Di quali diritti maschili si parla, se poi si è i primi a voler tirare la carretta (basta che la moglie non scocci, ma tanto giù nel pozzo della miniera non la senti)?
OGGI quasi nessuno di noi lavora in miniera, né sarebbe obbligato a farlo se si sposasse. Farebbe esattamente le stesse cose che fa ora. Non confondiamo i diritti del marito con quelli del lavoratore (per i quali le donne manifestano insieme agli uomini).
E infine, è proprio il fatto che l'uomo sia stato estromesso da "occuparsi della famiglia"
Nelle famiglie di cui parlo l'uomo è
capofamiglia. Non ci sono conflitti di coppia, la moglie fa quel che dice l'uomo ed è anche sufficientemente matura e capace di mandare avanti da sola la baracca in sua assenza.
Vogliamo che questo a benedetto maschio vengano finalmente riconosciuti diritti degni almeno di un essere umano o vogliamo (continuare a) contribuire a tenere ben lucide le sbarre della gabbia che da millenni ci imprigiona?
Vogliamo un uomo "nuovo" o lo stesso schiavo di sempre?
E soprattutto, ci decidiamo o no a capire che lor signore hanno dei precisi doveri e vanno inchiodate alle loro responsabilità?
Qui concordo su tutto, ma le famiglie di cui parlo sono diverse da quelle cui ti riferisci: la donna volontariamente obbedisce all'uomo, lo rispetta anche davanti ai figli, non fa la castellana ma si dà da fare e in più hanno valori comuni che fanno sì che marito e moglie non abbiano continue divergenze, ma cerchino il comune interesse e invece del proprio tornaconto.
A differenza di alcune realtà del passato, in cui il matrimonio era un contratto tra famiglie motivato da meri interessi materiali, le donne di cui parlo vengono educate sin da piccole a rispettare l'uomo e ad essere delle brave mogli, non degli automi succubi ma rispettose e capaci di collaborare.
I risultati - per restare all'uomo - sono mariti felici e motivati, fieri e pieni di energia anche con famiglie numerose, con figli che rispettano il padre e vengono su solidi come rocce. E all'occorrenza, invece di litigare o darsi alla birra sono capaci di federarsi, fare informazione, pubblicare libri, fondare scuole (private o parentali), indire manifestazioni, insomma organizzarsi per proteggere le proprie libertà (leggi, scuola, politica ecc.). Non ci sono a mia conoscenza divorziati, tensioni familiari, figli che danno problemi. Se questa non è la soluzione alla Questione Maschile non so cos'altro potrebbe esserlo!
E non è una setta con facce da bigotti: non ci sono guru, comuni o 'catechisti'. I preti li vedono solo la domenica per la Messa. Non hanno regole particolari e sanno pensare con la loro testa, è gente molto consapevole e sveglia, anche in tema di QM il che come tutti dicono è molto raro.
Qui una moglie tradizionale chiama il marito capofamiglia: