Autore Topic: Ecco chi aumenta le statistiche sulla violenza contro le donne  (Letto 4773 volte)

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Online Jason

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Ecco chi aumenta le statistiche sulla violenza contro le donne
« il: Gennaio 09, 2011, 20:49:25 pm »
Farei santo quest'uomo, per la sua decisione di NON denunciare l'infame
Ma fossi in lui, la denuncerei immediatamente per gravissimi danni morali. Ci ha fatto pure i figli con questa carnefice  :sick:

Niente moralismi del tipo " è una madre " , una  così non merita nessun figli, non è una madre idonea .
E menomale che non ha compiuto l'altra schifezza cioè la PAS.
Mi rivolgo a chi attualmente ha una relazione : fate leggere questa storia alle vostre parter, questa e molte altre, più il libro "presunto colpevole"
Se vi ama veramente dirà "amore hai ragione, se non vuoi il matrimonio ti capisco e rispetto la tua decisione"

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http://www.positanonews.it/articoli/49931/sensazione_di_un_padre_innocente.html


Tramonti costiera amalfitana Sensazione di un padre innocente
la mia immagineRiceviamo e pubblichiamo

Tramonti, costiera amalfitana costa d ' Amalfi  8.1.2011 Sensazioni di un padre.

La mattina del 7 gennaio ho accompagnato alcune persone a far visita nel carcere di Avellino ad un loro parente. Arrivato lì mi si è presentato uno scenario di una realtà cosi triste che non posso fare a meno di scrivere ciò che ho provato e visto. Una madre il cui viso era la maschera della sofferenza, gli occhi navigavano nel vuoto a cercare quel figlio che era chiuso lì dentro e per vederlo consumava un'ora delle sei ore del mese che aveva a disposizione per incontrarlo. Ho visto bambini giocare in attesa di poter entrare per vedere il loro papà. Ho visto donne che, pur sapendo che lì c’era il loro marito a scontare la pena per un reato commesso (furto, droga o altro), erano lì in trepidante attesa per vedere il loro uomo, volgevano con gioia il loro sguardo a quelle mura come per dire: “sono qui con i nostri figli e io sono vicino a te”. Io che non avevo mai visto un carcere ho sentito dentro di me una sensazione strana, di smarrimento, ho pensato che io ho rischiato la galera da innocente, senza aver commesso alcun reato. La mia colpa? Di non voler abbandonare il tetto coniugale, quella casa che ho costruito con amore e sacrifici per la mia donna, mia moglie, la mamma dei miei figli. La mia storia, ormai, la conoscono tutti, ma forse non tutti sanno che c’è stato un passaggio di questa mia travagliata separazione dove la mia ex moglie, “l’angelo del focolaio”, quel focolaio che io ho costruito, mi voleva vedere in galera. All’inizio della mia separazione, voluta dalla mia ex moglie senza alcun motivo fondato, lei pretendeva che io andassi via, facessi la valigia, mi comportassi da “persona civile”, come lei diceva. Poiché io mi sono comportato da “incivile”, cioè non ho voluto lasciare la casa, la mia famiglia, i miei bambini, la mia ex moglie “civile ed emancipata” ha incominciato ad accusarmi e a denunciarmi di maltrattamenti e percosse (accuse strumentali da cui sono stato scagionato definitivamente). Un giorno la mia ex moglie ha telefonato ad una nostra amica comune alla quale disse: “il mio avvocato si è fatto firmare dal giudice il provvedimento coatto di allontanamento da casa con arresto”; questa amica scioccata a sentire queste parole pronunziate, peraltro, con immensa soddisfazione e gioia, domandò: “e i bambini……”, la mia ex rispose: “non ci sono problemi, sarà arrestato quando i bambini non ci saranno in casa, poi il mio avvocato ha mi detto come mi dovrò comportare quando lui uscirà dal carcere….”. Ciò accadeva, all’incirca, il 15 aprile del 2009. Il 22 maggio 2009 i carabinieri mi notificarono il provvedimento di allontanamento da casa, io ero solo in casa con i miei bambini, lei arrivò dopo, non fui arrestato come lei sperava. Solo Dio sa quanto ho dovuto lottare per veder riconosciuta la mia innocenza. Lì davanti al carcere di Avellino, questi due anni di sofferenza mi sono passati davanti agli occhi come un tragico film e ho pensato che quella donna che ho sposato, che ho amato, la madre dei miei bambini, mi voleva vedere in carcere da innocente, senza che io sapessi perché. Ora, dopo aver assistito a queste scene angoscianti dei parenti dei detenuti, posso dire che lei, l’angelo della casa, la donna che ha partorito i miei figli, non ama i suoi bambini. Nessuna donna, madre, cerca di distruggere la vita del padre dei suoi figli, infamandolo di colpe mai commesse (l’infamia, la calunnia sono il peggior reato che l’uomo o la donna possano commettere innanzi all’umanità e a Dio). Se veramente fossi stato arrestato il 22 maggio del 2009, come voleva la madre dei miei figli, i miei bambini a quale scena orribile avrebbero dovuto assistere, vedere il proprio padre che loro amano portato via dai carabinieri, quali sentimenti e pensieri avrebbero potuto attraversare la mente dei miei figli, a quale atroce sofferenza sarebbero stati sottoposti ed essere testimoni inconsapevoli dell’arresto del loro papà, portato via senza un perché? Alla madre non importava, l’importante era che il padre fosse allontanato da casa, che lei si fosse liberata dalla sua presenza. Chi avrebbe spiegato ai miei figli che il padre non potevano vederlo perché rinchiuso in carcere, che non potevano giocare con lui, fare i compiti con lui, vedere la televisione con lui, mangiare con lui, come avevano sempre fatto, che il loro papà era stato arrestato, che la loro mamma aveva diffamato il loro papà e cercato di distruggere la sua immagine ai loro occhi, per odiarlo? Ho sentito dentro me tanta amarezza, mi sono chiesto che amore può provare la mia ex moglie per i propri figli, quei bambini che lei ha partorito. Nessuna donna (o forse quelle donne realmente maltrattate) desidera vedere il padre dei propri figli in galera perché è l’unico modo per cacciarlo di casa. Quelle casa costruita da me con grandi sacrifici. E mi chiedo ancora se l’unico modo per mettermi fuori casa era avvelenarmi allora questa donna l’avrebbe fatto? Ho capito tante cose in quel giorno, ho compreso che la libertà non ha prezzo, che mia madre anziana e malata per una cattiveria così gratuita poteva provare lo stesso dolore di quelle mamme in attesa davanti al carcere per vedere il proprio figlio, che mio padre, allora ancora vivo, avrebbe dovuto provare un dolore così forte negli ultimi mesi di vita. Ho capito che io so amare veramente i miei figli, che non ho mai desiderato il male della loro madre, nonostante il male che mi ha fatto, e che i miei figli non potranno che essere fieri del loro papà. Cari lettori, l’amore nasce dal cuore e chi non sa amare non ha cuore, è molto più facile amare che odiare, l’odio fa male, avvelena la vita, l’amore è il motore del mondo, alimenta la speranza e la fiducia nel futuro per la vita. Penso a quei bambini lì davanti al carcere in attesa di vedere il loro papà, cosa dicono a scuola, ai loro compagni, una bugia... che il loro papà lavora in carcere, e il loro cuore è chiuso dietro quelle sbarre con il loro papà.

Andrea Arpino
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Online Jason

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Re: Ecco chi aumenta le statistiche sulla violenza contro le donne
« Risposta #1 il: Gennaio 09, 2011, 20:51:01 pm »
PS COSMOS , ho messo questa discussione in "nuova alleanza" per due motivi :

1) perchè è una storia che deve far riflettere entrambi i sessi e uno dei fulcri della QM che riguarda sia UU sia DD
2) perchè, essendo moderatore SOLO in questa sezione, ci tengo particolarmente a questa discussione.
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Online Massimo

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Re: Ecco chi aumenta le statistiche sulla violenza contro le donne
« Risposta #2 il: Gennaio 09, 2011, 21:18:51 pm »
E vuole pure perdonare? Non sa che gliene combinerà un'altra? Non ha capito che
lui ha una colpa imperdonabile: quella di esistere. Ergo, deve sparire! E' divenuto
un ostacolo alla felicità di lei. Non si illuda di conquistarla con il suo perdono. Al
massimo otterrà una tregua, non la pace. Per lei, lui non deve diventare un uomo
migliore, deve andarsene e anche alla svelta. Fuori dai piedi! E a lei la SUA casa
i SUOI figli e una bella fetta del SUO reddito. Purtroppo lui e tanti uomini non si
rendono conto di quanto sia irriducibile l'odio femminile. Tale odio può solo essere
contrastato. Non ammansito. La stronzaggine femminile non si discute o contesta
Si combatte. E basta!

Offline COSMOS1

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Re: Ecco chi aumenta le statistiche sulla violenza contro le donne
« Risposta #3 il: Gennaio 09, 2011, 21:45:10 pm »
grande, toccante testimonianza
Jason marcala "importante"
sì, credo che abbiamo tutti da imparare da un uomo così
vorrei sentire una donna dire altrettanto...
vorrei sentire mia moglie dire altrettanto...
Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati

Online Jason

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Re: Ecco chi aumenta le statistiche sulla violenza contro le donne
« Risposta #4 il: Gennaio 09, 2011, 22:07:15 pm »
grande, toccante testimonianza
Jason marcala "importante"
sì, credo che abbiamo tutti da imparare da un uomo così
vorrei sentire una donna dire altrettanto...
vorrei sentire mia moglie dire altrettanto...

Marcata. Si una testimonianza toccante.
Ad essere sincero, penso che se molta più gente fosse come lui, la società sarebbe migliore .
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Offline Giuseppe83

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Re: Ecco chi aumenta le statistiche sulla violenza contro le donne
« Risposta #5 il: Gennaio 11, 2011, 18:43:14 pm »
E vuole pure perdonare? Non sa che gliene combinerà un'altra?

Purtroppo lui e tanti uomini non si rendono conto di quanto sia irriducibile l'odio femminile. Tale odio può solo essere contrastato. Non ammansito. La stronzaggine femminile non si discute o contesta.
Si combatte. E basta!

Condivido ogni parola.

Offline voltaire

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Re: Ecco chi aumenta le statistiche sulla violenza contro le donne
« Risposta #6 il: Giugno 21, 2011, 14:36:58 pm »


questo post mi riporta un pò indietro nel tempo, quando da casa mia fui sfrattato dalla mia ex moglie con tanto di cambio della serratura; quando rincasai all'ora di pranzo nel tentativo di aprire la porta di entrata notai con stupore che la chiave non entrava pensando che si fosse rotto qualcosa all' interno della serratura; solo la voce di mio padre all'interno delle mura mi spiegò che era venuto il fabbro ed aveva cambiato le serrature di casa e che lui non ne aveva copia ed era chiuso dentro... Mi ritrovai così in strada da un momento per l'altro, senza un tetto dove andare a dormire con il solo bagaglio di alcuni scatoloni contenenti i miei vestiti che lei aveva provveduto a riempire senza nessuna cura: quelle sono le tue cose ora vai fuori dai coglioni, mi disse
Ecco, non mi dilungo nel raccontare altri dettagli della vicenda, ma vorrei soffermarmi sulle sensazioni che un uomo è costretto a vivere in frangenti come questi; un uomo allontanato con la forza dalla casa dove ha dormito fino a poche ore prima e dove ha cenato la sera antecedente con il suo figlio, un uomo che ha investito tutte le sue potenzialità nella famiglia che aveva costruito e nella quale aveva riposto tutte le speranze e le sue ragioni di vita. E chi lo ha buttato per la strada non è stata la banca o l'agenzia delle entrate od un delinquente, bensì la madre del suo figlio, la persona con la quale aveva deciso di condividere il suo cammino, la figura più significativa della sua esistenza, l'ultima persona al mondo dal quale aspettarsi un comportamento simile
Come è possibile che una persona riesca ad arrivare a tanto?
Mai e poi mai sarei arrivato a comportarmi in questa maniera con la donna che avevo sposato e con la quale abbiamo avuto un figlio insieme, mai !
Mi chiedo a quale razza appartengano questi individui, perchè dargli la definizione di persona ancora non mi riesce.
E non voglio che il tempo cancelli questo ricordo