Master, il ragionamento sui 14enni si intendeva "applicato" a casi di malattie incurabili.
Jason ha riportato quella notizia e da lì si è preso spunto, ma le due cose non c'entrano nulla.
Per il resto, pensare di eliminare tutte le cause che, per così dire, inducono "falsa percezione", è illusorio.
Apprezzo il fatto che tu pensi che si debba fare in modo di eliminare la maggior quantità possibile di cause di suicidio, ma rimane il fatto che la libertà di dire stop alla sofferenza va riconosciuta, una buona volta
Ecco, in effetti tu offri una soluzione migliore della mia. Basterebbe limitare il diritto all'eutanasia a quei casi in cui ci siano condizioni oggettive (come un tumore in fase terminale) di invivibilità e con ciò si sarebbe concessa l'eutanasia senza correre il rischio di errori.
Sì, il rifiuto del diritto alla morte è un fatto sciocco che riguarda la religione la quale evidentemente qui ha interessi analoghi a quelli del femminismo: farsi dei seguaci sfruttando la paura della morte.
Cambiano solo i metodi, e quelli del femminismo sono di gran lunga più subdoli e devastanti.
Per il resto, pensare di eliminare tutte le cause che, per così dire, inducono "falsa percezione", è illusorio.
Invece questo non lo condivido. Le illusioni vengono prodotte con precisi strumenti e questi precisi strumenti vengono costruiti grazie a precise conoscenze scientifiche. Per ditruggere le illusioni è sufficiente mostrare grazie a quali conoscenze vengono prodotte le illusioni, e con ciò mostrare le cose come stanno.
Certo, non è facile, perché la mole delle nostre conoscenze è vastissima, ed ancor più vasta la quantità di truffe... Ma non è un proposito illusorio.
Anzi, mi viene da chiederti: tu critichi la Chiesa perché vuol scoraggiare la libera iniziativa del singolo con la sua fede - ma perché cerchi di scoraggiare la libera iniziativa a liberarsi dalle illusioni, dicendo che la mancanza di illusioni è illusione? Non è così come tu dici.
Per inciso, nemmeno chi ha un tumore e decida per l'eutanasia compie una libera scelta: semplicemente anticipa l'inevitabile e evita di soffrire per nulla.
Sbagli anche qui. Il malato di tumore in fase terminale sa benissimo cosa gli riserva la vita, in quel momento e non solo. Compie una scelta libera, anche se forse non ha molta scelta. Invece un dismorfofobico che si suicida non sa affatto in che situazione si trovi. Non compie una libera scelta, pur avendo moltissima scelta.