Autore Topic: Campagna eutanasia e fine vita  (Letto 27571 volte)

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Offline Red-

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #75 il: Marzo 01, 2017, 00:59:36 am »
La vecchiaia può anche essere accettata, dopo una vita decorosa. ...
Non ho mai capito bene chi debba stabilire se una vita è decorosa o no. Però, nel caso in cui passi l'etanasia, lo deciderà un giudice. Che magari sarà femminista, a morte tutti gli uomini ma le donne si dovranno salvare. Che bello, che gran progresso!
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Online Frank

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #76 il: Marzo 01, 2017, 01:10:58 am »
Sì, ma comprendere (o cercare di comprendere) una situazione limite come quella dell'uomo in questione, non significa essere "favorevoli all'eutanasia a prescindere".
Per quanto mi riguarda non sarei minimamente interessato a restare su questo cacchio di mondo, qualora dovessi ridurmi in un simile stato vegetativo, che per me equivale a una "non vita".


Offline Red-

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #77 il: Marzo 01, 2017, 01:28:36 am »
Io la vedo così: se sei un uno stato di sofferenza cronica, senza speranza di venirne fuori, e sei negli ultimi giorni della vita, allora una società che si dica civile e (solo un pò) progredita ti deve aiutare con la terapia antidolore. A furia di terapia, poi, te ne andrai da te in tempi nemmeno così lunghi, ma tanto te ne saresti andato lo stesso. Ma sarai stato accompagnato e ti sarà stato reso lieve quell'ultimo periodo.
Per me questa non è eutanasia, ma accompagnamento verso una morte cmq inevitabile.

Se invece uno sano ha un incidente, e se prima faceva un sacco di cose e poi non le può più fare, allora è comprensibile che si deprima.
...Non è che soffra fisicamente e sia una sofferenza cronica e senza fine, costui è depresso. E chiede di morire per quello. E lo aiutano a morire. Invece di aiutarlo a superare il brutto (terribile) momento, lo aiutano a morire.
Ma se uccidiamo tutti i depressi, è chiaro che diamo un'altra bella sforbiciata e creiamo un sacco di spazio in più.
Non so quanti radicali depressi si uccidano, ma non penso che siano tanti. Vabbè, così va il mondo...

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Offline ilmarmocchio

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #78 il: Marzo 01, 2017, 08:13:40 am »
Non ho mai capito bene chi debba stabilire se una vita è decorosa o no. Però, nel caso in cui passi l'etanasia, lo deciderà un giudice. Che magari sarà femminista, a morte tutti gli uomini ma le donne si dovranno salvare. Che bello, che gran progresso!

L' individuo stesso. Il giudice non c' entra.
Riguardo al femminismo,  la Svizzera ha dato il diritto di voto alle donne da pochi anni, quindi definirla femminista non mi pare appropriato.
Specie noi che siamo il paese della mamma

Offline Fazer

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #79 il: Marzo 01, 2017, 09:33:12 am »
...e a fare il buffone di corte (quando c'è l'una c'è l'altro)...

Intanto questa me la segno che mi può tornare utile ogni volta che piagnucolerai per essere stato preso in giro (modo vigliacco per per non dire che non accetti che si critichino le derive della tua fede).
Ché tanto questo è il problema, fin dai tempi di Animus: si può parlare di tutto, ma non appena ti (vi) si tocca l'argomento, sclerate.
Tipico...
E il bello è che decidi tu qual'è l'argomento, e che la religione non c'entra.
Bah, ti faccio un favore, mi levo di mezzo.
Chi legge capirà.

Offline Vicus

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #80 il: Marzo 01, 2017, 09:58:15 am »
Quando si parla di te la voglia di fare lo spiritoso ti passa.
IL topic riguarda (anche) la minaccia alla libertà che può costituire l'eutanasia. Per le paturnie di chi non sa fare da solo altri richiano di finire ammazzati contro la loro volontà.
Bah, ti faccio un favore, mi levo di mezzo.
Chi legge capirà.
Qui di intermediari non ne servono.

Per chi si sentisse offeso:
Citazione da: Fazer
continuiamo a picchiarci selvaggiamente. Ed è giusto così. ;)
« Ultima modifica: Marzo 01, 2017, 10:28:23 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline giuspal

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #81 il: Marzo 01, 2017, 10:08:26 am »
Io noto che mentre i media pompano alla grande sulla necessità di dare una soluzione immediata a queste problematiche allo stesso tempo sotterrano accuratamente situazioni possibili come questa riportata nell'estate del 2014: http://retenews24.it/max-si-risveglia-dal-coma-dopo-10-anni-capivo-tutto-com-vita-vegetale-lincredibile-storia-dellex-ventenne/

Max si risveglia dal coma dopo 10 anni: “Capivo tutto, ecco com’è la vita da “vegetale””. L’incredibile storia dell’ex ventenne

Dieci anni di sofferenze, dieci anni di una speranza che non voleva morire a differenza di quel figlio che tutti dicevano sarebbe morto prima o poi. Venerdì scorso era pieno il teatro di Artegna a Udine, come riporta il sito net1news.org, in centinaia si sono riuniti per ascoltare la testimonianza della famiglia Tresoldi che ha lottato per 10 anni per “risvegliare” il figlio Massimiliano dal “coma apallico, come definito dai medici, senza possibilità di recupero alcuna”. Aveva solo 20anni, Max, quando era rimasto coinvolto in uno schianto automobilistico mentre tornava dalle vacanze. Così parla mamma Lucrezia: “L'hanno dato subito per spacciato, facendoci contare le ore - ha detto la madre - e in quello stato è rimasto, senza mai dar segni di ripresa, per otto mesi, passando da un ospedale all'altro. Alla fine ho capito che lì, isolato, sarebbe morto veramente. E me lo sono portato a casa sentendomi dire dal viceprimario, mentre gli staccavo il sondino naso-gastrico, che se fosse deceduto io sarei stata denunciata. Non me ne importò nulla. Andai avanti per la mia strada, appellandomi ai suoi amici, alla parrocchia, ai volontari del servizio civile del Comune”. Ma Max non è morto invece sono passati dieci anni, durante i quali, insieme alla madre 50 giovani ventenni si sono alternati di giorno e di notte per muovere Max, fargli fare ginnastica passiva e nutrirlo con frullati: “Io non ho mollato - ha detto la madre - Molti, alla fine, mi commiseravano e mi prendevano per pazza. Il medico mi ha denunciato. Non è stato facile”. Poi, il 28 dicembre del 2000, Lucrezia ha un attimo di crollo: alla morte del padre, la donna è sul punto di arrendersi e non ce la fa a seguire Max con la stessa determinazione di prima. E provocatoriamente una sera, al momento di fargli il segno della croce, gli dice: “Fattelo tu, se vuoi”. E lui lo fa. Forse un miracolo di Natale fatto sta che da quel giorno in poi Massimiliano si fa capire, prima con le mani e poi con l'alfabeto muto e fa una rivelazione sconvolgente: “Per tutto quel tempo, dal giorno dell'incidente, aveva sentito e capito tutto quello che accadeva attorno a lui, ma non riusciva a comandare il suo corpo”.  Oggi Max sta imparando a parlare di nuovo con l'aiuto di un logopedista e sta cercando di riprendere in mano la sua vita.


La speranza è l'ultima a morire ma la società in cui viviamo, dettata dalla fretta di "risolvere" le situazioni spinose, in nome del "chi vive sperando muore cag..." preferisce farla morire per prima.
"SANTO DIO! PERCHE' SI BEFFANO COSI' DELLA GENTE?" (Enrico V)

"Poca osservazione e molto ragionamento conducono all'errore. Molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità" (Alexis Carrel)

Offline krool

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #82 il: Marzo 01, 2017, 10:13:12 am »
La vedo come Angelo :) non facciamoci fregare.

Offline ilmarmocchio

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #83 il: Marzo 01, 2017, 10:36:06 am »
Citazione
Vicus : IL topic riguarda (anche) la minaccia alla libertà che può costituire l'eutanasia. Per le paturnie di chi non sa fare da solo altri richiano di finire ammazzati contro la loro volontà.

L' eutanasia non può essere contro la volontà della persona, se no è un omicidio.
Fare confusione tra le 2 cose non giova al dibattito.

Offline ilmarmocchio

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Offline ilmarmocchio

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #85 il: Marzo 01, 2017, 10:59:48 am »
qui c'è un protocollo svizzero

http://www.eoc.ch/dms/site-eoc/documenti/pallclick/cure-di-fine-vita/sedazione/i2Dcurpal2D024202D20sedazione20palliativa.pdf


Istituto oncologico della Svizzera
Italiana
Servizio Cure Palliative
I-CURPAL-024
Sedazione Palliativa
SOMMARIO
1. Definizione p. 2
2. Indicazioni p. 2
3. Aspetti etici p. 2
4. Percorso decisionale p. 4
5. Trattamento p. 5
5.1 Aspetti non farmacologici p. 5
5.2 Procedura farmacologica p. 6
5.3 Sorveglianza p. 7
6. Conclusioni p. 8
7. Bibliografia p. 8
1. Definizione
(adattata da Broeckaert 2000, 2002, 2004)
• Somministrazione intenzionale di farmaci sedativi
• nel dosaggio minimo efficace
• con la collaborazione di un’equipe interdisciplinare competente
• per alleviare adeguatamente (definire obiettivi valutabili)
• uno o più sintomi refrattari
• di un paziente con una malattia in fase avanzata la cui aspettativa di vita è limitata
(giorni, settimane)
• riducendo il suo stato di coscienza temporaneamente o in modo permanente.
Data di emissione: 14.12.2010
Data di aggiornamento: (rev. 2013)
Redatto da: Serv. Cure palliative
Approvato da: Serv. Cure palliative
Pagina 1 di 9Sedazione palliativa (I-CURPAL-024)
2. Indicazioni
La sedazione palliativa puo’ essere utilizzata in circostanze diverse, per esempio:
• Sedazione transitoria durante procedure dolorose;
• Sedazione per permettere al paziente un periodo di riposo;
• Sedazione per gestire sintomi refrattari alla fine della vita
(stato confusionale iperattivo, dispnea, ...);
• Sedazione d’emergenza (emorragia massiccia, soffocamento,...).
1
3. Aspetti etici
La sedazione palliativa implica la riduzione dello stato di coscienza del paziente e ci pone davanti a tutta
una serie di riflessioni di ordine etico.
I seguenti punti vengono sottolineati in particolare:
- Il medico curante dovrebbe discutere preventivamente con ogni persona gravemente malata in pericolo
di morte, quali cure si aspetta alla fine della vita, per raccogliere le sue direttive anticipate e
documentarle; revisione regolare di quanto stabilito con paziente e familiari.
- Il sintomo specifico refrattario per cui si ricorre alla sedazione va individuato chiaramente. I sintomi più
frequenti sono lo stato confusionale iperattivo e la dispnea. Per situazioni d’emergenza di intende
l’emorragia massiccia, il soffocamento, la crisi di dispnea terminale.
- La valutazione del paziente (anamnesi, risultati indagini, valutazione clinica) dovrebbe essere fatta da un
medico con sufficiente esperienza e conoscenze in cure palliative per avere la certezza di poter
individuare eventuali cause reversibili. Se ciò non è possibile la valutazione del medico in formazione
deve essere discussa con un medico senior con conoscenze in cure palliative o con un equipe di cure
palliative. Deve essere inoltre una decisione dell’equipe curante e mai del singolo medico.
- Nelle situazioni dove il ricorso alla sedazione è richiesto ma non è un’urgenza ed il paziente ha
mantenuto la sua capacità decisionale, obiettivi benefici e rischi della sedazione andrebbero discussi
con lui (consenso informato verbale). Con il permesso del paziente è di solito preferibile la
partecipazione del familiare di riferimento al colloquio. Se il paziente non è in grado di dare un consenso
informato, i familiari stretti vanno interpellati, non per far decidere a loro, bensì perché possano dare
delle indicazioni all’equipe su cosa avrebbe voluto il paziente.
- Nelle situazioni in cui non si sono potuti coinvolgere i familiari nel percorso decisionale, bisogna
prendersi del tempo anche per loro per informarli e per rispondere alle loro domande.
- I dosaggi ed i farmaci devono essere appropriati alla situazione clinica. Il grado di sedazione in generale
dovrebbe essere il necessario in grado di alleviare adeguatamente la sofferenza. Si deve passare ad
una sedazione più profonda solo se un grado di sedazione moderato è inefficace.
- Le prescrizioni farmacologiche devono essere chiare, supervisionate da un medico senior. Va stabilito
anche il grado di monitoraggio in base al tipo di sedazione e le cure infermieristiche di comfort che
vanno mantenute;
1
Definizione di sintomo refrattario: sintomo vissuto dal paziente come insopportabile e che non riesce ad essere
controllato in maniera giudicata soddisfacente dal paziente a dispetto di una presa a carico palliativa correttamente gestita
che sino ad ora non ha compromesso le capacità comunicative del paziente
Data di emissione: 14.12.2010
Data di aggiornamento:
Redatto da: Serv. Cure palliative
Approvato da: Serv. Cure palliative
Pagina 2 di 9Sedazione palliativa (I-CURPAL-024)
- Circa l’idratazione /nutrizione va deciso individualmente alla luce degli obiettivi di cura e dei benefici
rispettivamente danni prodotti da tali terapie, mentre si continuano le terapie impostate per controllare i
sintomi (es. terapie con oppioidi);
- Essere consapevoli che situazioni in cui un proprio caro è sedato, sono spesso molto pesanti per il resto
della famiglia. L’equipe deve poter essere di supporto anche per i familiari ascoltandoli, consigliando in
cosa possono essere utili ancora, informandoli dei cambiamenti, rassicurandoli che si è giunti a
quell’opzione terapeutica dopo un’attenta analisi della situazione del paziente.
- per l’equipe curante situazioni in cui un paziente è sedato possono essere sofferte, in particolare quando
non c’è consenso o quando la situazione si protrae nel tempo. Ogni membro dell’equipe deve poter
comprendere perché si è giunti alla sedazione e gli obiettivi di cura.
Anche nelle raccomandazioni citate in precedenza viene posto l’accento sul fatto che l’equipe
deve disporre di un percorso decisionale chiaro, definito e documentato.
Data di emissione: 14.12.2010
Data di aggiornamento:
Redatto da: Serv. Cure palliative
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4. Percorso decisionale
Esempio di percorso decisionale per la sedazione palliativa nel caso di sintomi refrattari
Richiesta di sedazione palliativa da parte:
del paziente
della famiglia
dell’equipe
Data:
Nome del paziente:
Curato dall’equipe da:
Partecipanti:
Parte 1: Percorso decisionale nell’equipe interdisciplinare
Qual è il problema acuto / l’evento scatenante?
Che cosa sappiamo:
-
Direttive anticipate? Rappresentante terapeutico?
-
Bio
-
Bio
Problemi associati
Psico
Sociali
Spirituali
Strategie per risolvere i problemi adottati fin qui?
Psico
Sociali
- Contatto con il medico di famiglia /altri professionisti coinvolti?
- Contatto con altri specialisti?
Spirituali
Conclusione 1:
Il sintomo è refrattario / i sintomi sono refrattari: NO – Prendere in considerazione altre
opzioni!
-
Quali altre opzioni sono disponibili?
-
Decidere per intervento alternativo e/o consulto supplementare
-
Definire un nuovo periodo d’osservazione (ore/giorni)
Conclusione 2:
Il sintomo è refrattario / i sintomi sono refrattari: SI
Sedazione temporanea
Data di emissione: 14.12.2010
Data di aggiornamento:
Redatto da: Serv. Cure palliative
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Parte 2: Comunicazione con paziente/famiglia (family conference)
Stato cognitivo del paziente: competente – non competente
Se non competente: vedi legislazione locale / cantonale
- Opinione del paziente – obiettivi personali
- Opinione della famiglia – i loro obiettivi
- Fornire informazioni sulla proposta dell’equipe curante (sedazione NO, sedazione SI)
Se proposta di sedazione, dare informazioni concernenti la procedura:
- si inizia con una sedazione temporanea;
- informare della possibilità che possa essere irreversibile;
- spiegare le conseguenze (p.es. cose da concludere, congedarsi etc.)
- consolidare l’informazione verbale con spiegazioni scritte (volantino)
- Consenso del paziente o del suo rappresentante terapeutico*?
* vedi raccomandazioni SAMW
Si
sedazione temporanea
No
stop, rivalutazione
- Osservazioni supplementari al percorso decisionale (p.es. opinioni dei partecipanti)
Chi dev’essere inoltre informato?
-
O equipe
O famiglia
O altri
Obiettivo principale da valutare:
Prossima valutazione/ incontro per decidere come continuare:
Quando?
Chi?
Responsabile della decisione:
Raggiungibile al tel.:
5. Trattamento
5.1 Aspetti non farmacologico
In tutti i casi l’equipe deve mantenere le stesse attenzioni e lo stesso trattamento a livello umano che
aveva prima che il paziente fosse sedato, dunque continuare a rivolgersi a lui parlando e avendo cura di
adattare l’ambiente circostante alle sue necessità.
Il piano di cura va adattato ai bisogni di ogni singolo paziente e comprende di solito il posizionamento
confortevole, la cura del corpo, l’igiene orale, la cura degli occhi, la verifica regolare che il paziente non
sviluppi problemi di ritenzione urinaria.
Data di emissione: 14.12.2010
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5.2 Procedura farmacologica
Intervento a scopo sedativo
MIDAZOLAM (DORMICUM®)
È una Benzodiazepina con efficacia ansiolitica, anticonvulsiva, miorilassante e sedativa.
La sua idoneità in ambito di sedazione è dovuta al suo agire rapido e in genere molto incisivo, ad una
estrema maneggevolezza nell’utilizzo, alla pronta reversibilità del suo effetto (se sospeso) e ad un
profilo di tossicità accettabile. L’effetto dopo una singola somministrazione per via venosa, che subentra in
3-5 minuti, è di corta durata. L’emivita del farmaco è corta anche se si possono riscontrare estreme
variabilità interindividuali (1-12h!).
È opportuno ricordare che spesso l’effetto farmacologico non correla direttamente con il tasso plasmatico.
Il metabolismo segue prevalentemente la via epatica e l’eliminazione finale, in forma coniugata, avviene
quindi per la via renale. Disfunzioni epatiche e renali possono quindi portare ad alterazioni dl metabolismo
con conseguenti accumuli indesiderati.
Indicazioni in
medicina palliativa: 1. Sedazione di breve durata per interventi diagnostici o terapeutici
spiacevoli (effetto di amnesia retrograda).
2. Sedazione “su misura” nel caso di presenza di sintomi refrattari o
ingestibili nella fase terminale di malattia.
Effetti secondari: Effetti secondari o tossicità più importanti, come la depressione respiratoria
tanto temuta, sono piuttosto rari ma possono eventualmente essere
riscontrati nelle terapie in combinazione con altri farmaci ad effetto centrale,
come per esempio oppiacei, antidepressivi, ansiolitici,...).
La paura di eventuali effetti secondari non deve precludere ai pazienti
sofferenti l’accesso ad un farmaco efficace e ben documentato.
Incompatibilità: Alcune combinazioni di farmaci non sono ideali o risultano addirittura
incompatibili dal profilo medicamentoso. Nel caso di dubbi sull’utilizzo del
Midazolam è sempre opportuno consultare il Compendium Svizzero dei
Medicamenti o il farmacista di riferimento o lo specialista di cure palliative.
Premesse alla
prescrizione
del farmaco: In genere l’indicazione all’utilizzo del Midazolam a scopo sedativo è il
risultato di una decisione del team curante, che ha valutato attentamente
la situazione, i pro e i contro come pure l’assenza di alternative valide e ha
provveduto a informare il paziente (sempre quando possibile) e i suoi
famigliari sulla procedura e le sue implicazioni. In particolare è necessario
protocollare l’iter e i motivi che hanno portato alla decisione, i nominativi dei
partecipanti alla decisione e, ben chiaro a tutti, gli obiettivi della misura
proposta come pure i tempi e i modi di rivalutazione della bontà/utilità delle
misure intraprese.
Prescrizione e
dosaggio: (vedi allegato)
Il Midazolam può essere somministrato attraverso diverse vie e diverse
schemi. Le vie usuali sono quella venosa (e.v) e quella sottocutanea (s.c),
gli schemi usuali sono la ripetizione di bolus a scadenza cronologica regolare
e l’nfusione continua. Il dosaggio deve essere calibrato a seconda della
sintomatologia e dell’obiettivo da raggiungere con la procedura.
In genere la procedura di sedazione inizia con un
- Bolus e.v oppure s.c (indicativamente 1-2 mg), seguito da una
- Infusione continua con dosi di partenza di 0.5-1mg/ora e.v oppure s.c.
N.B: L’introduzione di una sedazione proietta i curanti in un processo dinamico
che deve essere tenuto sotto stretto monitoraggio e adattato se necessario
secondo il decorso. Il dosaggio iniziale somministrato potrebbe risultare
insufficiente e richiedere plurimi adattamenti sino ad ottenimento dell’obiettivo.
Data di emissione: 14.12.2010
Data di aggiornamento:
In genere l’aumento di dose avviene per livelli con scalini dell’ordine di 0.5-
Redatto da: Serv. Cure palliative
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1mg/ora. Ovviamente gli incrementi di dose e i tempi devono essere valutati
in funzione del paziente, dell’obiettivo di sedazione e dell’efficacia della
procedura in corso. In ogni caso le prescrizioni devono essere fatte di
concerto tra il personale curante e richiedono condivisione.
La dose di Midazolam necessaria per l’ottenimento dell’obiettivo di sedazione
può variare in maniera estrema da paziente a paziente (da pochi mg/24 ore
sino a oltre 60 mg/24 ore). Nel caso di aumento importante delle dosi
somministrate in assenza di beneficio terapeutico è opportuno chiedersi se
per il paziente in questione il Midazolam sia il famaco più indicato. Alcuni
pazienti possono risultare parzialmente refrattari al trattamento. In queste
situazioni si impone la valutazione di farmaci in alternativa (p.es.
Chlorpromazina-Chlorazin®). In situazioni cliniche complesse o nel caso di
refrattarietà ai farmaci usuali usati nel contesto di sedazione è raccomandato
di coinvolgere il servizio di cure palliative o lo specialista di riferimento.
Sedazione
in urgenza: In talune situazioni iperacute, anche fase terminale, può rendersi necessaria
una procedura di urgenza con lo scopo di raggiungere entro secondi-minuti
l’obiettivo di sedazione completa. In questo contesto il Dormicum viene
spesso associato alla Morfina (p.es per ovviare a crisi di dispnea gravissima,
emorragie per via orale, ...). In genere queste sono le dosi di Midazolam di
riferimento:
- Bolus 5-10 mg e.v oppure s.c, ripetibile secondo bisogno e decorso, per
lo più in associazione a:
- Morfina o altro oppiaceo per la stessa via.
Altri farmaci
utilizzabili
a fine di sedazione: -
-
-
-
Chlorpromazina (Chlorazina®):
molto efficace, incisivo, vera alternativa al Midazolam.
Chlorazepam (Tranxilium®):
efficacia variabile, difficile da titolare a fini terapeutici.
Levomepromazine (Nozinan®):
utilizzo i.m., sconsigliato e pericoloso e.v, difficile da gestire.
Diazepam (Valium®):
farmaco di nicchia in questa indicazione.
Si raccomanda di consultare il servizio di cure palliative per l’uso di questi farmaci dalle caratteristiche
d’azione e dal metabolismo complessi e variabili.
5.3 Sorveglianza
Se la sedazione è di corta durata (nel caso di procedure dolorose p.es.) o se è a tempo determinato (di
notte p.es. per permettere al paziente di staccare e dormire) vanno messe in atto quelle misure che
controllino la stabilità della situazione:
-
-
-
all’inizio PA, P, saturazione O2, frequenza respiratoria
poi per es. la prima ora, oltre il grado di sedazione, misurare la frequenza respiratoria ogni 15 min.
in seguito controllo grado di sedazione + frequenza respiratoria ogni 2 ore
Se la sedazione viene introdotta invece quale misura per alleviare la sofferenza causata da sintomi
refrattari alla fine della vita, la nostra attenzione sarà rivolta essenzialmente al comfort del paziente
verificando che sia stato raggiunto il grado di sedazione voluto e che non ci siano segni di sofferenza.
In entrambi i casi è auspicabile la presenza continua di una persona formata per i primi 10-15 minuti.
Per la valutare il grado della sedazione proponiamo la Scala di Ramsay:
Data di emissione: 14.12.2010
Data di aggiornamento:
Redatto da: Serv. Cure palliative
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Scala di Ramsay
Stato di veglia
paziente ansioso o agitato o entrambi
paziente cooperativo, orientato e tranquillo
paziente che risponde solo su comando 1
2
3
Stato del sonno
una risposta vivace ad una lieve percussione sulla fronte
una risposta lenta ad una lieve percussione sulla fronte
nessuna risposta 4
5
6
Per valutare il dolore proponiamo il Critical-Care Pain Observation Tool. Pur trattandosi di uno strumento
di valutazione solitamente utilizzato in pazienti intubati, lo riteniamo valido.
6. Conclusioni
Spunti di riflessione:
• Le raccomandazioni di della Società Svizzera di Medicina e Cure Palliative
(www.palliative.ch) contengono un invito alle equipe curanti a creare un volantino informativo
pensato appositamente per i familiari, mentre l’EAPC consiglia di offrire loro l’opportunità di
incontrare di nuovo i curanti dopo la morte del paziente qualora ne sentissero la necessità.
• Per le equipe curanti invece un caloroso invito a familiarizzarsi con questo tema perché
possano disporre di un percorso decisionale valido dal punto di vista etico, utile nei tempi e
nelle modalità per il paziente; e affinché trovino il tempo di fermarsi a (ri-) discutere di
situazioni e decisioni difficili.
7. Bibliografia
- Consensus Meeting Bigorio on Sedation. Palliative ch 2005.
- European Association for Palliative Care (EAPC) recommended framework for the use of sedation in
palliative care. Nathan Cherny, Lukas Radbruch, the Board of the EAPC, 2009.
- Doyle D, Hanks G, Cherny N, Calman K. Oxford textbook of Palliative Medicine: third edition. Oxford
University Press, 2004.
- Walsh TD et al. Palliative medicine. Saunders 2008.
- Bruera E, Higginson IJ, Ripamonti C, von Gunten Ch. Textbook of palliative medicine. Oxford University
Press, 2006.
- Morita T, Ikenaga M, Adachi I, Narabayashi I, Kizawa Y, Honke Y. et al. Japan Pain, Rehabilitation,
Palliative Medicine and Psycho-Oncology (J-PRPP) Study Group. Concerns of family members of patients
receiving palliative sedation therapy. Support Care Cancer. 2004 Dec;12(12):885-9. Epub 2004 Sep 15.
- Morita T, Ikenaga M, Adachi I, Narabayashi I, Kizawa Y, Honke Y. et al. Japan Pain, Rehabilitation,
Palliative Medicine and Psycho-Oncology Study Group. Family experience with palliative sedation therapy
for terminally ill cancer patients. J Pain Symptom Manage. 2004 Dec;28(6):557-65.
Data di emissione: 14.12.2010
Data di aggiornamento:
Redatto da: Serv. Cure palliative
Approvato da: Serv. Cure palliative
Pagina 8 di 9Sedazione palliativa (I-CURPAL-024)
- Materstvedt L.J, Bosshard G. Deep and continuous palliative sedation (terminal sedation): clinical-ethical
and philosophical aspects. Lancet Oncol 2009; 10: 622–27.
- Rousseau P. The Ethical Validity and Clinical Experience of Palliative Sedation. Mayo Clin Proc. 2000;
75:1064-1069.
- Jansen L.A. Disambiguating Clinical Intentions: The Ethics of Palliative Sedation. Journal of Medicine and
Philosophy , 35: 19–31, 2010.
- Claessens P, Menten J, Schotsmans P, Broeckaert B. Palliative sedation: a review of the research
literature. J Pain Symptom Manage. 2008 Sep;36(3):310-33.
- M. Maltoni, C. Pittureri, E. Scarpi, L. Piccinini, F. Martini, P. Turci,L. Montanari, O. Nanni, D. Amadori.
Palliative sedation therapy does not hasten death: results from a prospective multicenter study Annals of
Oncology 20: 1163–1169, 2009.
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Offline claudio camporesi

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #86 il: Marzo 01, 2017, 11:00:36 am »
Jason , bellissima testimonianza.Che puo' incrinare i dubbi sulla ineluttabilita' di determinate situazioni , ma non mi smuove sul diritto anticipato di decidere sulla mia vita e sulla dignita' minima, personale , che ritengo di dover accettare.

Frank , per me l' incubo e' gia' cominciato : gli esiti del mio vecchio incidente sono devastanti , ed il dover fare ginnastica accanto ad un gruppo di donnette che ti guardano come un rifiuto umano e' intollerabile quanto il dolore stesso.( chissa' perche' gli uomini sono molto piu' riservati e pietosi).

Vicus, capisco che le nazioni proposte ad esempionegativo ( il nordeuropa in particolare) ) sono accomunati non tanto dallascrstianizzazione , ma dalla abolizione del concetto di divinita' stessa .
E capisco anche che Credere rappresenta una ancorafortissima. Ma la Fede e' come il coraggio, non posso far finta di averla , mi e' purtroppo , antitetica.




Offline Fazer

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #87 il: Marzo 01, 2017, 11:02:02 am »
Quando si parla di te la voglia di fare lo spiritoso ti passa.
IL topic riguarda (anche) la minaccia alla libertà che può costituire l'eutanasia. Per le paturnie di chi non sa fare da solo altri richiano di finire ammazzati contro la loro volontà.Qui di intermediari non ne servono.


Uomo, non mi sembra di averti mai dato del buffone.
Datti una regolata, che sei mod, non il padreterno.
Certi limiti non superarli.
E comunque ribadisco che quando ti si tocca il Cristo diventi una comare acida.
Comportamento indegno di un uomo e di un moderatore.
Poi fai come ti pare, ma rimarrete due gatti (anzi chierichetti) quaggiù.

Offline TheDarkSider

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #88 il: Marzo 01, 2017, 11:48:26 am »
L'eutanasia non c'entra niente con il femminismo e viceversa, infatti la Svizzera e' tutto tranno che femminista (la mentalita' degli svizzeri e' fortemente conservatrice, tutta "nazionalismo, legge e ordine e capitalismo allo stato brado"). Tra l'altro, come ha ricordato ilmarmocchio, alcuni cantoni del paese sono stati gli ultimi territori, in Europa, a concedere il diritto di voto alle donne.

La vita a tutti costi non ha niente a che vedere con la virilita': e' molto piu' virile prendere atto della situazione e togliere il disturbo quando e' giunto il momento.

Si puo' farlo da soli? Vero, cosi' come ci si puo' legalmente prostituire in proprio: ma esattamente come nel caso della prostituzione, in Italia urge una legge per decriminalizzare la facilitazione che soggetti terzi forniscono a questa attivita'. Per la prostituzione vuol dire cancellare i reati di favoreggiamento, induzione, sfruttamento, in modo da rendere legali le case chiuse e ogni altra forma di organizzazione dell'attivita' di mercimonio. Per l'eutanasia vuol dire cancellare il reato di induzione al suicidio nel caso in cui il soggetto suicida abbia espresso la volonta' di essere aiutato nel suo intento, e a condizione che la sua situazione medica sia tale da rientrare in una delle casistiche che la legge dovra' tassativamente prevedere per permettere il suicidio assistito.


Questa la mia opinione, ma detto questo, la premessa del topic e' corretta: il sistema dei media ha messo in moto la macchina della propaganda per spingere l'approvazione di una legge con i soliti metodi che sappiano, e che nulla hanno a che fare con un dibattito ragionato, ma facendo leva solo sull'emotivita' della gente.
"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
Una donna marocchina

Online Jason

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #89 il: Marzo 01, 2017, 12:11:35 pm »
Ascolta , Fazer , si è capito che non ti piace la religione ( e va bene) e che non ti piacciono i religiosi ( e va bene) , però direi di darci un taglio, perchè fino a prova contraria hai iniziato tu a flammare buttando in mezzo un qualcosa che non c'entra nulla con l'eutanasia se non secondo i tuoi canoni .

Citazione
piagnucolerai per essere stato preso in giro (modo vigliacco per per non dire che non accetti che si critichino le derive della tua fede)
Citazione
ma non appena ti (vi) si tocca l'argomento, sclerate

Perchè, tirare sempre in ballo con una campagna stile dagli all'untore è un modo leale per te ?
Vabbè, buona giornata Fazer .
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America