3° episodio:
Il femminismo amalgama uomini e donne, ci crediamo tutti intercambiabili, ma dimentichiamo la potenza maschile, la forza straordinaria di un uomo.
Tutto è mercificato, anche il tempo (come dice il tecnocrate Attali: il tempo è uno spazio da far rendere). Quando persino il tempo è monetizzato (le multinazionali lo comprano sotto forma di pubblicità televisiva in spettacoli su misura per loro) nessun amore è possibile.
Tutto ciò avviene col pretesto femminista di liberare le donne, o per "proteggerle" dall'uomo.
Una volta irretiti in uno stile di vita individualista e consumista, non siete più pericolosi per il sistema. Innanzitutto non vi riproducete, è come la sterilizzazione dei dissidenti. Non siete più il contropotere temuto dai regimi totalitari larvati che ci governano oggi.
Bisogna ridare alla gente una colonna vertebrale, far rinascere l'intelligenza. Il sistema vuol renderci degli smidollati, che non sanno più chi sono, da dove provengono, senza appartenenza sociale e nazionale.
Non capiamo nulla della civiltà occidentale se non ci rendiamo conto che è innanzitutto una cospirazione contro qualsiasi vita interiore.
Sulla guerra dei sessi e la coesione sociale: organizzazione (sociale) e organismo hanno la stessa radice. Se c'è armonia tra le diverse parti del corpo (sociale), tra uomini e donne, e ciascuno svolge il suo ruolo naturale, tutto funziona meglio, una parte è "riconoscente" verso l'altra. Siamo tutti tributari gli uni degli altri. Oggi ci hanno separati, hanno seminato zizzania tra noi, spezzato legami funzionali e aizzato gli uni contro gli altri.
Una società disorganizzata, "disorganica", non può funzionare: è come se i diversi organi del corpo invece di lavorare in sinergia pensassero solo a loro stessi.
L'Islam non trova forza che nel declino della nostra società e ci porta alla regressione. La sola scelta che ci vien posta di fronte è tra il declino consumistico e la regressione islamica (aggiungo: due corpi e un'anima per affondare qualsiasi serio tentativo di miglioramento).