E' di oggi la notizia che un poliziotto, a motivo della separazione imminente, di fronte all'eventualità, anzi certezza, di perdere tutto, casa
dalla quale avrebbe dovuto allontanarsi, famiglia, della quale non avrebbe fatto più parte, reddito, decurtato della somma da devolvere
per il mantenimento di moglie e figlie, sicurezza degli affetti, persa a favore magari del nuovo compagno della moglie che avrebbe poi
trascorso il tempo anche con le sue figlie, per precipitare nella più totale precarietà economica, affettiva ed esistenziale, ha deciso di non iniziare neppure un percorso infernale di questo genere, ma di farla finita con una strage: dopo aver sterminato la famiglia ha avvertito i
suoi colleghi poliziotti e ha detto loro: "Vi lascio la porta aperta. Venite: ho appena ucciso tutti i miei". Dopodichè si è suicidato. Se fosse
stato di sesso femminile, giornali e talk-show avrebbe sicuramente parlato del "disagio" della povera donna che se è giunta a fare un
simile gesto chissa quali "violenze psicologiche" o "abbandoni" (l'abbandono è una forma di violenza solo se la subisce la donna) avrà
subito dagli uomini della sua vita. Per lui, no. Per lui non ci sarà comprensione. Nè approfondimenti, nè riflessioni da suggerire agli altri.
Per lui ci sarà solo la condanna. Per il suo egoismo e la sua vigliaccheria. Neanche propongo di scommetterlo. E' un copione già scritto.