo da pagare, etc.

Offline Damocle

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Re:la "trumpflazione" ovvero a cosa servono i negri
« Risposta #22 il: Dicembre 21, 2016, 23:44:54 pm »
Se "l'uomo di casa" venisse apprezzato dalla donna (in carriera), ci sarebbe da preoccuparsi. In compenso, anche il valore della donna in carriera è basso: malgrado il battage mediatico, pochi trovano attraente una donna avvocato, un'ingegnere o dirigente d'azienda.

Già, le donne danno istintivamente un valore alto all'uomo con status... al contrario gli uomini non danno un valore extra a una donna  con status.

Nella maggior parte dei racconti erotici per donne, c'è una donna che si ingrifa per un uomo di potere... nei porno per uomini è molto più probabile che la protagonista sia una cameriera.

Online Frank

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Re:la "trumpflazione" ovvero a cosa servono i negri
« Risposta #23 il: Dicembre 21, 2016, 23:52:39 pm »
Se "l'uomo di casa" venisse apprezzato dalla donna (in carriera), ci sarebbe da preoccuparsi. In compenso, anche il valore della donna in carriera è basso: malgrado il battage mediatico, pochi trovano attraente una donna avvocato, un'ingegnere o dirigente d'azienda.

Infatti Warren Farrell evidenziava semplicemente il fatto che un uomo di casa, al contrario di una donna di casa, ha un potere seduttivo sulle donne prossimo allo zero (se non sottozero).
Il che sta ad evidenziare le profonde differenze esistenti tra i due sessi.

Offline Vicus

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Re:la "trumpflazione" ovvero a cosa servono i negri
« Risposta #24 il: Dicembre 22, 2016, 00:38:18 am »
Infatti Warren Farrell evidenziava semplicemente il fatto che un uomo di casa, al contrario di una donna di casa, ha un potere seduttivo sulle donne prossimo allo zero (se non sottozero).
Il che sta ad evidenziare le profonde differenze esistenti tra i due sessi.
Quando l'uomo è disoccupato o (caso rarissimo) "casalingo" ci sono invariabilmente tensioni nella coppia.
Al contrario, quando è la donna ad occuparsi della casa (cosa ormai rara per questioni economiche) i rapporti sono spesso eccellenti.
Sono convinto che questo faccia parte di equilibri scritti nella natura umana, e che non sia modificabile senza danni con "rieducazioni" femministe che comunque sono inefficaci nel lungo periodo.

Questa opinione suscita ancora forti resistenze tra le donne italiane (ma non tra le irlandesi* o le francesi ad es.) e gli stessi uomini sono spesso condizionati a considerarla retrograda.
Non si tratterebbe di "proibire" alla donna di lavorare (divieto che non è mai esistito) ma quantomeno di non farla sentire un'idiota se non fa studi spesso inutili o non decide di lavorare in un call center.
Invece di disperdere risorse in congedi,** asili nido e assegni familiari, basterebbe aumentare conseguentemente i salari maschili, cosa che risolverebbe in buona parte la QM.

* Che comunque lavorano spesso in imprese familiari: aziende agricole, negozi, ristoranti ecc. Queste mansioni però - qui sta la differenza essenziale - non obbligano le donne a stare quasi tutto il giorno lontano da casa.

** Oggi sostituiti da licenziamenti illegali. Il femminismo non funziona nella realtà e il sistema se ne ricorda bene quando si tratta di profitti. Che ciò spieghi almeno in parte le frequenti nevrosi e infanticidi femminili?
« Ultima modifica: Dicembre 22, 2016, 08:21:34 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:la "trumpflazione" ovvero a cosa servono i negri
« Risposta #25 il: Dicembre 22, 2016, 01:20:23 am »
Jason, lasciando perdere per un momento la c.d. "carriera" e le varie fissazioni femminili in merito, vorrei farti notare che una famiglia composta da marito, moglie e un figlio (o due), con 1700-2200 euro al mese, non sciala affatto e soventemente non è soddisfatta, perché per andare avanti ce ne vogliono di soldi, specie se si vive in affitto, si ha un mutuo da pagare, etc.

DIpende sempre da quanto spende la famiglia.

Con due macchine ( o una macchina e uno scooter grosso) e basta le spese non lievitano, ad esempio.
Se poi lei vuole avere 150 diversi vestiti nell'armadio ovvio che le spese lievitano e a 1700 euro totali non si sciala .
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline giacca

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Re:la "trumpflazione" ovvero a cosa servono i negri
« Risposta #26 il: Dicembre 22, 2016, 08:27:32 am »
Se "l'uomo di casa" venisse apprezzato dalla donna (in carriera), ci sarebbe da preoccuparsi.
Sarebbe rivoluzionario. Ma purtroppo non sarà così.

Offline ilmarmocchio

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Re:la "trumpflazione" ovvero a cosa servono i negri
« Risposta #27 il: Dicembre 22, 2016, 09:49:40 am »
Quando l'uomo è disoccupato o (caso rarissimo) "casalingo" ci sono invariabilmente tensioni nella coppia.
Al contrario, quando è la donna ad occuparsi della casa (cosa ormai rara per questioni economiche) i rapporti sono spesso eccellenti.
Sono convinto che questo faccia parte di equilibri scritti nella natura umana, e che non sia modificabile senza danni con "rieducazioni" femministe che comunque sono inefficaci nel lungo periodo.

Questa opinione suscita ancora forti resistenze tra le donne italiane (ma non tra le irlandesi* o le francesi ad es.) e gli stessi uomini sono spesso condizionati a considerarla retrograda.
Non si tratterebbe di "proibire" alla donna di lavorare (divieto che non è mai esistito) ma quantomeno di non farla sentire un'idiota se non fa studi spesso inutili o non decide di lavorare in un call center.
Invece di disperdere risorse in congedi,** asili nido e assegni familiari, basterebbe aumentare conseguentemente i salari maschili, cosa che risolverebbe in buona parte la QM.

* Che comunque lavorano spesso in imprese familiari: aziende agricole, negozi, ristoranti ecc. Queste mansioni però - qui sta la differenza essenziale - non obbligano le donne a stare quasi tutto il giorno lontano da casa.

** Oggi sostituiti da licenziamenti illegali. Il femminismo non funziona nella realtà e il sistema se ne ricorda bene quando si tratta di profitti. Che ciò spieghi almeno in parte le frequenti nevrosi e infanticidi femminili?

questo è verissimo , anzi si può dire che una società tenderebbe , senza distorsioni politiche, ad un assetto del genere che èp confacente con le attitudini naturali

Offline ilmarmocchio

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Re:la "trumpflazione" ovvero a cosa servono i negri
« Risposta #28 il: Dicembre 22, 2016, 09:50:18 am »
Infatti Warren Farrell evidenziava semplicemente il fatto che un uomo di casa, al contrario di una donna di casa, ha un potere seduttivo sulle donne prossimo allo zero (se non sottozero).
Il che sta ad evidenziare le profonde differenze esistenti tra i due sessi.

verissimo anche questo.

Offline giacca

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Re:la "trumpflazione" ovvero a cosa servono i negri
« Risposta #29 il: Dicembre 22, 2016, 10:04:35 am »
Jason, lasciando perdere per un momento la c.d. "carriera" e le varie fissazioni femminili in merito, vorrei farti notare che una famiglia composta da marito, moglie e un figlio (o due), con 1700-2200 euro al mese, non sciala affatto e soventemente non è soddisfatta, perché per andare avanti ce ne vogliono di soldi, specie se si vive in affitto, si ha un mutuo da pagare, etc.
Verissimo.