Autore Topic: L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?  (Letto 8050 volte)

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Offline Faust

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Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
« Risposta #15 il: Marzo 19, 2017, 15:59:46 pm »
Per quanto il buon senso e la Chiesa stessa possano metterci sopra una pezza, il "cavarsi l'occhio" non significherà mai "guardare altrove". Piuttosto c'è da chiedersi quanto sia salutare considerare le due cose come uguali: quanto cioè questa sintesi di due espressioni antinomiche (e sono antinomiche perché senza l'occhio non si guarda altrove) abbia un qualche senso. Non ci vedo un senso.

Chi "rinnega" se stesso pensa a se stesso come a qualcosa di sbagliato, o da correggere. La salute mentale vuole che invece, attraverso la sua ragione, l'uomo sappia conoscere ed accettare se stesso, così da agire nel modo che gli è più congeniale.

Citazione
Non  capisco perchè chi "rinnega" se stesso eccede nei suoi piaceri .

Perché chi non rinnega se stesso sa riconoscere il suo piacere e sa evitare gli eccessi. Chi rinnega se stesso, in quanto considera cattivo il suo piacere, tende a considerare buono il suo dispiacere e cioè a sfociare nell'eccesso. Questo punto deriva da quello che ho detto sopra sul significato generale del rinnegare se stessi.

Un esempio, quello di prima sulla marijuana:

C'è un problema, alcune persone consumano marijuana e si danneggiano il cervello; a questo fatto ci sono due spiegazioni possibili:

1)Chi consuma marijuana trova piacevole il suo consumo: ossia l'istinto lo porta a ricercare il suo proprio danno; 2)Chi consuma marijuana non riesce a rendersi conto del danno che fa a se stesso perché crede (cioè vi entra in gioco la fede) che il consumo di marijuana sia piacevole.

La prima spiegazione è applicabile solo a casi rari (se non in nessun caso). Generalmente nessuno trova piacevole ciò che gli è nocivo, al punto che talvolta "nocivo" e "spiacevole" vengono usati come sinonimi. Che l'istinto conduca al proprio danneggiamento è un controsenso.

La seconda spiegazione ha più senso. Perché i ragazzini fumano marijuana? Non perché a loro piaccia, ma perché pur avendo scritto nel loro naturale istinto "a me la marijuana non piace, mi è nociva", si sentono costretti dalla moda sfacciata a rinnegare questo loro istinto, ed hanno fede nell'innocuità della droga a causa di molta disinformazione.

Solo la spiegazione numero 2 è quella vera ed esatta.

A questo problema ci sono due possibili soluzioni:

1)La prima è quella cristiana, di rinnegare se stessi. Affidare la gente alla fede. Si dice: la marijuana è piacevole - prima bugia, che allontana dall'istinto di autoconservazione -; poi si dice: anche se la marijuana è piacevole, è cattiva - mezza bugia, dato che racchiude in una sintesi il concetto di piacere, che è naturale pensare come qualcosa di buono, ed il concetto di cattiveria, che è naturale pensare come qualcosa di spiacevole o doloroso -; e infine dice: la soluzione sta nel rinnegare (parola più forte di "rinunciare", perché implica il non-riconoscere) il proprio piacere - la bugia finale, che è la logica conseguenza di una premessa ("la marijuana è piacevole") falsa -. Questa soluzione cristiana allontana dall'istinto di autoconservazione, quello che spinge a cercare il piacere e fuggire il dolore.

2)La seconda soluzione consiste nell'uso della ragione, la quale consente all'uomo di discernere le cose per quelle che sono: ciò che è piacevole come piacevole, ciò che è spiacevole come spiacevole. Un uomo che sappia riconoscere la spiacevolezza nel consumo di marijuana, non la consuma, perché il suo istinto lo porta a scegliere ciò che è piacevole (e la marijuana non lo è), portandolo a fuggire ciò che è spiacevole (e la marijuana lo è). Ammesso, certo, che i suoi istinti non siano stati inibiti.

Cos'è che spinge i giovani consumatori di marijuana a dar retta alla moda sfacciata e a credere alla disinformazione, invece che dar retta al proprio istinto immediato? Il fatto che nell'uomo, come in tutti gli animali, salvo rare eccezioni, l'istinto della specie, della collettività (la socialità umana), prevale sempre su quello dell'individuo singolo, isolato.
Come invece queste malattie collettive, come ad esempio il consumo di marijuana, ma vale anche per il femminismo, facciano la loro comparsa, è un tema molto profondo che preferirei non trattare qui, dato che sfocia nella metafisica.

Ho parlato di consumo di marijuana un po' per semplicità, un po' per non urtare la sensibilità di chi ha avuto problemi con il femminismo. Tuttavia ciò che ho detto vale a maggior ragione per il femminismo e per la questione dei suoi rapporti con il cristianesimo.


Confrontando globalmente uomo e donna, si può dire che la donna non avrebbe il genio dell'ornamento, se non avesse l'istinto del ruolo secondario.

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Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
« Risposta #16 il: Marzo 19, 2017, 16:07:39 pm »
Faust hai scritto un papiro di 100mila giri di parole per tentare di dimostrare del gombloddhho del  cristianesimo che va a braccetto col femminismo .
Nulla di più falso, ed è la storia a smentirti . Il femminismo è nemico del cristianesimo . Punto .

Citazione
Questa soluzione cristiana allontana dall'istinto di autoconservazione, quello che spinge a cercare il piacere e fuggire il dolore

L'autoconservazione non implica cercare sempre e solo i propri piaceri , ma dice di affrontare al meglio il dolore, se arriva, fare di tutto per sconfiggerlo e cercare il piacere con moderazione e sottomettendolo alla ragione . Cosa che dice il cristianesimo.

Il femminismo invece dice che la donna ( e solo lei) deve ricercare solo ed esclusivamente il proprio piacere ed interessi . Sono due cose completamente contraddittorie.

O sei femminista , oppure non hai capito molto del cristianesimo .
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Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
« Risposta #17 il: Marzo 19, 2017, 16:09:43 pm »
Per carità, nessun complotto. Il cristianesimo è stato una fatalità: lungi da me avercela coi singoli, e ancor meno con i cristiani di oggi.
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Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
« Risposta #18 il: Marzo 19, 2017, 16:12:19 pm »
Non ci siamo capiti . A me non interessa se ce l'hai col cristianesimo o coi cristiani ( sono scelte tue personali e libere) , mi interessa che non si faccia disinformazione facendo paragoni errati fra cristianesimo e femminismo tentando di assimilarli .
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Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
« Risposta #19 il: Marzo 19, 2017, 17:19:49 pm »
Il femminismo, così come il gender, dice che gli uomini sono tutti cattivi (il dogma del peccato originale dice lo stesso, ma estende la cosa alle donne), che devono redimersi (stessa cosa del cristianesimo) dal loro essere maschi (peccatori), e dice infine che per gli uomini è piacevole subire violenza dalle donne - quando invece non lo è, è una condizione mostruosa di sofferenza con la quale la società non vuol fare i conti (e nel messaggio che ho scritto sopra ho spiegato come nel cristianesimo si sia voluto confondere le acque in merito a ciò che è piacevole).

Queste femministe sono praticamente come discepole di Paolo: "Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti". Nella loro tecnica, che consiste nel creare confusione, e nella loro stoltezza, nel disprezzo per la scienza e per la cultura (il patriarcato) e per i forti (i "maskietti", così li chiamano) si comportano proprio come vorrebbe il Paolo della prima lettera ai Corinzi, nel tentativo "divino" di umiliare la ragione umana:
"Distruggerò la sapienza dei sapienti
e annullerò l'intelligenza degli intelligenti."

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Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
« Risposta #20 il: Marzo 19, 2017, 17:41:57 pm »
Il femminismo, così come il gender, dice che gli uomini sono tutti cattivi (il dogma del peccato originale dice lo stesso, ma estende la cosa alle donne), che devono redimersi (stessa cosa del cristianesimo) dal loro essere maschi (peccatori), e dice infine che per gli uomini è piacevole subire violenza dalle donne - quando invece non lo è, è una condizione mostruosa di sofferenza con la quale la società non vuol fare i conti (e nel messaggio che ho scritto sopra ho spiegato come nel cristianesimo si sia voluto confondere le acque in merito a ciò che è piacevole).

Queste femministe sono praticamente come discepole di Paolo: "Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti". Nella loro tecnica, che consiste nel creare confusione, e nella loro stoltezza, nel disprezzo per la scienza e per la cultura (il patriarcato) e per i forti (i "maskietti", così li chiamano) si comportano proprio come vorrebbe il Paolo della prima lettera ai Corinzi, nel tentativo "divino" di umiliare la ragione umana:
"Distruggerò la sapienza dei sapienti
e annullerò l'intelligenza degli intelligenti."

No , ti sbagli ancora una volta ( dimostrazione ennesima che interpreti la bibbia a tuo piacimento ).
Il dogma del peccato non dice che "uomini e donne sono tutti cattivi" , il peccato è la dimostrazione che Dio ti dà libertà di scelta . La Bibbia dice che esiste il peccato nel mondo e che l'uomo può scegliere di peccare (quindi di allontanarsi da Dio) o di non farlo .

Le femministe non si comportano come vorrebbe il Paolo , i padri della Chiesa non hanno mai detto di disprezzare la scienza e la cultura, ma di non esaltare la scienza a divinità assoluta .
La sintesi di fede e ragione operata da san Tommaso e dalla Scolastica sono sufficienti per smentire quello che stai dicendo .
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Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
« Risposta #21 il: Marzo 19, 2017, 18:02:53 pm »
Secondo la dottrina della Chiesa dopo il peccato l'uomo è cattivo - non posse non peccare -: è solo dopo essersi redento, dopo aver preso su di sé la Croce (cioè aver sofferto), che ottiene la libertà di scelta - posse non peccare -. Avevo scritto giusto sopra.

"come sta scritto: Non c’è alcun giusto, neppure uno. Non c’è alcuno che abbia intendimento, non c’è alcuno che ricerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti sono divenuti inutili; non c’è alcuno che faccia il bene, neppure uno." (Romani: 3:10-12) Mi ricorda, nel modo di disprezzare l'umanità, il libro di Telmo Pievani "Il maschio è inutile", solo che quest'ultimo disprezza in primis gli uomini.

"poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio" (Romani 3:23).

"Infatti io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene, poiché ben si trova in me la volontà di fare il bene, ma io non trovo il modo di compierlo. Infatti il bene che io voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio." (Rom 7:18-19) Questa è la descrizione di un essere umano intrinsecamente cattivo.

Dirò di più, la stessa ideologia del progresso, quella che "giustifica" tutte le malefatte femministe, ha origini cristiane: "Anche noi, dunque, circondati da questa grande folla di testimoni, dobbiamo sbarazzarci di tutto ciò che ci ostacola, specialmente del peccato che ostacola il nostro progresso e correre con decisione la corsa che ci è stata messa davanti (Ebr 12:1)"








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Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
« Risposta #22 il: Marzo 19, 2017, 18:12:25 pm »
Secondo la dottrina della Chiesa dopo il peccato l'uomo è cattivo - non posse non peccare -: è solo dopo essersi redento, dopo aver preso su di sé la Croce (cioè aver sofferto), che ottiene la libertà di scelta - posse non peccare -. Avevo scritto giusto sopra.

"come sta scritto: Non c’è alcun giusto, neppure uno. Non c’è alcuno che abbia intendimento, non c’è alcuno che ricerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti sono divenuti inutili; non c’è alcuno che faccia il bene, neppure uno." (Romani: 3:10-12) Mi ricorda, nel modo di disprezzare l'umanità, il libro di Telmo Pievani "Il maschio è inutile", solo che quest'ultimo disprezza in primis gli uomini.

"poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio" (Romani 3:23).

Faust se vuoi discutere di Bibbia sei pregato di non fare citazioni a caso e soprattutto incomplete , stai continuando a fare citazioni a caso incomplete e non stai rispondendo invece correttamente . E soprattutto non in questo topic , visto che non è oggetto di antifemminismo .

Il "non posso non peccare" non è dottrina della chiesa , perlomeno non quella cattolica . LA Chiesa parla di "libero arbitrio", che è tutto l'opposto di "non posso non peccare" .
Dire che siamo sotto il dominio del peccato non significa che inevitabilmente pecchiamo, ma che , non essendo direttamente sotto la gloria divina ( lo sei solo se vai in paradiso) , siamo soggetti alle tentazioni che dobbiamo respingere , infatti sta scritto "dove il peccato abbonda, la grazia sovrabbonda" .

Anche i santi peccavano, figuriamoci noi che non lo siamo .

Chiudo qui la questione , anche perchè siamo da tempo in off topic e discutere di Bibbia non è argomento di antifemminismo o Mra .

L'argomento è se l'antifemminismo deve essere anticristiano, e io credo di aver dimostrato a sufficenza che il cristianesimo non è in alcun modo correlato al femminismo .
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Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
« Risposta #23 il: Marzo 19, 2017, 18:39:47 pm »
No, non è off topic. Finché parliamo di peccato ci stiamo riferendo a questo discorso qua:

Citazione
Il femminismo, così come il gender, dice che gli uomini sono tutti cattivi (il dogma del peccato originale dice lo stesso, ma estende la cosa alle donne), che devono redimersi (stessa cosa del cristianesimo) dal loro essere maschi (peccatori), e dice infine che per gli uomini è piacevole subire violenza dalle donne - quando invece non lo è, è una condizione mostruosa di sofferenza con la quale la società non vuol fare i conti (e nel messaggio che ho scritto sopra ho spiegato come nel cristianesimo si sia voluto confondere le acque in merito a ciò che è piacevole).

Agostino non è un riferimento, come Tommaso, della dottrina cattolica ufficiale? Mi sembrava di sì. In effetti è Padre e dottore.

Dire che siamo sotto il dominio del peccato significa che siamo nati con una colpa da espiare. Tant'è che pure la morte è da considerarsi una pena inflitta per via del peccato originale, sempre secondo la dottrina. Questo discorso c'entra così tanto con l'antifemminismo, che nella home page del forum c'è scritto: "Osservatorio sui femministi. I maschiopentiti [...] cresciuti con una colpa nella testa da espiare".
Confrontando globalmente uomo e donna, si può dire che la donna non avrebbe il genio dell'ornamento, se non avesse l'istinto del ruolo secondario.

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Offline TheDarkSider

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Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
« Risposta #24 il: Marzo 19, 2017, 21:59:51 pm »
A livello puramente concettuale, il concetto di "colpa per nascita" che il femminismo accolla agli uomini trova un pararellismo con il dogma cristiano del peccato originale.

Da qui a dire che il femminismo e' colpa o prodotto del cristianesimo ce ne passa. I fatti dicono altro: come ha scritto bene Alberto86, solo alcune sette protestanti sono tacciabili concretamente di promozione del femminismo, mentre la dottrina morale e sociale delle chiese cattolica e ortodossa e' in aperta opposizione ai principi femministi.

Francamente non bastano un paio di citazioni altisonanti e un apparente parallelismo di concetti per stabilire un nesso causale tra due fenomeni cosi' complessi. Anche perche' con questo metodo si potrebbe dare la colpa, o viceversa il merito, al cristianesimo di qualunque fenomeno storico: dal marxismo alla rivoluzione scientifica, dall'umanesimo al rinascimento, dalle organizzazioni mafiose al capitalismo, ecc.
Tutto e il contrario di tutto, insomma.
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Offline Sardus_Pater

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Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
« Risposta #25 il: Marzo 20, 2017, 00:03:13 am »
Scusa, Faust, il tuo discorso si appoggia su tesi talmente bislacche che anch'io, non credente ma che si è letto tutto il Vangelo e ampie parti del Vecchio Testamento, potrei cominciare a criticartele punto per punto.
La cosa comica è che i tuoi discorsi non sono nuovi in questo forum, anche se l'utente che li faceva in precedenza aveva comunque uno spessore ben superiore...

E sul discorso sull'erba, beh, siamo totalmente agli antipodi e, al di là che non bisogna abusarne  (come col cibo, gli alcoolici eccetera) il resto che hai detto è un cumulo di c... ;)
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Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
« Risposta #26 il: Marzo 20, 2017, 00:08:28 am »
No, non è off topic. Finché parliamo di peccato ci stiamo riferendo a questo discorso qua:

Agostino non è un riferimento, come Tommaso, della dottrina cattolica ufficiale? Mi sembrava di sì. In effetti è Padre e dottore.

Dire che siamo sotto il dominio del peccato significa che siamo nati con una colpa da espiare. Tant'è che pure la morte è da considerarsi una pena inflitta per via del peccato originale, sempre secondo la dottrina. Questo discorso c'entra così tanto con l'antifemminismo, che nella home page del forum c'è scritto: "Osservatorio sui femministi. I maschiopentiti [...] cresciuti con una colpa nella testa da espiare".

La colpa da espiare sarebbe il peccato originale , che viene lavato via tramite il battesimo , che è un sacramento introdotto appunto contro il peccato originale .
La morte è stata vinta da Cristo, infatti dopo la morte c'è la risurrezione .

Ti ribadisco che è offtopic perchè stai ancora una volta tentando di comparare il cristianesimo al femminismo .
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Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
« Risposta #27 il: Marzo 20, 2017, 08:14:34 am »
A livello puramente concettuale, il concetto di "colpa per nascita" che il femminismo accolla agli uomini trova un pararellismo con il dogma cristiano del peccato originale.

Da qui a dire che il femminismo e' colpa o prodotto del cristianesimo ce ne passa. I fatti dicono altro: come ha scritto bene Alberto86, solo alcune sette protestanti sono tacciabili concretamente di promozione del femminismo, mentre la dottrina morale e sociale delle chiese cattolica e ortodossa e' in aperta opposizione ai principi femministi.

Francamente non bastano un paio di citazioni altisonanti e un apparente parallelismo di concetti per stabilire un nesso causale tra due fenomeni cosi' complessi. Anche perche' con questo metodo si potrebbe dare la colpa, o viceversa il merito, al cristianesimo di qualunque fenomeno storico: dal marxismo alla rivoluzione scientifica, dall'umanesimo al rinascimento, dalle organizzazioni mafiose al capitalismo, ecc.
Tutto e il contrario di tutto, insomma.

Il marxismo è parzialmente responsabile del femminismo se non altro perché è una filosofia tutta fissata con la moneta. Come le femministe.

Cerco di precisare. La Chiesa come fenomeno storico è un fatto variegato, così come lo è la storia del cristianesimo. Non saprei trovare uno scenario più florido, più ricco d'aspettative, più consacrato alla scienza, del basso medioevo europeo.
Proprio a livello puramente concettuale (che non è un livello da trascurare) questo parallelismo è fin troppo influente. Da un punto di vista fisiologico, per combattere il moralismo femminista bisogna opporre qualcosa che sia antitetico rispetto a quel moralismo là. Nel concetto cristiano di colpa e in altri concetti di origine cristiana io individuo quella specie di moralismo che fa il gioco del femminismo.

Partendo dal presupposto che lo scopo del femminismo sia quello di annientare la civiltà, credo che la Chiesa si sia opposta al femminismo solo perché è l'istituzione più esperta al mondo nell'annientare le civiltà (una volta annientò la civiltà occidentale, pur senza riuscirci del tutto) e quindi l'unica istituzione che avesse i mezzi per farlo.

@Jason: non è off topic perché la comparazione storico-concettuale fra cristianesimo e femminismo è fondamentale per rispondere al quesito: l'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano? Non basta mica un "sì" o un "no". Poi mi sembra evidente che: antifemminismo(relazione)anticristianesimo <----> femminismo(relazione)cristianesimo.

Comunque bisogna prendere atto del fatto che la risposta complessiva sia stata proprio "no". Nemmeno un "sì" o un "forse". Lo scopo del topic si può dire, grossomodo, salvo altri interventi, ottenuto. Si è risposto "no".
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Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
« Risposta #28 il: Marzo 20, 2017, 11:29:05 am »
potrei cominciare a criticartele punto per punto.

Nessuno lo vieta.
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Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
« Risposta #29 il: Marzo 20, 2017, 20:17:41 pm »
scusate ma ... come si fa a negare l'amplesso tra cristianesimo e femminismo?
il problema è solo mettersi d'accordo sul cristianesimo di cui parliamo
per il cristianesimo moderno basta guardare le chierichette, le donne prete, le lettrici, etc etc
di fatto la cosa al momento mi sembra pacifica
poi se qualcuno dice che questo è un cattolicesimo già sepolto, sono d'accordo: Il Quebec nel 1950 aveva il 95% della popolazione che andava a messa, nel 2015 il 10%.
la cosa buffa è che attorno alla QM si coagulano sorprendentemente modalità di essere cristiani contro-corrente, alternative, minoritarie, questo sorprende e mi pare ingiusto fare di questi e di quelli un solo fascio
Dio cè
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