E' di nuovo in corso un'offensiva sull'eutanasia, prima l'appello del lugubre Englaro e ora il finto sdegno per la sorte del DJ.
Al di là del tema trattato, è un istruttivo articolo su come vengono portate avanti certe campagne. Anche femministe (v. femminicidio).
http://www.maurizioblondet.it/povero-fabo-dj-ingannato-sempre-cattivi-attori/Confesso che non sapevo chi fosse “Fabo”. Un dj. Ossia un disc –jockey. L’ho appreso stamattina coi
giornali progressisti, illuministi e avanzati che, tutti, a un segnale convenuto, hanno battuto la grancassa in prima pagina, con i grandi titoli del caso, di questo Fabo dj che si è dovuto far ammazzare in Svizzera. “Via da un paese che mi tortura!”, la Stampa (Il paese lo tortura?) Il Corriere: “Fabo in Svizzera: lasciatemi libero” ( e chi ti voleva fermare?, infatti sei andato in Svizzera e tu sei ammazzato). “L’artista ha dovuto andare in Svizzera” (un dj è un artista?) “Voleva morire ma non così lontano da casa”, piange Il
Fatto Quotidiano ( Che t’importa, se hai deciso di farti uccidere, essere “lontano da casa”? Lontano ci starai per sempre, ormai). “In Svizzera per l’eutanasia – “Vergogna! tradito dall’Italia”, accusa Repubblica (di cosa devo vergognarmi, io?) “Chi ci nega la nostra dignità” dice una tizia in prima pagina. Apprendo così che “dj Fabo” ha “fatto un appello a Mattarella: lasciatemi morire” ( E chi te lo impedisce? Infatti sei morto). Il punto è che “ la legge è ferma in parlamento” da non so quanti anni. La legge che introduce in Italia il suicidio assistito. Per cui ci dobbiamo sentire tutti in colpa per il dj Fabo che ha fatto il suicidio in Svizzera. Invece che alla ASL.
“E’ stato accompagnato a morire da Marco Cappato”…Non c’era dubbio, l’ufficio stampa e propaganda dei radicali funziona alla perfezione:
caso pietoso trovato, avvisa i media, fornisce i video del moribondo, consegna le cartelline con i comunicati stampa, l’appello a Mattarella, e le parole chiave: “Vergogna”, “Lontano da casa” eccetera che i media ripeteranno.
A metà giornata, “L’annuncio di Cappato dalla Svizzera: “Alle 11,40 se ne è andato con le regole di un Paese che non è il suo” (fosse stato il suo, sarebbe stato meglio?).
“ Domani al mio rientro in Italia andrò ad autodenunciarmi per il reato di aiuto al suicidio” (gli tocca, perché nessuno s’è sognato di arrestarlo alla frontiera).
“ Filomena Gallo, segretario dell’associazione Coscioni: “Rischia 12 anni di carcere” (ma no, ma no: riconosceranno l’alto valore morale del tuo delitto, Cappà, scommettiamo?).
Nel comunicato c’è anche Saviano, il celebre columnist di Repubblica, che si rivolge al dj Fabo: “Per morire con dignità bisogna emigrare. Perdonaci”.
Non usare il plurale, ipocrita: non parli a nome mio, né di chissà quale Italia. Vi siete costruiti tutta questa scena sinistra e letale, ve la cantate e ve la suonate da voi, e si vede troppo che state recitando, col birignao di cattivi attori che simulate dolore, vergogna,, indignazione, coraggio civico (“rischia dodici anni!”, ohi ohi!) e tutto il repertorio già visto e stravisto nelle lugubri battaglie radicali .
Fabo il dj era cieco e quadriplegico. “Sollevato da un inferno di dolore non grazie allo Stato”, gli avete fatto dire , Cappato e l’ufficio propaganda radicale. Che frase assurda e ridicola: lo Stato avrebbe il dovere di suicidarlo? Una frase che puzza di pannelliamo, ed è così falsa adesso, soprattutto per lui.