Non ho trovato informazioni su questo fenomeno nel forum, perciò posto un link alla pagina dell'enciclopedia Treccani:
http://www.treccani.it/vocabolario/tribunale-di-genere_%28Neologismi%29/tribunale di genere loc. s.le m. Tribunale specializzato nei casi di violenza perpetrata nei confronti delle donne. ◆ In Spagna l’hanno fatta, si chiama «Legge organica sulle misure di protezione contro la violenza di genere». Cinque capitoli, il tentativo di affrontare alla radice il fenomeno e soprattutto di dare alle donne gli strumenti per proteggersi, in ogni ambito. Dal 2004 esistono i Tribunali di genere, ce n’è uno in ogni città. I tempi sono rapidi, come esige una situazione di pericolo. (Stefania Podda, Liberazione, 12 agosto 2007, p. 1, Prima pagina) • Nel cosiddetto «Pacchetto sicurezza» è stata approvata la norma che concede il permesso di soggiorno alle immigrate che denuncino violenze subite in famiglia. E nella solita «bravissima» Spagna, già dal 2005 – in una situazione assai meno grave della nostra – esistono nuove leggi e strumenti, tra cui un «tribunale di genere». (Laura Lilli, Repubblica, 11 giugno 2008, p. 39, Cultura).
Composto dal s. m. tribunale, dalla prep. di e dal s. m. genere, ricalcando l’espressione spagn. juzgado de género.
Che dire. Il neologismo è insensato. Infatti il tribunale è "il luogo dove viene amministrata la giustizia". Mentre
di genere è, in senso sociale,
tutto ciò che è ingiusto: infatti tutto ciò che viene socialmente fatto in base al genere è ingiusto. Ne deriva che l'espressione "tribunale di genere" è un controsenso, ossia un delirio di pazzia.
Non fa onore all'enciclopedia Treccani inserie fra i neologismi della lingua italiana una parola che invece fa parte degli
alogismi.
Considerando peraltro che viene definito come "Tribunale specializzato nei casi di violenza perpetrata nei confronti delle donne" e che esclude pertanto la violenza perpetrata contro gli uomini, - sebbene chi crede nella ideologia gender consideri "genere" anche l'uomo e non solo la donna, - l'alogicità dell'espressione è
confermata.
In effetti è piuttosto ingiusto che un tribunale definito "di genere", in quel mondo dove ci sono "due generi", si occupi di uno solo dei generi: stando a quel che s'intende per "genere" dovrebbe occuparsi di chiunque subisca violenza
avendo un genere. Eppure ciò non avviene. Corollario del motto: "
La legge è diseguale per tutti".
D'altro canto, al di fuori di quel mondo, c'è un solo genere: quello umano - e non siamo proprio sicuri che sia un "genere" -. Laddove c'è un solo genere, quello umano, tutti i tribunali possibili sono "di genere". Ma allora anche tutta la violenza è "di genere". Tutte le discriminazioni sociali sono "di genere". Tutte le non-discriminazioni sociali sono "di genere". Allora l'espressione "tribunale di genere" è soltanto un
eccesso di parole per dire "tribunale umano", ossia "tribunale": è un'espressione sovraccarica di significato. Perciò, laddove c'è solo il genere umano, l'espressione "tribunale di genere" dovrebbe far parte dei
cacologismi, o al limite dei
sinonimi per "tribunale". Invece no: indica un tribunale specializzato in violenza sulle donne; un tribunale di tal fatta, però, non sarà mai né legittimo, né umano.
Che sia
disumano, un tribunale del genere, ce lo dice la stessa giornalistessa quando afferma che: "
I tempi sono rapidi". Facile immaginarsi questa "rapidità processuale" attraverso il dialogo che segue;
Donna: Vorrei denunciare Pedro Suarez (nome di fantasia) perché mi picchia.
Giudicessa: Colpevole. Condannato all'ergastolo.
Segue arresto ed incarcerazione di tutti i Pedro Suarez di Spagna.