Qualcuno tra di voi si è mai rivolto ad un'associazione Non Profit per poter ottenere un supporto giuridico, psicologico, etc. così da poter affrontare meglio il dramma del post separazione?
Per un certo periodo della mia vita mi sono rivolto e sono stato parte abbastanza attiva in una associazione di padri separati di Torino, ma non sono mai riuscito ad impegnarmi come avrei voluto perchè lavoro sempre all'estero, e da un anno sono residente in provincia di Milano. Molti padri che si sono rivolti all'associazione, grazie al suo supporto, sia degli associati che dei consulenti, hanno ottenuto dei buoni risultati nel tribunale.
Quella del non profit è forse una realtà ancor poco conosciuta, sopratutto quando si parla di supporto al genere maschile. Sembra ci sia un velo di omertà che attanaglia le menti degli stessi coinvolti, quasi si vergognassero della loro condizione.
Se per "coinvolti" intendi gli uomini che affrontano una separazione o un divorzio non è la vergogna ma l'ignoranza, nel senso che non conoscono le "prassi" dei tribunali, che non favorisce l'incontro degli uomini con queste associazioni. Anche l'alone negativo creato dalle associazioni femministe contro le associazioni dei padri separati non favorisce una pubblicità favorevole.
Voi cosa ne pensate? potrebbero essere una scorciatoia per aiutare i più deboli e magari mettere meglio in luce questo problema di fronte agli occhi dello stato (che, nonostante a livello economico/sociale non gli convenga, gira le spalle e ignora il problema)? Oppure sono una nicchia, una falsa speranza per questi uomini?
Le associazioni dei padri separati non sono una scorciatoia ma una necessità ed attualmente rappresentano l'unica visione degli interessi paterni. I risultati che hanno raggiunto possono essere considerati poca cosa, ma erano gli unici che si potevano ottenere in questo momento.
La mia opinione è che hanno concesso ai padri separati solo il fumo (affidamento condiviso) ma la sostanza non è cambiata, anzi, è peggiorata per gli uomini, specialmente per quelli che non erano coniugati, vedi l'assegnazione della "casa famigliare" anche per le coppie conviventi e non coniugate.
In pratica le femministe e di loro lacchè hanno difeso con ogni arma a loro disposizione ciò che dovrebbe essere un pensiero "maschilista e patriarcale", ovvero che dei figli e della casa si devono occupare esclusivamente le femmine, lasciando che i padri si occupino esclusivamente delle occorrenze economiche dei figli, continuando a ribadire che le donne hanno il diritto di curare ed educare i figli ed i padri hanno il dovere di mantenerli, entrambi, sia la ex moglie sia i figli.
Sono molto interessato a leggere la tua tesi sui padri separati.
Ti sarò molto grato se la pubblicherai.