Il detto che dice "l'abito non fa il monaco" potrà pure avere una qualche forma di fondamento in taluni casi, me nelle maggior parte di essi è una cazzata immane. Per cui, io personalmente giudico anche da uno/a come si presenta (almeno al primo impatto). Tanto per fare un esempio recente, si pensi solo a quell'essere innominabile dell'UNAR beccato da Le Iene col cappottino arancione da super-checca. In quel caso, l'abito ha confermato il monaco. Ma gli esempi che potrei portare sono tanti. E comunque, tornando al nocciolo del topic, le femmine descritte da Reyky effettivamente coincidono con la descrizione di molte femministe di stampo anarco-comunista, lesbiche, attiviste per i diritti delle prostitute, pro-gender, pro-LGTB, ecc. La cosa importante e fare massima attenzione a non credere che tutte le femministe si possano riconoscere dall'aspetto esteriore. Anzi, la maggior parte di esse si presentano, ahimè, normalmente e sono anche quelle più pericolose.