Autore Topic: Leva militare obbligatoria  (Letto 7390 volte)

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Offline ReYkY

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Leva militare obbligatoria
« il: Febbraio 12, 2017, 07:20:59 am »
Cosa ne pensate della leva militare obbligatoria  (e della sua abolizione) in relazione alla QM?
Secondo voi è meglio lasciarla abolita o la si dovrebbe ripristinare?

Io sono per il ripristino. Certi valori andrebbero recuperati...

Offline KasparHauser

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Re:Leva militare obbligatoria
« Risposta #1 il: Febbraio 12, 2017, 08:56:16 am »
Io credo che farebbe ancor meglio alle donne.

Offline claudio camporesi

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Re:Leva militare obbligatoria
« Risposta #2 il: Febbraio 12, 2017, 08:57:34 am »
In linea teorica sarei per il ripristino, anche se sotto il profilo squisitamente militare non penso abbia gran significato ( potrebbe invece averlo in ambito genericamente sociale)

Di quali valori parli?
Spirito di abnegazione, , senso di appartenenza , amor di patria, impegno della parola presa, capacita' ad affrontare difficolta' .... ?

Perche' se questi sono i valori , son morti in tutto l' Occidente.
In Italia addirittura sono stati sepolti in terra sconsacrata.

E non sono pessimista, ma realista.

Comunque credo ( ma non sono sicurissimo) che in Europa il servizio militare obbligatorio , oltre alla Svizzera, esista solo in Austria ed in Germania.
E lasciam perdere la ex Europa dell' Est : tutta  una altra Storia.

Offline ReYkY

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Re:Leva militare obbligatoria
« Risposta #3 il: Febbraio 12, 2017, 09:55:47 am »
Io credo che farebbe ancor meglio alle donne.


Stare almeno 6 mesi avulsi dalla "cameretta con puzza di sbobba", ai giovani di oggi, non può fare che bene, IMHO.

Online Frank

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Re:Leva militare obbligatoria
« Risposta #4 il: Febbraio 12, 2017, 10:58:24 am »
Cosa ne pensate della leva militare obbligatoria  (e della sua abolizione) in relazione alla QM?
Secondo voi è meglio lasciarla abolita o la si dovrebbe ripristinare?

Io sono per il ripristino. Certi valori andrebbero recuperati...

La leva obbligatoria, quella che ho conosciuto io (1991-1992) nell'esercito, era una merda che nei fatti serviva a poco o niente.


Citazione
Certi valori andrebbero recuperati...

Quali valori, ReYkY ?
Come ha giustamente scritto Claudio, senso di appartenenza, amor di patria, etc, è roba morta è sepolta, soprattutto in un Paese esterofilo* e anti-nazionalista come l'Italia.

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* Calcola che in Italia c'è gente convinta che anche in Burundi (un paese di merda) siano meglio di noi...
Il disfattismo, misto ad esterofilia, regna sovrano.

Offline CLUBBER

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Re:Leva militare obbligatoria
« Risposta #5 il: Febbraio 12, 2017, 11:07:30 am »
La leva obbligatoria, quella che ho conosciuto io (1991-1992) nell'esercito, era una merda che nei fatti serviva a poco o niente.


Quali valori, ReYkY ?
Come ha giustamente scritto Claudio, senso di appartenenza, amor di patria, etc, è roba morta è sepolta, soprattutto in un Paese esterofilo come l'Italia.

(Calcola che in Italia c'è gente convinta che anche in Burundi siano meglio di noi...)
Autentica perdita di tempo.
Chi vuole fare il militare lo faccia di professione e si lascino stare le persone che cercano di trovare la propria strada.
Tra l'altro era l'ennesimo fardello a cui erano obbligati gli uomini e dispensate le donne.
Vivo da solo
Mi alleno da solo
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Online Frank

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Re:Leva militare obbligatoria
« Risposta #6 il: Febbraio 12, 2017, 11:19:29 am »
Autentica perdita di tempo.
Chi vuole fare il militare lo faccia di professione e si lascino stare le persone che cercano di trovare la propria strada.
Tra l'altro era l'ennesimo fardello a cui erano obbligati gli uomini e dispensate le donne.

Ricordo che uno dei problemi principali della leva obbligatoria, era quello del c.d. nonnismo, ossia di dementi che in tale contesto si sentivano (ed erano...) autorizzati a fare le peggiori nefandezze, tipo gavettoni col piscio, il "cici cucu" sull'armadietto alla "burba" di turno, etc etc.
Insomma, soggetti contro i quali dovevi per forza di cose importi in una sola maniera: con l'intimidazione ed eventualmente la violenza.
Altrimenti non c'era verso di toglierserli dai coglioni.

@@

Ancora oggi, in altri paesi (esempio: la Russia), quello del nonnismo seguita ad essere un grave problema.
http://94.141.30.110/peacereporter.it/dettaglio_articolo.php?idpa=&idc=2&ida=&idt=&idart=4633

Citazione
Russia - 08.2.2006
L'Armata Rossa di vergogna
Gli scioccanti casi di nonnismo nelle caserme russe, dove imperano violenze e soprusi
      
Andrey SichevAvevano organizzato una bella festa di Capodanno per i commilitoni più giovani, nella scuola militare di Chelyabinsk, regione degli Urali. Li avevano legati alla sedia e poi giù botte, sevizie e violenze sessuali. Uno di questi, il diciannovenne Andrei Sychev, dopo tre ore di abusi e quattro giorni senza cure, è adesso in pericolo di vita: per una cancrena gli sono state amputate gambe e genitali. I sei responsabili dell'episodio sono in carcere e il generale Viktor Sidorov, comandante della scuola militare, è stato licenziato dal ministro della Difesa Sergei Ivanov. L'associazione delle madri dei soldati, capeggiata da Valentina Melnikova, ha chiesto le dimissioni dello stesso ministro. Altri recenti casi di sevizie, che hanno portato un giovane al ricovero in un ospedale psichiatrico dopo mesi di pestaggi, e un altro ad amputazione degli arti inferiori a seguito di una necrosi, hanno arricchito di macabri dettagli un fenomeno conosciuto da anni e da anni inutilmente denunciato dalle organizzazioni per i diritti umani.
 
Militari russi"Ci hanno insegnato a fare così". Un rapporto di Human Rights Watch pubblicato nel 2005 parla di coscritti soggetti ad abusi 'su vasta scala'. Umiliazioni, aggressioni, molestie di ogni sorta hanno generato un sistema e una cultura dell'abuso che nel tempo si è auto-perpetuata, trasformando i torturati in torturatori, come testimoniano le parole del sergente Aleksander Siviakov, il quale, all'avvocato che gli chiedeva come gli fosse venuto in mente di picchiare così ferocemente un ragazzino di 19 anni, ha risposto: "L'ho fatto perché così mi è stato insegnato dal primo momento che sono entrato in caserma". E' perciò normale che i militari più anziani, spesso con il tacito assenso dei superiori, si abbandonino a pratiche come spegnere la sigaretta sulla schiena dei cadetti, o estorcere loro denaro, oppure ancora chiedere loro di compiere azioni umilianti.
 
Valentina MelnikovaCentinaia di suicidi. Una nuova vergogna ha colpito l'esercito russo venerdì scorso, quando il vice-comandante delle Forze missilistiche di Novosibirsk, Vladimir Konstantinov, è stato sospeso per 3 anni per aver utilizzato i soldati come forza-lavoro. L'alto ufficiale 'affittava' i suoi sottoposti alle imprese locali, una pratica comune in un'Armata Rossa con stipendi da fame, un'assistenza sanitaria scarsa o nulla e nessun diritto per i nuovi arrivati. Il 'bullismo' è diffuso nell'80% delle caserme russe. Secondo i dati del ministero della Difesa russo, nel 2005 sono stati registrati 20mila casi. Le morti verificatesi 'non in combattimento' sono state 1.300 (più del doppio secondo le organizzazioni indipendenti). I suicidi sono stati 220 nel 2004, 276 nel 2005. Secondo quanto riferito dallo stesso Comitato delle madri dei soldati, per bocca della presidentessa Valentina Melnikova, i giovani militari vengono obbligati con le botte a offrirsi volontari per la Cecenia, il teatro di guerra più pericoloso e letale per i russi, con  25mila soldati morti da quando, dodici anni fa, iniziò il conflitto. I reduci della Cecenia si ripropongono poi come 'nonni' in caserma, o come poliziotti nelle città russe, dove applicano le stesse forme di abuso praticate negli anni di guerra.

'Nonnismo' in casermaLa proposta delle madri dei soldati: un esercito di volontari. Da tempo si parla di contromisure tese a ridurre gli episodi di nonnismo, come una linea telefonica anonima, centri di emergenza, un più efficace monitoraggio delle unità militari, o ancora una collaborazione fattiva con le associazioni dei famigliari dei coscritti. Il Comitato delle madri suggerisce l'abolizione della ferma obbligatoria (due anni) e la creazione di un esercito di volontari. Putin ha promesso pugno di ferro contro gli abusi in caserma, mentre la proposta del ministro Ivanov è quella di creare una polizia militare per estirpare la dedovshchina, il nonnismo da caserma. Un'idea considerata da molti non troppo brillante, se è vero che spesso i poliziotti militari annoverano tra le loro fila gli stessi feroci sergenti reduci dal fronte ceceno.
Luca Galassi

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Re:Leva militare obbligatoria
« Risposta #7 il: Febbraio 12, 2017, 11:25:52 am »
In passato questa merda era la norma.
Ora, ditemi voi se queste cose dovrebbero servire "a rendere uomo" un ragazzo.
No, da ex judoka dico che i metodi sono altri e non quelli della prevaricazione.


http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/06/05/io-vittima-del-nonnismo-rovinato-in-una.html

Citazione
la Repubblica.it 1997

'IO, VITTIMA DEL NONNISMO ROVINATO IN UNA CASERMA'

BENEVENTO - L' incubo di Giovanni è una parola di quattro lettere che non significa nulla nel linguaggio comune ma molto nell' alfabeto del nonnismo militare: blok. Equivale a 'blòccati' soldato di leva, non muoverti finchè io, commilitone anziano, non ti darò il permesso.
Altrimenti ti punirò
. E Giovanni, un ragazzo di diciannove anni, bersagliere alla caserma Mameli di Bologna, è stato punito con un gesto carico di gratuita violenza: un pugno a freddo. Che gli ha spappolato la milza, lo ha spinto in camera operatoria, lo costringe a una lunga convalescenza. A convivere con un sentimento di vendetta verso il suo aggressore, un anziano di appena due anni più vecchio di lui, un caporale che ha messo in pericolo la sua vita e il suo futuro. Ora Giovanni Catalano è tornato a casa, alla periferia di Benevento. Ma è come se quel cazzotto vile lo avesse svuotato. Gli avesse portato via sogni ed entusiasmo. E' così, Giovanni? "Io... io non potevo mai pensare che accadesse. Io sapevo del blok, però sapevo che gli anziani si limitavano a colpire sulla spalla, non ti mandavano all' ospedale. Ma quando quel caporale mi ha dato quel pugno non ho sentito più niente, ho soltanto pensato che dovevo andare in infermeria, trascinarmi...". La famiglia di Giovanni deve fare ogni giorno i conti per andare avanti. Vive del lavoro che sua madre e i cinque fratelli fanno nei campi. Giovanni guarda davanti e non vede futuro: "Il medico mi ha detto che non potrò più fare sforzi, come aiuterò i miei?". Raccontaci cosa è accaduto alla caserma Mameli di Bologna. "Non ho una grande memoria perchè, forse, voglio solo dimenticare. Comunque, sarà stato un sabato di un mese fa. Le 6 di sera. Io lavoro alla mensa, sto pulendo. Voglio fare in fretta per godermi le ore di libertà che mi aspettano. Già immagino di andare in piazza, con qualche collega di leva ad incontrare amici e ragazze. Mentre con la testa sono già lontano dalla caserma mi si para davanti il caporale, avrà avuto ventun anni. Mi dice: blok. Ma io non ci penso al blok, non penso che lui è un anziano, non penso al nonnismo, voglio solo finire il lavoro presto, voglio solo andare in piazza. Continuo a pulire e lui mi colpisce, duramente. Una botta tremenda. Crollo, non ho un filo di fiato, sono terrorizzato, capisco subito che mi ha rovinato". In quel momento qualcuno ti aiuta? "No, il caporale fa finta di nulla; io mi trascino in infermeria". Dove non dici la verità... "Non la dico. Dico invece che ho sbattuto mentre pulivo. Dico questo perchè non voglio accusare nessuno, non voglio far passare un guaio al caporale. Dall' infermeria finisco in camera operatoria. Mi tolgono la milza. Mi trasferiscono in un altro ospedale". Hai più visto il tuo aggressore? "Mi è venuto a trovare assieme al colonnello. Ero in ospedale, si è scusato: 'ho perso la testa' . Il colonnello, una brava persona, mi ha assicurato che verrà denunciato. Ma le scuse e la denuncia non mi bastano. Guardi qui (si alza la maglietta e si vede una lunga cicatrice, ndr), guardi che mi hanno fatto. Ora io provo brutte cose per quel caporale, penso sempre alla vendetta, è brutto l' odio, lo so. Ma io pesavo settantacinque chili e ora non arrivo a sessantatré, facevo palestra e ora non posso fare sforzi. E penso al futuro con paura". Giovanni finisce il suo racconto con gli occhi lucidi. I suoi fratelli lo abbracciano. Ha perso la milza e la fiducia nella vita. Per il nonnismo. Che viene denunciato dall' associazione nazionale Genitori dei Soldati di leva.
Con un documento polemico in cui l' associazione chiede le dimissioni del ministro della difesa, Beniamino Andreatta.

BOX
NAJA E VIOLENZA IMMOBILI A COMANDO Alla parola blok la recluta deve immobilizzarsi, senza più muovere un muscolo. La punizione, per chi non resiste o non fa in tempo a fermarsi, sono i cazzotti in tutto il corpo L' OROLOGIO CUCU' SOPRA L' ARMADIO La recluta deve appollaiarsi sull' armadio della camerata e alla richiesta dell' ora deve rispondere prontamente facendo il verso del cucù e ripetendo l' ora esatta QUANDO ARRIVA L' ORDINE DI CANTARE La recluta viene rinchiusa nel suo armadio di metallo. Da fuori gli chiedono di cantare una canzone e sono botte se il soldato non la conosce o se canta male. Si chiama juke-box
Giovanni Marino

05 giugno 1997 sez.

Offline CLUBBER

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Re:Leva militare obbligatoria
« Risposta #8 il: Febbraio 12, 2017, 11:43:09 am »
Calcola che in Italia c'è gente convinta che anche in Burundi (un paese di merda) siano meglio di noi...
Il disfattismo, misto ad esterofilia, regna sovrano.
Anch'io non sopporto l'esterofilia immotivata e il complesso di inferiorità di nostri MOLTI connazionali.
Mi infastidisce anche il campanilismo senza fondamento di una minoranza di altri nostri connazionali,quelli che l'italiano scopa meglio degli altri :doh:,l'italiano piace di più :doh:,le russe snobbano i loro uomini e preferiscono gli italiani perché sono veri uomini:doh:,l'Italia è l'unico paese dove si mangia bene perché ho preso la pizza a Tokyo e non era buona come quella di Napoli :doh:
Apprezzo invece l'obbiettivita',quella basata sui fatti,e i fatti dicono che l'Italia è un paese che ha tanto da imparare ma anche tanto da insegnare ad altri paesi sviluppati(non nomino nemmeno i paesi del terzo mondo in quanto non possono permettersi di insegnare niente al nostro paese)
Poi, per carità, uno può preferire un altra nazione all'Italia(io stesso in alcuni paesi mi sono  trovato molto bene),ma da qui a sparare luoghi comuni e le solite banalità esterofile senza fondamento ce ne passa.

P.S.quand'ero ragazzino avevo il mito degli U.S.A.,mito che poi si è scontrato contro il muro della realtà.
Una tra le tante storture è che negli Stati Uniti finché' hai la grana va tutto bene(ma questo è vero in tutto il mondo) ma se non ce l'hai il sistema se ne fotte altamente di te e puoi persino crepare se non hai un'assicurazione medica.
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Alberto1986

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Re:Leva militare obbligatoria
« Risposta #9 il: Febbraio 14, 2017, 16:36:55 pm »
Premettendo che concordo su Frank sul fatto che la leva era generalmente sinonimo di un brutto anno passato a subire un pò di tutto dagli anziani e che i valori di patriottismo che si prefiggeva hanno, oramai, perso ogni senso in questo paese, dico che sarei d'accordo sul ripristino solo in questi casi:

-che venga resa obbligatoria anche per le femmine (ovviamente con stesso periodo di tempo e stesse modalità di reclutamento);
-che venga resa professionale in stile vfp1 (il che include accurato monitoraggio interno per evitare episodi di nonnismo e simili);
-che dia un vantaggio reale nella successiva ricerca di lavoro;
-che lasci qualcosa di realmente valido nella formazione dei ragazzi.

Online Frank

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Re:Leva militare obbligatoria
« Risposta #10 il: Febbraio 18, 2017, 15:38:19 pm »
http://www.ilgiornale.it/news/politica/esercito-laccusa-generale-troppe-donne-standar-bassi-1365772.html?mobile_detect=false

Citazione
Esercito, l'accusa del generale: "Troppe donne, standard bassi"

L'ex generale Marco Bertolini: "Servono atleti col fucile per correre con lo zaino". Poi l'affondo sulle donne: "Ingresso ideologico"

Claudio Cartaldo - Sab, 18/02/2017 - 12:10
commenta

Il generale Marco Bertolini ha 64 anni e le idee molto chiare sull'Esercito italiano del futuro.

Diverso. Molto diverso da quello di oggi, che ha la pecca di avere soldati "anziani" e con troppe donne nelle sue fila. Incursore paracadutista, Bertolini è stato anche comandante della Folgore. Lo zaino sulle spalle lo ha portato in Libano, in Somalia, in Bosnia, Kosovo, Macedonia e Afghanistan. Un curriculum che, seppur in pensione, gli permette di poter dire la sua con cognizione di causa sulla realtà attuale delle forze armate italiane.

"Se non si cambia direzione - afferma Bertolini al Quotidiano nazionale - è destinato a diventare ancora più vecchio con possibili conseguenze sulla funzionalità. Con la fine della leva si è puntato troppo sui volontari in servizio permanente. Pochi volevano fare il soldato allora ed è stata giocata la carta della professionalizzazione. Sono arrivati molti giovani anche perché fare il soldato oggi con le missioni all’estero è più attraente. Poi il sostanziale blocco degli arruolamenti ha alzato l’età. E si invecchia con la divisa". E con un Esercito di "anziani" non si vince in guerra. Perché se nell'Aeronautica e nella Marina a prevalere sono le "tecnologie", il fante deve ancora saper combattere a terra, "quindi servono un fisico sano, aggressività e fiducia in se stessi. Il soldato deve essere un atleta col fucile". La fine della leva obbligatoria è stata "un errore", dice il generale, perché "serviva professionalità, è vero, ma il soldato deve essere giovane. Il poliziotto può andare in pattuglia con l’auto, il soldato, in condizioni operative, deve correre con uno zaino di 30 chili sulle spalle".

"La fascia di età perfetta - spiega il generale - che contempla esperienza e fisico integro, è fra i 25 e 35 anni per le unità di manovra. Poi ci sono altri ruoli dove l’età può essere più alta". E le donne? Troppe. L'apertura al gentil sesso sarebbe stata un errore, non secondario: "Si usano standard più bassi rispetto ai maschi - spiega Bertolini - Così l’esercito ha una eccessiva presenza femminile. È sbagliato. Il problema è stato affrontato ideologicamente".

Un modo per ringiovanire l'Esercito e renderlo migliore, secondo il generale, ci sarebbe. Bisognerebbe soltanto puntare ad un "nucleo limitato di uomini in servizio permanente", coadiuvato da soldati in ferma breve di "4, 8 o 12 anni" da ricollocare successivamente in altri uffici. E poi "aggiungerei un numero limitato di giovani di leva".


Citazione
federik
Sab, 18/02/2017 - 14:29

Da Ufficale di complemento degli Alpini vi assicuro che l'introduzione delle donne nell'Esercito è stata una grandissima pagliacciata.


Citazione
odoiporos
Sab, 18/02/2017 - 14:30

il generle ha straaragione. Anche io sono un ilitare della folgore da 20 anni e vi posso dire che il personale è mediamente molto anziano anche in reparti operativi come ilnostro. Inoltre le donne hanno abbassato gli standard nettamente Io addirittura non riesco più a lanciarmi con uno zaino di 30 kg ed ho 45 anni. La mia età è molto alta in un reparto del genere indi per cui mi sento anche un po riidicolo a volte. Ci vogiono giovani forti e sani ben guidati da pochi istruttori ufficiali e sottufficiali. Leva qualificata giovani da raddrizzare. Si farebbe un enorme servizio anche alle famiglie e alla società impedendo ai giovani di farsi risucchiare nel vortice delle droghe o anche solo della noia e dell'apatia che tanto pervade la gioventu di oggi! Quindi il generale ha ragione da vendere!

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Marco Bertolini
https://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Bertolini

http://www.analisidifesa.it/wp-content/uploads/2016/07/MG_3206M_Martello.jpg
Citazione
Onorificenze italiane
Ufficiale dell'Ordine militare d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Ufficiale dell'Ordine militare d'Italia
   «Comandante del Contingente italiano in Afghanistan, ha costantemente operato con professionalità, coraggio ed elevatissima capacità organizzativa. Nonostante la situazione di pericolo ed esponendosi in prima persona, si è prodigato per negare la libertà d'azione a formazioni terroristiche in aree critiche in prossimità del confine pakistano. Ufficiale Generale di assoluto rilievo e di comprovato valore e senso di responsabilità, ha consentito al contingente di raggiungere pienamente tutti gli obiettivi imposti dal mandato, riscuotendo il plauso incondizionato delle altre forze della coalizione rafforzando ulteriormente il prestigio dell'intera Nazione e delle sue Forze Armate. Khost (Afghanistan), 16 giugno – 15 settembre 2003.»
— 26 maggio 2004[8]
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Croce di guerra al valor militare
   «Ufficiale del contingente di pace nel Libano, Comandante di Reparto incursori, interveniva a sostegno di una pattuglia di altri militari, caduta in un sanguinoso attacco. Benché colpito in seguito ad azioni di armi automatiche e lancio di bombe, reagiva con tempestività e determinazione, restando al comando dei propri uomini. Beirut, 15 marzo 1983.»
— 2 marzo 1984[9]
Croce d'oro al merito dell'Esercito - nastrino per uniforme ordinaria    Croce d'oro al merito dell'Esercito
   «Capo di Stato Maggiore della Brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia Erzegovina nell'operazione IFOR/SFOR emergeva, nell'ambito del contingente, quale figura chiave e punto di riferimento per l'assolvimento della missione, evidenziando straordinaria professionalità, totale disponibilità e brillanti doti di equilibrio. In possesso di innate doti di leader e di notevole esperienza di Stato Maggiore, forgiava intorno a sè uno staff armonico e motivato che, nell'esempio dei, capo trovava le risorse per gestire in modo ottimale ogni momento di crisi e, soprattutto, sostenere adeguatamente il comandante della brigata nella sua azione di comando. Magnifica figura di uomo e di ufficiale di stato maggiore, ha contribuito in maniera determinante al pieno successo della missione ed all'affermazione del contingente italiano nel contesto multinazionale dando lustro al Paese, alla forza armata ed alla specialità di appartenenza. Sarajevo, 24 giugno 1996 - 25 marzo 1997.»
— 25 maggio 2000[10]
Croce d'argento al merito dell'Esercito - nastrino per uniforme ordinaria    Croce d'argento al merito dell'Esercito
   «Comandante di Battaglione Alpini nella Missione di Pace "Comandante del 9º Battaglione d'assalto paracadutisti "COL MOSCHIN" facente parte del contingente militare italiano "IBIS", impegnato nell'operazione ONU di "PEACE KEEPING" in Somalia, improntava la sua azione di Comandante ad ardente fede nella missione umanitaria, sempre pronto, con i suoi uomini, alle richieste di intervento ad ogni ora del giorno e della notte, veniva spesso impiegato con il suo reparto per creare una cornice di sicurezza a favore delle truppe impegnate nelle quotidiane azioni di rastrellamento per la ricerca e la confisca di armi ai ribelli somali. Innumerevoli sono stati gli interventi e gli scontri a fuoco che con i suoi incursori ha sostenuto per contrastare l'attività banditesca dei clan somali e per l'individuazione ed il sequestro di notevoli quantitativi di armamento e munizionamento occultati nei luoghi più impensabili. Notevole è stata anche la sua intelligente e capillare azione per la ricerca di informazioni preziose per la sicurezza delle Forze Italiane ed Internazionali impegnate in Somalia. Con la continuità di presenza, serenità di comportamento, il senso del dovere ed il coraggio suscitava l'ammirazione dei suoi incursori, affrontando con elevatissimo spirito di corpo ed ammirevole slancio le difficoltà ambientali ed operative. Primo tra i primi sulla linea del fuoco assolveva i compiti affidatigli senza flessioni, con sprezzo del pericolo e l'orgoglio di condurre in operazioni i suoi uomini, punta di diamante del contingente. Magnifica figura di combattente e di comandante ardito ed energico. Chiarissimo esempio di soldato che ha dato lustro all'Esercito Italiano e che ha riscosso unanime ammirazione anche dalle Forze Armate Internazionali impiegate in Somalia. Mogadiscio (SOMALIA), 26 giugno 1993.»
— 21 febbraio 1995[10]
Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria    Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
   — 10 ottobre 2016[10][11]
Medaglia Mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia Mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare
   
Medaglia militare al merito di lungo comando (20 anni) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia militare al merito di lungo comando (20 anni)
   
Medaglia al merito di lunga attività di paracadutismo militare (25 anni) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia al merito di lunga attività di paracadutismo militare (25 anni)
   
Croce per anzianità di servizio militare (40 anni) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce per anzianità di servizio militare (40 anni)
   
Onorificenze straniere
Commendatore di merito con placca del Sacro militare ordine costantiniano di San Giorgio (ramo di Napoli) - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore di merito con placca del Sacro militare ordine costantiniano di San Giorgio (ramo di Napoli)
   — [12]
Médaille commémorative française - nastrino per uniforme ordinaria    Médaille commémorative française
   
immagine del nastrino non ancora presente    Médaille des Blessés du Lebanon
   
immagine del nastrino non ancora presente    Médaille de la Défense Nationale du Lebanon

Offline bluerosso

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Re:Leva militare obbligatoria
« Risposta #11 il: Febbraio 19, 2017, 16:05:04 pm »
Per me: esercito popolare e leva obbligatoria.
Sulle forme della leva non entrerei nei tecnicismi (non sono all'altezza, anche se propendo per il modello svizzero).

Noi ci illudiamo che le forze armate (e di conseguenza il soldato) siano un'istituzione anacronistica.
O tutt'al più degna di un interesse secondario. Una spesa. Un fardello.
Spero non ci si debba ritrovare un giorno ad averne un immediato bisogno.
Perché non si avrà tutto il tempo necessario d'organizzarsi.

Non sottovalutiamo poi che le forze armate (gli eserciti) da sempre hanno avuto un ruolo determinante più in tempo di pace che durante la guerra.
"Si vis pacem, para bellum"...dicevano i latini.
Per potersi assicurare la pace (e il primato politico-economico) la strada più efficace è quella di essere armati e in grado di difendersi.

Ricordiamoci inoltre che il discredito dell'Italia durato per almeno quarant'anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale è dovuto essenzialmente dalla sua condotta militare ambigua (a dir poco).
Fummo (e forse lo siamo ancora) giudicati un "popolo" di traditori. D'infami.

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Un po' di orgoglio non fa mai male. Due brani tratti dalla rete.

«Gli italiani hanno mostrato al mondo quello che sanno fare. Le loro sono le truppe più coraggiose di tutti gli eserciti alleati», scrive Ernest Hemingway il primo novembre 1918 e più avanti, nella stessa lettera alla famiglia, aggiunge che l' Italia ha sempre combattuto e «merita tutto il credito del mondo».


Sul carattere e sulla tempra del soldato italiano ci sembra interessante seguire quanto osservato da un autore inglese attuale, David Nicolle, libero da pregiudizi in un senso o nell'altro, e buon conoscitore della storia italiana soprattutto tardo-antica e medievale[1].
La fanteria italiana mostrò durante la guerra più spirito combattivo e più resistenza di quanto chiunque avrebbe potuto attendersi, anche in uomini provenienti da regioni tradizionalmente ritenute prive di qualità militari.
L'opinione del generale Robertson è illuminante: egli descrisse i soldati italiani come "dotati di uno splendido fisico" (splendid physiques), "allegri e pieni di salute" (cheerfully and healty), e, se ben guidati, in grado di essere eccellenti combattenti.
Questa era anche l'opinione di un altro ufficiale britannico, il generale Herbert Plumer, il difensore di Passchendaele, che concordava nel trovare coraggioso ed abile il soldato italiano, ma scarsamente addestrato e con scarsa fiducia nei propri ufficiali; sono parole scritte prima di Caporetto, e molto cambiò sul Piave, anche se alcuni dei difetti notati da Plumer, come lo scarso addestramento sul campo vennero rilevati anche dalla Relazione Ufficiale italiana.
Sino alla fine della guerra infatti gli italiani furono inferiori agli austriaci sul piano tattico. Il fante italiano era stoico, in grado di accettare condizioni di vita terribili insieme a perdite enormi; ma il morale si mantenne sempre più alto al fronte dove erano anche migliori i rapporti tra ufficiali e soldati che nelle retrovie: non si dimentichi a questo proposito che i primi fuggiaschi di Caporetto furono artiglieri e membri dei servizi, non i fanti.
Nicolle sottolineando come il soldato italiano fosse il forse meno pagato d'Europa, sottoposto ad una disciplina rigidissima, nota che il morale rimase sempre alto e la volontà dei fanti di attaccare più volte di seguito stupefacente per gli stessi loro ufficiali.



Alberto1986

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Re:Leva militare obbligatoria
« Risposta #12 il: Febbraio 19, 2017, 16:43:35 pm »
http://www.ilgiornale.it/news/politica/esercito-laccusa-generale-troppe-donne-standar-bassi-1365772.html?mobile_detect=false

@@

Marco Bertolini
https://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Bertolini

http://www.analisidifesa.it/wp-content/uploads/2016/07/MG_3206M_Martello.jpg

Totale stima per questo generale e per tutti gli ufficiali (e non) delle forze armate che non hanno paura di dire quello che andrebbe detto chiaramente.
Ps: quando da ragazzo feci le selezioni per il reclutamento volontario nell'esercito, al colloquio esposi chiaramente quello che pensavo sulle femmine soldato (ricordo che c'era una domanda anche nel test psicologico). Alla fine, prima di liquidarmi, il responsabile mi disse che era perfettamente d'accordo con me. Questo per dire, che quelli che la pensano come noi nelle forze armate, sono più di quello che si pensi (ma sono costretti a stare zitti).
Pps: eccellente sito analisidifesa.it. Lo seguo anch'io, insieme a difesaonline.it.  ;)

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Re:Leva militare obbligatoria
« Risposta #13 il: Febbraio 19, 2017, 16:52:04 pm »
Premettendo che concordo su Frank sul fatto che la leva era generalmente sinonimo di un brutto anno passato a subire un pò di tutto dagli anziani e che i valori di patriottismo che si prefiggeva hanno, oramai, perso ogni senso in questo paese, dico che sarei d'accordo sul ripristino solo in questi casi:

-che venga resa obbligatoria anche per le femmine (ovviamente con stesso periodo di tempo e stesse modalità di reclutamento);
-che venga resa professionale in stile vfp1 (il che include accurato monitoraggio interno per evitare episodi di nonnismo e simili);
-che dia un vantaggio reale nella successiva ricerca di lavoro;
-che lasci qualcosa di realmente valido nella formazione dei ragazzi.


E' chiaro che se svolta in maniera diversa, come tu stesso hai evidenziato, il discorso sarebbe differente.
Altrimenti saremmo sempre lì, ovvero alla solita vecchia naja, che non serviva sostanzialmente a nulla, tranne che a far fare "i nonni" a una caterva di dementi e a far spendere inutilmente dei soldi alle famiglie dei ragazzi costretti alla leva.


Citazione

-che venga resa obbligatoria anche per le femmine (ovviamente con stesso periodo di tempo e stesse modalità di reclutamento);

E con l'obbligo di tagliarsi i capelli.  ;)

Alberto1986

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Re:Leva militare obbligatoria
« Risposta #14 il: Febbraio 19, 2017, 17:01:16 pm »
E' chiaro che se svolta in maniera diversa, come tu stesso hai evidenziato, il discorso sarebbe differente.
Altrimenti saremmo sempre lì, ovvero alla solita vecchia naia, che non serviva sostanzialmente a nulla, tranne che a far fare "i nonni" a una caterva di dementi e a far spendere inutilmente dei soldi alle famiglie dei ragazzi costretti alla leva.


Da quello che ricordo io, nel vfp1 esiste un numero telefonico che ogni soldato può chiamare per denunciare l'eventuale presenza di nonnismo all'interno di una caserma, in modo anonimo. Vengono così, eventualmente, svolte delle indagini in via segreta e se la cosa dimostra di avere una qualche forma di fondamento, vengono presi provvedimenti. Sulla reale efficacia non so dirti nulla, ma ricordo che si vociferava che questo numero spaventava molto i graduati.


Citazione da: Frank
E con l'obbligo di tagliarsi i capelli.  ;)

Assolutamente d'accordo. Purtroppo questo non vale più neanche per gli uomini, non più obbligati ad avere i capelli rasati ma solo "sistemati" a discrezione della gerarchia. Bisognerebbe sicuramente reintrodurre questa semplice regola ed estenderla anche alla femminucce.