Io vivo i miei giorni come un condannato a morte, in attesa che la nemesi del mio destino si compia. Non augurerei al mio peggior nemico di passare il guaio quotidiano che passo io. Da visionario avevo sognato una vita di onesto lavoro e una vita di famiglia normale, ma sono stato tradito e dimenticato dal sistema bugiardo e abbandonato da esso nelle grinfie di una moglie che, delusa, si è trasformata da angelo in arpìa. Oggi io sono il capro espiatorio di ogni aspettativa mancata, ma anche di ogni pretesto cinico o capriccio ameno a iosa mi si voglia fare pesare. In questo scenario, l' insoddisfazione dei miei due figli pesa come un macigno, che loro mi sono pure venuti di natura originaria avversa alla mia persona, il maschio maggiorenne scagliato ontologicamente da età adolescenziale contro il concetto di patria potestà (che non gli ho messo in bocca io né fatto pesare) e la ragazzina ingannata dall'apparenza di dominio che sua madre ha su di me, mentre la mia è resilienza. Ed è facile immaginare quanto e come mia moglie li plagi ulteriormente e li fomenti contro di me, arrivando ad aizzarli anche fisicamente, mentre io mi limito ancora a schermirmi o a girare al largo. Che fare? Posso mandare all'aria tutto? E non dimentichiamoci del " cervello corto"...