Da quel che scrivi pare che il problema coniugale verta essenzialmente sul lavoro e sia risolvibile trovandone uno quale che sia. Se ti separi prima o poi un lavoro lo trovi e ti ritrovi senza casa a romperti la schiena per pagare gli alimenti della moglie e dei figli che non vedi.
Tua moglie lavora? Se ha tanto tempo per romperti le scatole, perché non coinvolgerla nella ricerca di una lavoro che lei dice essere facile? Questo dovrebbe farla stare più zitta, capire la tua condizione e chissà, magari essere di aiuto anziché di ostacolo.
Ai tempi del mio fidanzamento con mia moglie, la logica popolare prevalente dalle mie parti era che la sposa si sistemasse in casa; lei lavorava come operaia in un laboratorio calzaturiero, come tanti ne spuntarono allora come funghi, consentendo a una massa di ragazze sfruttate di farsi comunque il corredo matrimoniale. Io, a mia volta di estrazione popolare, essendomi riuscito a strappare un diploma tecnico, riuscii insperatamente a diventare dipendente di una grande ditta tecnologica nazionale e, con la mentalità di allora, mi vidi sistemato col cosiddetto "posto", che ai tempi aveva una sua concretezza. Cosicché, dopo un paio di anni dal matrimonio, filando tutto a gonfie vele, mia moglie aveva quel diritto di ritirarsi in casa e non dispiaceva neppure a me che potevo col mio lavoro consentirglielo.
Ma la ditta di prestigio, che mi aveva consentito di mettere su casa e famiglia, sullo scorcio del nuovo secolo smise di essere di prestigio, lasciando a casa una massa di persone tra cui come me 35/40enni. Abbiamo avuto la cassa integrazione e la mobilità, che comunque sono finite da tempo ma, e a differenza dei colleghi più anziani che si sono potuti agganciare, la pensione è lontana, per cui ciò che serve è proprio un lavoro, come tu dici, quale che sia.
Rompermi la schiena e pagare gli alimenti non mi scomporrebbe; mi sconforta invece proprio il fatto di non riuscire a trovarlo il lavoro.
Non direi mai a mia moglie di andare a lavorare, anche perché, se per assurdo lo facesse, io dovrei solamente scomparire. Intanto lamenta continui mal di schiena. Certo, dovrebbe solo provare, a cercare, per rendersi conto che non è facile trovare, ma sarebbe di magra consolazione. E poi, se il lavoro ci fosse, probabilmente lo troverei prima io.
Purtroppo, mia moglie mi giudica standosene sugli spalti, convinta presuntuosamente che da lì non la scalza nessuno.