Sono da tempo iscritto a Dignitas (mi ci ha portato la esperienza di medico ospedaliero : ho visto, per fortuna raramente , condizioni che non riuscirei a tollerare) .Ho dovuto firmare una discreta mole di documenti , in gran parte gia' riportata da Marmocchio , inerenti i confini patologici entro i quali si puo' chiedere di agire : vi posso assicurare che una situazione descritta sopra ( la unica donna della mia vita mi ha lasciato , oppure ho perso il lavoro , ovvero sono pieno di debiti ....) non e' nemmeno lontanamente ritenuta condizione di accesso al " servizio " .
Se vi prendete la briga di scorrere le cause di suicidio troverete, invece , quale prima causa , ovunque , nel mondo occidentale , la depressione, ( e molto spesso non conseguente a patologia invalidante) .
Conclusione : uno cosi' la fa finita prima e da solo .
Purtroppo non vi e' il diritto alla felicita' al successo , o ad una anche minima vita sessuale. Vi e' diritto a ricercarla ( e nella nostra societa' , oserei dire , ahime' , vi e' quasi il dovere : se non guadagni molto , se non trombi abbastanza , se non piaci ... sei uno scarto ), ma non a raggiungere questi pur nobili scopi.
Mi fa molto piu' paura l' attalismo sctrisciante dei tecnocrati , le decisioni sovranazionali che saranno improntate solo a criteri economici.L' esere umano conta solo nella misura in cui produce e consuma .
E, se siam sinceri e ci guardiamo allo specchio , e' difficile non trovare tracce di questa mentalita' mercatista in ciascuno di noi .
Solo tracce ovvio , e , si spera siano presenti anche abbondanti anticorpi.