Recentemente, ascoltando la radio in auto, ho sintonizzato per caso la frequenza di Radio Maria e mi sono ritrovato ad ascoltare quella che, di primo acchito, mi è parsa una delle solite tiritere femministe, solo che parlava sul ruolo della donna ai tempi della Bibbia, emarginata dal patriarcato, esclusa dal sacerdozio, eccetera eccetera.
La trasmissione era quasi alla fine, ma sono riuscito a memorizzarne il titolo, che era: “donne e Cristianità”. Una volta a casa, mi sono preso la briga di dare un'occhiata al sito internet di Radio Maria, nel quale è possibile trovare tutte le trasmissioni degli ultimi anni, ascoltarle e scaricarle.
Ho potuto così ascoltare alcune puntate complete della citata rubrica e mi sono fatto un'idea più precisa sul modo di fare propaganda femminista da parte di questa emittente, che francamente ritenevo molto più seria e meno “allineata” al conformismo mediatico di oggi; in fondo, se c'è una figura che è l'antitesi del femminismo, è proprio quella i Maria, la madre di Gesù.
Citerò qualche esempio, così vi fate un'idea.
Nella puntata del 21/11/2016 si parla tra l'altro, della moglie di Noè e si dice:
... che una donna che si sente dire dal marito che il mondo come lei lo conosce finirà, che dovrà accogliere su un'imbarcazione centinaia di animali, con la sola compagnia di marito, figli e mogli dei figli, per un lungo periodo di tempo che, quando uscirà dall'arca dovrà rimboccarsi le maniche e ricominciare tutto da capo, merita senz'altro un applauso...
Per inciso: Noè, che ubbidendo all'ordine di Dio e seguendone le istruzioni, aveva costruito una nave di circa 133 metri di lunghezza per 22 di larghezza (misure attualizzate, che corrispondono grosso modo, a quelle della famosa Moby Prince), con tre ponti e coperta, e aveva così potuto mettere in salvo la famiglia e gli animali con cui Dio intendeva ripopolare la terra, che cosa avrebbe meritato?
Tralascio ogni commento.
Come noi QMisti ben sappiamo, un arnese tipico dell'armamentario femminista consiste nel ridicolizzare la figura maschile: non essendo in grado di competere con i fatti, le femministe ritengono di acquistare punti attraverso la denigrazione o, laddove questa non è possibile, la messa in ridicolo dell'uomo e delle sue caratteristiche.
Potevano farci mancare questo? No di certo, così nella trasmissione del 20/02/2017 nella quale si parla, tra l'altro, della storia di Giacobbe e Rachele (Genesi, cap.29), la conduttrice ci racconta dell'incontro dei due al pozzo e definisce Giacobbe “un ragazzotto spaccone, che cerca di mettersi in mostra”, anzi, lo definisce “un po' goffo e un po' spaccone” uno che “vede la ragazza e non capisce più niente”.
Per chi fosse interessato a sentire l'intera collezione di “perle” femministe su Radio Maria, è sufficiente andare sul sito e cercare nella sezione “Archivio”, al titolo “donne e Cristianità”.
Non manca neppure il commento su San Paolo, che aveva parlato di donne, ma "non era stato capito bene"
Provare per credere.