Autore Topic: L'ultimo cattolico  (Letto 1256 volte)

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Offline COSMOS1

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L'ultimo cattolico
« il: Gennaio 12, 2017, 20:38:33 pm »
mi vado convincendo che l'ultimo cattolico ad avere detto qualcosa di sensato sul matrimonio sia stato Pio IX il quale l'8 dicembre 1864 pubblicò il Sillabo, un elenco di 80 proposizioni condannate dalla chiesa.
Di queste la LXXIV condanna la convinzione che: " Le cause matrimoniali e gli sponsali di loro natura appartengono al foro civile."

Ora, ragioniamo un po' su cosa è divenuto il matrimonio da quando i cattolici considerano superato il Sillabo:

una coppia si sposa in chiesa (quanti ancora?)
quindi il parroco trasmette i dati della celebrazione all'ufficiale di stato civile che lo registra

ma ...
cosa significa di per sè la celebrazione liturgica? è esclusivamente un evento di folclore? serve a fare parata di vestiti e scollature? è un incontro di preghiera?

se la celebrazione non ha una valenza pubblica e non corrisponde all'assunzione di doveri specifici, suppongo che assomigli molto ad una presa in giro

ma quali sono gli impegni pubblici assunti con la celebrazione? quelli derivanti dalla dottrina cattolica?
ma se uno dei due (mica serve che siano d'accordo ambedue) ritiene di non mantenere fede a tali doveri e si rivolge al tribunale civile, l'impegno assunto in tale celebrazione che fine fa? Che senso ha?
cioè di fatto un cattolico sposandosi in chiesa si trova assoggettato ad una legge non-cattolica, senza la minima possibilità di contestazione

ma anche la situazione contraria è istruttiva: nel caso che un cattolico si rivolga (come ogni cattolico fare) al tribunale ecclesiastico per far valere le proprie ragioni (in concreto pare che l'ultima residua funzione del tribunale ecclesiastico sia l'annullamento del vincolo matrimoniale, ma si tratta di una situazione a mio parere aberrante e non vincolante sul piano dei principi) e che la decisione di detto tribunale venga trasmessa al tribunale civile per la delibazione (trascrizione ai fini civili) tale procedura sapete in che contesto si colloca? Nel contesto del riconoscimento di sentenze di stati esteri!!! oibò!!!

Quindi un cattolico scopre di essersi sposato di fronte ad un funzionario di uno stato estero, che la chiesa cattolica è, per lo stato italiano, uno stato estero!!!

davvero istruttivo!

Se ci pensate la situazione è significativa: una coppia si sposa in uno stato estero, il quale trasmette allo stato italiano la documentazione che lo stato italiano trascrive assoggettando alle proprie leggi il "contratto" stipulato.

Conseguenza di questa situazione è ad esempio la tutela del soggetto debole: le sentenze dello stato estero ad esempio non possono essere recepite in Italia se contrarie all'ordine pubblico, e contrario all'ordine pubblico c'è appunto una sentenza che non tuteli adeguatamente il soggetto debole. Ecco che lo stato italiano non riconosce, ad esempio, le sentenze di annullamento se ad esse consegue un azzeramento del mantenimento per il coniuge svantaggiato.

Questo è un esempio, ma la cosa importane è che quando uno si sposa in chiesa deve sapere che di fatto la cerimonia non ha alcun significato, che l'unica cosa che conta è la legge italiana alla quale egli dovrà d'ora in poi rispondere del "contratto" (per lo stato italiano il matrimonio è piuttosto un contratto basato sul mutuo consenso che non un sacramento) che ha stipulato.

L'unica cosa che sarebbe ovviamente da fare, considerando questo stato di cose, dovrebbe essere che chi si vuole sposare secondo le leggi italiane, si sposi in comune, chi secondo le leggi della chiesa cattolica, in chiesa. Ed abolire l'obbligo di trascrizione del matrimonio religioso ai fini civili.

Più ragiono su questo argomento e più mi rendo conto dell'apostasia generale del mondo cattolico. Di fatto i matrimoni sono stati ridotti a folclore, altro che sacramento!
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Offline Vicus

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Re:L'ultimo cattolico
« Risposta #1 il: Gennaio 12, 2017, 22:06:48 pm »
Giovanni Paolo II parlò esplicitamente di "apostasia silenziosa", che coinvolge anche il clero. In ambito cattolico come civile, gli uomini di buona volontà vengono presi in giro e purtroppo se ne rendono conto solo quando ci sono ripercussioni sul piano personale.
La "pastorale" cerca di conformarsi alla società liquida piuttosto che far fronte alle sfide che questa pone.
Ci ho messo anni ed errori a capirlo: se si accettano compromessi si minano le fondamenta e prima o poi tutto l'edificio crollerà; se non si parla (ad esempio) del Sillabo lo si ignorerà nel momento in cui sarà vitale farvi riferimento.

La pastorale si riduce nella maggior parte dei casi a intrattenimento a base di divagazioni astratte e sentimentali. Non si parla di doveri né si condanna l'errore e il risultato è che ormai solo una frazione dei cattolici vive secondo gli insegnamenti del Vangelo.
Credo che anche per dare un senso a quel che come cristiani e come uomini sopportiamo a causa di questo stato di cose, sarebbe importante smettere di farci menare per il naso e lavorare per ristabilire la verità, associandoci a gente che cerca sinceramente di vivere secondo il Vangelo.


« Ultima modifica: Gennaio 15, 2017, 12:37:29 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:L'ultimo cattolico
« Risposta #2 il: Gennaio 15, 2017, 11:04:14 am »
ma, io credo che sia necessario anzitutto un po' di logica prima che di fede

il matrimonio concordatario è celebrato da un ministro di una confessione religiosa che ha regole diverse da quelle dello stato italiano

viene trascritto dall'ufficiale di stato civile ed assume le stesse caratteristiche di un matrimonio "civile"

finchè tutto va bene, no problem, ma al primo contrasto (la gestione dei contrasti è l'unico scopo di qualunque contratto pubblico) i nodi vengono al pettine

le regole della confessione religiosa scompaiono, al massimo possono essere delibate come qualunque sentenza di uno stato straniero (se non confliggono con l'ordine pubblico: ad esempio il 2° o 3° matrimonio poligamico di un islamico in Arabia Saudita non può essere trascritto in Italia)

restano solo le regole "civili" che gli sposi si trovano applicate anche se non le hanno mai accettate

è un grande pasticcio: possibile che 45-55 milioni di italiani vadano avanti con questa farsa da quasi un secolo, ormai?
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Offline Vicus

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Re:L'ultimo cattolico
« Risposta #3 il: Gennaio 15, 2017, 23:48:10 pm »
Specie nelle questioni canoniche, se manca la fede in Cristo nulla può la fede nella logica!
Le norme canoniche prevedono che quelle civili siano applicabili ove compatibili con le prime. Ma ciò avviene solo in teoria e vale quanto detto prima: i compromessi non sono solo cose da preti (che non rischiano nulla), siamo noi laici uomini a pagarli per primi.
L'unica soluzione (a parte la non trascrizione allo stato civile) sarebbe rivedere il concordato ed elaborare un regime matrimoniale compatibile col diritto canonico, al quale ogni cattolico sarebbe tenuto a conformarsi con eventuali sanzioni sia canoniche che civili. Esiste già altrove: il covenant marriage.
Ma dato lo stato delle cose sarebbe l'ennesimo pasticcio, la soluzione più semplice al momento è dare più spazio all'autonomia privata.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:L'ultimo cattolico
« Risposta #4 il: Gennaio 17, 2017, 19:48:42 pm »
mah, credo che in generale nella convivenza civile la logica sia più importante della fede
non per nulla ogni volta che Gesù o gli apostoli sono arrivati al conflitto con l'autorità civile, si sono appellati alla logica:
durante il processo, al soldato che l'ha schiaffeggiato: se ho sbagliato dimmi dove ho sbagliato, altrimenti perchè non mi percuoti?
gli apostoli davanti al sinedrio dopo la resurrezione: se sia più giusto obbedire a voi piuttosto che a Dio, giudicatelo voi

il problema della compatibilità tra legge civile e canonica è spinoso: il concordato del '29 ripeteva esattamente il codice canonico, ma...
1 comunque si trattava di un matrimonio insano, tra due istituzioni totalizzanti e incompatibili
2 non si può mettere in un concordato una clausola che impedisca all'altro contraente di cambiare le proprie leggi senza accordo. Cioè: puoi anche stipulare un accordo che preveda un matrimonio indissolubile (covenant marriage) ma se lo stato fa una legge e un referendum e introduce nell'ordinamento civile il divorzio, non è che puoi opporti appellandoti al concordato. O meglio: se hai una sufficiente base popolare potresti anche farlo, ma la cosa curiosa è che in occasione del referndum sul divorzio una nota della CEI consigliò esplicitamente di non appellarsi al concordato per respingere la legge sul divorzio per non correre il rischio che venisse messo in discussione tutto il concordato! (ma cosa c'era nel concordato più importante del matrimonio e della famiglia?)

Le soluzioni potrebbero essere:
1 due istituti indipendenti con percorsi autonomi. Ipotesi ardua, in quanto nella situazione attuale basta aver convissuto (tra poco basterà aver pensato di aver convissuto) per contrarre obblighi simil matrimoniali
2 la legislazione libanese. In Libano la legge riconosce il matrimonio celebrato secondo ogni specifico rito con tutte le conseguenze annesse e connesse. Il che ovviamente significa che dal punto di vista civile in Libano sono validi sia il matrimonio cristiano monogamico, sia quello islamico poligamico, sia la procedura per l'annullamento cattolica che le seconde nozze ortodosse e il ripudio ebraico.

In ogni caso è soprendente che i cattolici italianio accettino questa situazione demenziale senza battere ciglio.
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Re:L'ultimo cattolico
« Risposta #5 il: Gennaio 17, 2017, 20:20:19 pm »
La 1 sarebbe l'ideale
Il convenant marriage è la versione anglosassone della 2

Purtroppo i cattolici, come i non cattolici si sposano senza sapere che impegni si assumono in caso di divorzio. Anche per questo esiste la QM.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.