Autore Topic: Silvana De Mari  (Letto 33750 volte)

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Alberto1986

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Re:Silvana De Mari
« Risposta #120 il: Giugno 19, 2017, 22:31:27 pm »
1:10:43

Ottimo. Per me la questione è chiusa. La De Mari era e rimane una femminista, come d'altronde dai lei stesso dichiarato e come si evince puntualmente dalle sue conclusioni.  Per me chi pensa e ritiene che la vita delle donne sia più importante di quella degli uomini, è da considerarsi nemico della QM e del maschile in generale.

Offline Vicus

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Re:Silvana De Mari
« Risposta #121 il: Giugno 19, 2017, 23:15:18 pm »
La De Mari l'ha detto parlando di evoluzione (tema qui molto sentito): l'uomo è guerriero, la donna si occupa della prole. In tale contesto la frase ha un senso opinabile quanto si vuole, ma ben diverso dal suprematismo femminista che vorrebbe cancellare gli uomini dalla faccia della terra.
Non ha detto che la vita delle donne vale di più a prescindere, in qualsiasi contesto.
Per me va benissimo non essere d'accordo con le sue opinioni (ho riserve anch'io su quella sua uscita), ma quanto sopra ristabilisce un po' la verità.
Inoltre per evidenti motivi i genderfemministi del forum (più o meno travestiti da punk e da duri) fiutano il sangue, per ragioni ben diverse dal suo presunto femminismo di ritorno.

Questo topic come altri rivela un punto debole della Questione Maschile: vogliamo i valori maschili ma anche le comodità della rammollita, poco maschile e molto femminista società dei consumi (divorzio sempre più facile per restare fregati prima, sesso obbligatorio per legge, aspetta e spera...) La ricompensa senza lo sforzo, il sollievo senza la disciplina. Molti di noi si spaccano la schiena, ma in fondo questa società ci piace, se non fosse per Gasperini e Severgnini sarebbe la migliore possibile (ma che vogliamo tornare al Medio Evo, non sia mai...)
Moltissimi uomini passano la loro vita abbabbati davanti a un televisore o a una console di giochi (non insisto sul porno altrimenti ti saluto).
Tra i QMisti (pochi...) vige un pessimismo quasi inscalfibile, ma appena una dice (sia pure a modo suo) che l'uomo è fatto per la guerra parte il jihad.
Avessimo metà della sua grinta la QM farebbe molta più strada.
E' stata una delle poche che ha accettato di discutere di QM (quanti altri, pure uomini, l'hanno fatto?)
Ma evidentemente sopportiamo meglio i Faust, i trans, i gaycyborg, gli omosociali alle Termopili, i Deanimator (dell'Unar), i kulandrastar e gli altri diversamente maschi improvvisati, che sempre più accorrono in questo forum un tempo maschile e quando si tratta di De Mari o Frezza si muovono compatti peggio di una lobby.

Apprendo oggi dalla mia donna (la cosa ci è apparentemente sfuggita) che Barilla si è piegato a campagne gay friendly, un urrà per i valori maschili.
« Ultima modifica: Giugno 19, 2017, 23:37:48 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Frank

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Re:Silvana De Mari
« Risposta #122 il: Giugno 19, 2017, 23:58:59 pm »
Vicus

Citazione
Avessimo metà della sua grinta la QM farebbe molta più strada.

Dissento totalmente.
Vicus, scusa se te lo dico, ma questa è una uscita alla Fabrizio Marchi.
Ti ricordo che la De mari è una donna, perciò, in quanto tale, può permettersi di dire quel che io, te, Alberto e tutti gli altri NON possiamo (potremmo) permetterci di dire in pubblico, perché se lo facessimo scoppierebbe il finimondo e per quanto mi riguarda dovrei anche spaccare la faccia a qualche stronza, nonché ai cagnolini scodinzolanti al loro seguito, con tutto ciò che ne consegue.

Online Frank

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Re:Silvana De Mari
« Risposta #123 il: Giugno 20, 2017, 00:03:34 am »
Ma evidentemente sopportiamo meglio i Faust, i trans, i gaycyborg, gli omosociali alle Termopili, i Deanimator (dell'Unar), i kulandrastar e gli altri diversamente maschi improvvisati, che sempre più accorrono in questo forum un tempo maschile e quando si tratta di De Mari o Frezza si muovono compatti peggio di una lobby.

Apprendo oggi dalla mia donna (la cosa ci è apparentemente sfuggita) che Barilla si è piegato a campagne gay friendly, un urrà per i valori maschili.

Vicus, bannali, così ce li togliamo dai coglioni e non ne discutiamo più, d'accordo?

Offline Vicus

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Re:Silvana De Mari
« Risposta #124 il: Giugno 20, 2017, 00:12:35 am »
Vicus

Dissento totalmente.
Vicus, scusa se te lo dico, ma questa è una uscita alla Fabrizio Marchi.
Ti ricordo che la De mari è una donna, perciò, in quanto tale, può permettersi di dire quel che io, te, Alberto e tutti gli altri NON possiamo (potremmo) permetterci di dire in pubblico, perché se lo facessimo scoppierebbe il finimondo e per quanto mi riguarda dovrei anche spaccare la faccia a qualche stronza, nonché ai cagnolini scodinzolanti al loro seguito, con tutto ciò che ne consegue.
Quel che dico qui lo dico anche in pubblico e non scoppia nessun finimondo. Peraltro la De Mari rischia la radiazione dall'Ordine dei medici.
Vicus, bannali, così ce li togliamo dai coglioni e non ne discutiamo più, d'accordo?
Dipendesse da me non ci penserei due volte, sarebbe una ventata d'aria pulita per il forum che dovrebbe essere riservato agli UOMINI, ma poi tirano in ballo la censura* (a quanto pare con la De Mari c'è un po' meno delicatezza che con i froci).

* E' vero, la De Mari non è censurata o bannata. Ma per i numerosi QMisti travestiti qui non c'è minimanente il fuoco incrociato riservato invece alla suddetta.
« Ultima modifica: Giugno 20, 2017, 02:00:32 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Angelo

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Re:Silvana De Mari
« Risposta #125 il: Giugno 20, 2017, 01:05:46 am »
La De Mari l'ha detto parlando di evoluzione (tema qui molto sentito): l'uomo è guerriero, la donna si occupa della prole. In tale contesto la frase ha un senso opinabile quanto si vuole, ma ben diverso dal suprematismo femminista che vorrebbe cancellare gli uomini dalla faccia della terra.
Non ha detto che la vita delle donne vale di più a prescindere, in qualsiasi contesto.
Per me va benissimo non essere d'accordo con le sue opinioni (ho riserve anch'io su quella sua uscita), ma quanto sopra ristabilisce un po' la verità.
Inoltre per evidenti motivi i genderfemministi del forum (più o meno travestiti da punk e da duri) fiutano il sangue, per ragioni ben diverse dal suo presunto femminismo di ritorno.

Questo topic come altri rivela un punto debole della Questione Maschile: vogliamo i valori maschili ma anche le comodità della rammollita, poco maschile e molto femminista società dei consumi (divorzio sempre più facile per restare fregati prima, sesso obbligatorio per legge, aspetta e spera...) La ricompensa senza lo sforzo, il sollievo senza la disciplina. Molti di noi si spaccano la schiena, ma in fondo questa società ci piace, se non fosse per Gasperini e Severgnini sarebbe la migliore possibile (ma che vogliamo tornare al Medio Evo, non sia mai...)
Moltissimi uomini passano la loro vita abbabbati davanti a un televisore o a una console di giochi (non insisto sul porno altrimenti ti saluto).
Tra i QMisti (pochi...) vige un pessimismo quasi inscalfibile, ma appena una dice (sia pure a modo suo) che l'uomo è fatto per la guerra parte il jihad.
Avessimo metà della sua grinta la QM farebbe molta più strada.
E' stata una delle poche che ha accettato di discutere di QM (quanti altri, pure uomini, l'hanno fatto?)
Ma evidentemente sopportiamo meglio i Faust, i trans, i gaycyborg, gli omosociali alle Termopili, i Deanimator (dell'Unar), i kulandrastar e gli altri diversamente maschi improvvisati, che sempre più accorrono in questo forum un tempo maschile e quando si tratta di De Mari o Frezza si muovono compatti peggio di una lobby.

Apprendo oggi dalla mia donna (la cosa ci è apparentemente sfuggita) che Barilla si è piegato a campagne gay friendly, un urrà per i valori maschili.


Giovini, tralasciamo per un attimo la De Mari e partiamo dalla definizione di tradizionalismo e di "paritarismo".

Se per tradizionalismo si intende un ritorno a ruoli ben definiti tra i due sessi allora, soprattutto in Occidente, ciò risulterebbe doppiamente dannoso per gli uomini in quanto le attuali leggi favoriscono le donne. Quindi, nella pratica (tranne le eccezioni citate da Vicus, ossia comunità tradizionaliste piccole ma in crescita) un uomo che scelga di essere "tradizionalista" e si sposasse una "tradizionalista"  si troverebbe sempre in una situazione dove lui e la consorte, fuori dal contesto familiare sono trattati diversamente dallo Stato che avvantaggia le donne. Cioè, detto ancora più terra terra, se questa donna "tradizionalista" si sveglia un mattino con la fessa storta  ha delle leggi che le possono permettere i comodi suoi a svantaggio dell'uomo tradizionalista.

Il tradizionalismo, quindi, in un mondo ideale ha i suoi vantaggi ed i suoi svantaggi per gli uomini ma dato il contesto attuale pare difficilmente applicabile su larga scala.


Il "paritarismo", se inteso come concetto di totale uguaglianza tra uomini e donne dal punto di vista legislativo è, inattuato in Occidente. Le femministe vogliono la parità, come ben sappiamo, a cazzi loro. Se conviene la parità in un dato caso, allora la richiedono. Se non conviene la parità allora chiedono "il ruolo maschile".
Il paritarismo, se fosse attuato, di sicuro ammoscerebbe le smanie suprematiste femministe ma penso che sia difficile che ciò avvenga.




Vicus, la De Mari è tradizionalista (con qualche residuo di femminismo). Una visione, quella tradizionalista, che pur avendo molti punti condivisibili, si scontra con uno Stato che è profondamente antitradizionalista.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

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Offline Vicus

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Re:Silvana De Mari
« Risposta #126 il: Giugno 20, 2017, 01:48:26 am »
La De Mari non è tradizionalista, come dimostrano anche elementi portati da te ed altri. Qualsiasi cosa dica, in bene o in male, non c'entra coi tradizionalisti.

Tradizionalismo (ma preferisco dire comunità con codici sociali alternativi, non necessariamente cattoliche tradizionaliste) non applicabile su larga scala? E' come i benedettini dopo la caduta dell'impero romano, fari di civiltà e benessere (attorno alle abbazie sorgevano campi coltivati e centri abitati) in mezzo a povertà e insicurezza. Le istituzioni ufficiali oggi offrono solo miseria e caos. Probabilmente la gente non le seguirà per molto in mezzo al nulla.

La parità (intesa come totale uguaglianza, come se le differenze sessuali non avessero implicazioni sociali) è un concetto femminista. Ne hanno parlato le femministre per prime, vorrà pur dire qualcosa.
E qui emerge una contraddizione fatale nella QM: voler conciliare ordine (concetto tipicamente maschile) e "progresso".
Noi uomini desideriamo un certo ritorno all'ordine (v. ammirazione unanime per l'Islam) di fronte all'anarchia femminista del nostro tempo
MA
senza ripudiare il sistema di potere liberale, che dà la priorità all'economia e si fonda sull'esasperazione del desiderio (qualcuno propone qui il sesso per legge, sognare è bello ma non porta da nessuna parte).
Ordine e progresso si oppongono: ciò che chiamiamo progresso (benessere facile, sesso promiscuo anche se più scarso di prima, zero responsabilità ecc.) non è che la sovversione permanente dell'ordine (principio maschile, ricordiamo) costituito.
In tale contesto un qualsiasi ordine è impossibile: esiste solo per essere distrutto. E i primi rappresentanti di questo principio di ordine in perpetua sovversione, lo sappiamo o no, lo vogliamo o no, siamo noi uomini.
Il diritto positivo, che dovrebbe tutelarci, ci si rivolta sistematicamente contro e diventa uno strumento di caos permanente (sfasciando le coppie con  danno dell'uomo in primis).

Un altro errore che non dovremmo commettere è confondere progresso e movimento. Noi uomini siamo i primi a pagare l'instabilità e l'inconsistenza orchestrate della società.
Se il cambiamento in quanto tale è la sola realtà, il solo assoluto, l'uomo, il condificatore delle leggi e dei rituali, in tale contesto non può essere che "sbagliato".

Quindi, il femminismo realmente nocivo non è quello marginale delle skiattose, e meno ancora quello (largamente presunto) della De Mari, ma quello assimilato dalla società, uomini e QMisti compresi. Se non cambieremo atteggiamento limitandoci a deplorare senza costrutto questa o quella sentenza, continueremo a restare fermi e a fare inutili piroette.


Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Silvana De Mari
« Risposta #127 il: Giugno 20, 2017, 02:28:41 am »
La questione è parecchio semplice. La De Mari ha detto inequivocabilmente che la vita della donna vale più di quella di un uomo e ha continuato asserendo che è DOVERE dell'uomo morire per la donna.

A fronte di tutto ciò:
1 Perché devo accettare la sistematica sacrificabilità dell'uomo rispetto alla donna e anche accettare la pari autorità femminile? Voglio dire, da quasi adulto sono totalmente sacrificabile nei confronti di un bambino ma il bambino non ha la mia stessa autorità nè i miei stessi diritti politici, ergo la cosa si bilancia.

2 Stante il punto due chiedo la totale parificazione della donna rispetto all'uomo dal punto di vista della sacrificabilità umana e sessuale OPPURE il ritorno alla legale subordinazione totale (rapporto adulto/bambino) della donna rispetto all'uomo

3 Ogni altro discorso è illazione e masturbazione cerebrale volta a giustificare privilegi femminili.

Offline Vicus

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Re:Silvana De Mari
« Risposta #128 il: Giugno 20, 2017, 02:36:31 am »
1 Sistematica? La De Mari parlava al passato, oggi non ci sono guerre solo gaypride, quindi che sacrificio deve fare l'uomo a parte (non voglio rovinarvi la sorpresa, ma non è fantascienza, già l'ONU parla di diritto universale al godimento)

2  Il ritorno alla legale subordinazione della donna rispetto all'uomo: tutte le società funzionanti sono impostate così

3 In una frase: o si rimette in piedi una società patriarcale, sicuramente meno molle della nostra, o non ci si lamenta del femminismo. E' più chiaro così?
« Ultima modifica: Giugno 20, 2017, 02:52:31 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Alberto1986

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Re:Silvana De Mari
« Risposta #129 il: Giugno 20, 2017, 02:53:40 am »

Giovini, tralasciamo per un attimo la De Mari e partiamo dalla definizione di tradizionalismo e di "paritarismo".

Se per tradizionalismo si intende un ritorno a ruoli ben definiti tra i due sessi allora, soprattutto in Occidente, ciò risulterebbe doppiamente dannoso per gli uomini in quanto le attuali leggi favoriscono le donne. Quindi, nella pratica (tranne le eccezioni citate da Vicus, ossia comunità tradizionaliste piccole ma in crescita) un uomo che scelga di essere "tradizionalista" e si sposasse una "tradizionalista"  si troverebbe sempre in una situazione dove lui e la consorte, fuori dal contesto familiare sono trattati diversamente dallo Stato che avvantaggia le donne. Cioè, detto ancora più terra terra, se questa donna "tradizionalista" si sveglia un mattino con la fessa storta  ha delle leggi che le possono permettere i comodi suoi a svantaggio dell'uomo tradizionalista.

Il tradizionalismo, quindi, in un mondo ideale ha i suoi vantaggi ed i suoi svantaggi per gli uomini ma dato il contesto attuale pare difficilmente applicabile su larga scala.

Il "paritarismo", se inteso come concetto di totale uguaglianza tra uomini e donne dal punto di vista legislativo è, inattuato in Occidente. Le femministe vogliono la parità, come ben sappiamo, a cazzi loro. Se conviene la parità in un dato caso, allora la richiedono. Se non conviene la parità allora chiedono "il ruolo maschile".
Il paritarismo, se fosse attuato, di sicuro ammoscerebbe le smanie suprematiste femministe ma penso che sia difficile che ciò avvenga.

Vicus, la De Mari è tradizionalista (con qualche residuo di femminismo). Una visione, quella tradizionalista, che pur avendo molti punti condivisibili, si scontra con uno Stato che è profondamente antitradizionalista.


Esattamente. E diciamo le cose giuste come stanno: la De Mari non era una femminista/donnista, ma è una femminista/donnista cattolica, impaurita dallo sfascio sociale che il femminismo fricchettone di sinistra post '68 ha avviato e consapevole del fatto che la distruzione della figura maschile tradizionale/naturale, che sta avvenendo, avrà notevoli conseguenze negative su tutta una vasta gamma di taciti privilegi sociali che prima erano scontati per il sesso femminile. Per cui il suo non è un vero pentimento/rinnegamento verso il femminismo/donnismo, ma un tentativo (goffo ed inutile) di cambio di rotta per far tornare il modo tradizionale/cavalleresco con cui, un tempo, era naturalmente concepita la società, con l'unico scopo di tentare di salvare tutti i vari privilegi femminili che andranno persi (mantenendo, ovviamente, tutti quelli legislativi attuali e le cosiddette "discriminazioni positive", emanati per la cosiddetta "emancipazione femminile", in perfetto stile nazi-femminista; ci mancherebbe pure....:doh:).
Tutto ciò lo si evince da come puntualmente conclude (in questa sua ultima uscita afferma, addirittura, che la vita di uomo dovrebbe continuare ad essere sacrificabile perchè quella delle donne "vale di più"  :sick:).

Al sesso maschile, nella situazione sociale/legislativa/lavorativa in cui siamo, converrebbe in una remota ipotesi tornare al vecchio modo di concepire i rapporti uomo-donna? Assolutamente no, perchè seppur vero che una volta il sacrificio maschile era, in qualche modo, accettabile perchè ad esso corrispondevano una seria di certezze e poteri sociali/familiari, oggi questo non vale più. Per cui la QM deve combattere affinchè tutti gli enormi doppi standard in ogni settore, il femminismo, la misandria, il male-bashing, i falsi dati, ecc. siano eliminati ed affinchè la verità venga a galla. La QM non deve combattere affinchè la condizione maschile ritorni quella di un tempo. Il sesso maschile deve acquisire consapevolezza, orgoglio, indipendenza mentale e rinnovarsi nel modo giusto cioè essere il contrario di quello che sono gli zerbini, i cavalier-serventi ed i femministi. Le donne si adeguano a quello che sono gli uomini, per cui occorre un serio cambiamento di mentalità nel rapporto con l'altro sesso. Anche perchè se gli uomini saranno più equilibrati, molto meno zerbini, prenderanno in mano la loro esistenza nel modo giusto ed avranno carattere, anche le donne saranno automaticamente più equilibrate.

Per cambiare le donne e la società occorre prima che cambino gli uomini. Solo così si potrà pensare e sperare di riformulare una società basata su un nuovo rapporto naturale/tradizionale di concepire i rapporti uomo-donna.

Offline Vicus

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Re:Silvana De Mari
« Risposta #130 il: Giugno 20, 2017, 08:07:22 am »
(mantenendo, ovviamente, tutti quelli legislativi attuali e le cosiddette "discriminazioni positive", emanati per la cosiddetta "emancipazione femminile", in perfetto stile nazi-femminista; ci mancherebbe pure....:doh:).
Tutto ciò lo si evince da come puntualmente conclude (in questa sua ultima uscita afferma, addirittura, che la vita di uomo dovrebbe continuare ad essere sacrificabile perchè quella delle donne "vale di più"  :sick:).

Al sesso maschile, nella situazione sociale/legislativa/lavorativa in cui siamo, converrebbe in una remota ipotesi tornare al vecchio modo di concepire i rapporti uomo-donna? Assolutamente no, perchè seppur vero che una volta il sacrificio maschile era, in qualche modo, accettabile perchè ad esso corrispondevano una seria di certezze e poteri sociali/familiari, oggi questo non vale più. Per cui la QM deve combattere affinchè tutti gli enormi doppi standard in ogni settore, il femminismo, la misandria, il male-bashing, i falsi dati, ecc. siano eliminati ed affinchè la verità venga a galla. La QM non deve combattere affinchè la condizione maschile ritorni quella di un tempo. Il sesso maschile deve acquisire consapevolezza, orgoglio, indipendenza mentale e rinnovarsi nel modo giusto cioè essere il contrario di quello che sono gli zerbini, i cavalier-serventi ed i femministi. Le donne si adeguano a quello che sono gli uomini, per cui occorre un serio cambiamento di mentalità nel rapporto con l'altro sesso. Anche perchè se gli uomini saranno più equilibrati, molto meno zerbini, prenderanno in mano la loro esistenza nel modo giusto ed avranno carattere, anche le donne saranno automaticamente più equilibrate.

Per cambiare le donne e la società occorre prima che cambino gli uomini. Solo così si potrà pensare e sperare di riformulare una società basata su un nuovo rapporto naturale/tradizionale di concepire i rapporti uomo-donna.
Certo che occorre un vero cambiamento di mentalità e più consapevolezza. Un ritorno al passato è fuori discussione, il mondo è molto cambiato e non avrebbe senso ripetere il passato (ammesso che sia possibile). Alcune cose però non cambiano e la cd. parità assoluta in stile femminista mi pare altrettanto impossibile oltre che inutile.

Il punto è che non mettiamo realmente in discussione l'attuale società consumista e femminilizzata non avanziamo di un metro perché queste leggi antiuomo sono volute e funzionali al sistema, che sfacciatamente premia i capricci femminili e lo sfascio delle coppie. Il divorzio andrebbe completamente rivisto (innanzitutto abolito il mantenimento), l'affido condiviso realmente applicato, le quote rosa e la femminilizzazione del lavoro e della scuola abolite, la figura del capofamiglia ripristinata. E queste sarebbero soltanto le prime misure di emergenza. Vi sembrano possibili in un contesto del genere?
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Re:Silvana De Mari
« Risposta #131 il: Giugno 21, 2017, 11:52:26 am »
1 Sistematica? La De Mari parlava al passato, oggi non ci sono guerre solo gaypride, quindi che sacrificio deve fare l'uomo a parte (non voglio rovinarvi la sorpresa, ma non è fantascienza, già l'ONU parla di diritto universale al godimento)

2  Il ritorno alla legale subordinazione della donna rispetto all'uomo: tutte le società funzionanti sono impostate così

3 In una frase: o si rimette in piedi una società patriarcale, sicuramente meno molle della nostra, o non ci si lamenta del femminismo. E' più chiaro così?

Parlava al passato? Ha usato in entrambi i casi il verbo al presente. Se non hai ascoltato il video io non ne posso...

Offline ilmarmocchio

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Re:Silvana De Mari
« Risposta #132 il: Giugno 21, 2017, 19:05:03 pm »
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Dissento totalmente.
Vicus, scusa se te lo dico, ma questa è una uscita alla Fabrizio Marchi.
Ti ricordo che la De mari è una donna, perciò, in quanto tale, può permettersi di dire quel che io, te, Alberto e tutti gli altri NON possiamo (potremmo) permetterci di dire in pubblico, perché se lo facessimo scoppierebbe il finimondo e per quanto mi riguarda dovrei anche spaccare la faccia a qualche stronza, nonché ai cagnolini scodinzolanti al loro seguito, con tutto ciò che ne consegue.

questo è vero

Offline ilmarmocchio

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Re:Silvana De Mari
« Risposta #133 il: Giugno 21, 2017, 19:10:23 pm »
Aggiungoperò che la frase incriminata della De Mari ha una sua coerenza : lei parla del maschio e delle femmina nel mentre che la femmina è incinta.
E' ovvio che in quel periodo la donna contiene anche il nascituro , quindi sono una vita e mezzo  :ohmy: .
E' anche chiaro che, sempre in quel periodo, è maggiormente vulnerabile ed ecco una delle funzioni del maschio : difendere la prole.
Mi prometto comunque di ascoltare l' intero video, anche se ora ho poco tempo

Offline Vicus

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Re:Silvana De Mari
« Risposta #134 il: Giugno 21, 2017, 19:22:05 pm »
Là parla di eroismo maschile, cosa difficile da capire per soggetti diversamente maschi, non di un minor valore in assoluto della vita maschile.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.