Autore Topic: Quale partito votare (e quale NON votare assolutamente)?  (Letto 4772 volte)

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Alberto1986

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Re:Quale partito votare (e quale NON votare assolutamente)?
« Risposta #15 il: Aprile 24, 2017, 01:18:26 am »
.....
Partiti neutrali che verosimilmente non si schiereranno mai con la QM:
. Partiti centristi
. Alfano, Monti e Co.
. Casapound Italia

Partiti non antifemministi piuttosto neutrali, possibili interlocutori(?)

. Lega (Salvini ha parlato spesso dei padri separati, inoltre è a favore della regolamentazione della prostituzione)
. Fratelli d'Italia (La Meloni pur essendo donna non è mai caduta in atteggiamenti tipici delle femminil-femministe)
. Forza Nuova (posizione piuttosto ambigua, credo che il loro "antifemminismo", se così si può chiamare, derivi dalla posizione cattolica-conservatrice.

Ad oggi vedo solo Salvini come possibile interlocutore, forse la Meloni.

Se dovesse nascere un "Polo Sovranista" con Salvini e la Meloni direi che dovremmo approfittarne. Purtroppo ad oggi la Lega conserva quella posizione nordista che taglia fuori 2/3 di paese.
...


Non esistono partiti che parlano di Qm, perchè per la politica è un problema che non esiste e che, quindi, non porta voti. Per cui, a mio avviso, bisogna fare delle considerazioni rimanendo coi piedi per terra: 
-Alfano è un donnista nonchè femminista cavalier-servente, oltre che essere un totale idiota. Il suo partito non ha senso, come lo stesso Alfano d'altronde;
-Fratelli d'Italia, con la speranza di raccattare qualche voto in più, ha spesso palesato posizioni filo-femministe; sulla Meloni ti sbagli:http://www.ilgiornale.it/video/politica/meloni-nessun-uomo-puo-dire-donna-cosa-fare-perche-incinta-1236246.html
-tutti gli attuali partiti centristi sono nient'altro che delle puttane votate al sole (quindi totalmente inattendibili), con eccezione del partito di Monti che, oltre ad essere una delle peggiori puttane politiche della storia italiana, non è stata mai votata da nessuno (il che rende tutto ancora più grave);
-La Lega di Salvini può sicuramente essere apprezzata su vari temi, ma sull'antifemminismo è meglio lasciar perdere perchè molte posizioni contrastano nettamente con la questione maschile;
-i partiti di "estrema" destra sono quelli teoricamente meno femministi, ma starei attento alle singole posizioni perchè possono contenere amare sorprese.   


Più facile rispondere quale partito non votare assolutamente: il PD.

Poco ma sicuro.

Offline Sardus_Pater

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Re:Quale partito votare (e quale NON votare assolutamente)?
« Risposta #16 il: Aprile 24, 2017, 09:59:19 am »
Potremmo usare il Marchi come utile idiota per fondare un partito di sinistra antifemminista :w00t: .
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline ReYkY

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Re:Quale partito votare (e quale NON votare assolutamente)?
« Risposta #17 il: Aprile 24, 2017, 10:19:20 am »
In realtà un antifemminista di sinistra c'è e si chiama Diego Fusaro. :)

Offline Archiloco

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Re:Quale partito votare (e quale NON votare assolutamente)?
« Risposta #18 il: Aprile 25, 2017, 00:33:04 am »
Io voterei Salvini o il Movimento cinque stelle, sebbene ci siano alcune cose in entrambi i partiti che non mi convincono.

Da evitare tutti i partiti della sinistra storica novecentesca e derivati.

Attenzione a forza Italia. Il cerchio magico berlusconiano è composto da donne e credo sia molto femminista.

Alberto1986

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Re:Quale partito votare (e quale NON votare assolutamente)?
« Risposta #19 il: Aprile 25, 2017, 01:59:57 am »
Forza Italia è, oramai, uno dei partiti più sputtanati, più puttanieri, più riciclati e più filo-donnisti che ci possano essere nel teatrino politico italiano. Se solo penso alla ridicola svolta animalista "branbilliana" del Berlusca nonchè a tutte le varie veline di cui ha riempito quel partito barzelletta, mi viene da vomitare.

Offline Stendardo

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Re:Quale partito votare (e quale NON votare assolutamente)?
« Risposta #20 il: Aprile 25, 2017, 12:54:40 pm »
Siamo tutti più o meno consapevoli che l’uomo occidentale non potrebbe mai salvarsi del baratro in cui è precipitato proprio per mezzo di tutti quei partiti responsabili del suo precipizio: il centro-destra ppe-filoeuropeista/berlusconiano e tutta la sinistra ma anche il movimento 5 stelle, con buona pace di Massimo, non apporterebbe mai alcunché di positivo alla nostra causa proprio per le sue premesse ideali: favorevoli alle quote rosa, favorevoli alla Convezione di Istanbul, favorevoli alle unioni civili, favorevoli all’ideologia del gender etc.
Detto questo, credo che siano, parimenti ingenerose ed ingiustificate, per usare un eufemismo, le offese gratuite rivolte ancora una volta a Fabrizio Marchi.
La riflessione sulla critica del capitale da risultato del lavoro produttivo dell’uomo a merce oggetto di speculazione lavorativa ed i suoi rapporti con la speculazione sessuale perpetrata dal femminismo non mi era ancora del tutto chiara e di questo ne sono debitore a Fabrizio Marchi quando mi misi a leggere alcuni dei suoi scritti, egli ha avuto il pregio di individuare l’intima essenza speculativa del capitale e del femminismo e quindi di aver mostrato come l’interesse capitalista e quello femminista siano tra di loro strettamente interconnessi.
Oggi la massa non ci irride più e fin quando non ha la faccia tosta di mentire anche di fronte all’evidenza come fanno le femministe, hanno compreso come la finanza internazionale non solo ha fomentato e finanziato il femminismo ma ancora oggi non si lascia sfuggire alcuna occasione per distruggere quell’affinità naturale ed armoniosa che lega un uomo ed una donna e far prevalere, al suo posto, la divisione e la contrapposizione reciproca. 
Gli scritti delle femministe così come l’attività dei loro finanziatori Soros & C., mi si sono dunque perfettamente palesati in tutta la loro limpida chiarezza: le femministe servono a spianare il dominio tecnocratico bancario della finanza internazionale.
Tuttavia, nel momento in cui alcuni uomini occidentali si sono resi conto della imminente catastrofe che incombeva, le principali teste del centro-destra e della sinistra europea hanno iniziato progressivamente ad applicare politiche ed a varare normative che andavano a togliere i diritti agli uomini occidentali: tale decurtazione dei diritti sociali e familiari degli uomini ha preso il nome di “parità dei diritti tra uomini e donne”, in caso contrario, non sarebbe mai stato possibile che la situazione maschile degradasse ulteriormente così come i rapporti tra gli uomini e le donne.
L’antifemminismo deve valutare il rapporto con gli altri partiti per quanto concerne la loro buona fede, la loro sincerità ed i loro ideali esattamente dal grado di lordura, ovviamente intrisa di menzogne e diffamazioni, che le femministe riversano sul quel dato partito politico. Il partito politico, dunque, maggiormente odiato dalle femministe per le sue posizioni sulla complementarietà naturale dell’uomo e della donna, l’avversione al genderfemminsimo, alle politiche abortiste ed omosessualiste, alla Convenzione di Istanbul etc. è attualmente Forza Nuova e pertanto esso diventa in automatico il partito politico che ci è più amico, affine e vicino.
Nel momento in cui un uomo faccia propri questi assiomi, egli diventerà indistruttibile ed immune dall’avvelenamento femminista.

Alcuni esempi ma posso trovarne centinaia:
Sulla dottrina gender:
http://www.forzanuova.eu/?p=1402
http://www.forzanuova.eu/?p=1639
Sull’aborto
http://www.ilgiornale.it/news/sindaco-insieme-fedeli-forza-nuova-e-militia-christi-blitz.html
Sulla Convenzione di Istanbul
https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=495386950668441&id=157275781146228

Per quanto concerne il rapporto tra antifemminismo e politica, noi abbiamo il compito precipuo come Questione Maschile di dimostrare l’esattezza e verità teorica delle nostre idee senza preoccuparci della loro realizzazione concreta o delle sconcezze delle femministe, abbiamo l’obbligo morale davanti a noi stessi e soprattutto davanti al Signore di tracciare la meta da perseguire e di divenire una luce di speranza per gli altri uomini, in caso contrario, la Questione Maschile cesserebbe dalla sua funzione per divenire un luogo di sfogo come tanti altri, come C’è posta per te o Uomini e Donne, adatto a comari.
Ogni partito politico, invece, va valutato in base alla volontà ed alla capacità di realizzazione pratica delle idee di cui ci facciamo promotori in caso contrario, dal nostro punto di vista, l’energia ed il tempo che impiegheremmo per appoggiare un partito politico, qualunque esso sia, sarebbe, nella migliore delle ipotesi, inutile.
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline giacca

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Re:Quale partito votare (e quale NON votare assolutamente)?
« Risposta #21 il: Aprile 25, 2017, 14:49:26 pm »
Io, se non l'oscurano come avevano fatto coi radicali che comunque sono in gran parte diversi dalle mie idee, voto l'art. 1 Mdp.

Online Frank

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Re:Quale partito votare (e quale NON votare assolutamente)?
« Risposta #22 il: Aprile 25, 2017, 15:12:01 pm »
La riflessione sulla critica del capitale da risultato del lavoro produttivo dell’uomo a merce oggetto di speculazione lavorativa ed i suoi rapporti con la speculazione sessuale perpetrata dal femminismo non mi era ancora del tutto chiara e di questo ne sono debitore a Fabrizio Marchi quando mi misi a leggere alcuni dei suoi scritti, egli ha avuto il pregio di individuare l’intima essenza speculativa del capitale e del femminismo e quindi di aver mostrato come l’interesse capitalista e quello femminista siano tra di loro strettamente interconnessi.[/b]

Premesso che io all'epoca neppure sapevo cosa fosse la questione maschile, mi risulta che già nel 2004 ci fosse qualcuno che ne parlava e non era Fabrizio Marchi, il quale, al pari del sottoscritto, arrivò "dopo" e non "prima".

http://www.uomini3000.it/10038.htm
Citazione
mi.ro 13/1/2004, 17:10

Fra le altre cose ma centralmente, il consumismo ha bisogno di novità continue, a una velocità tale che è impossibile che l'inventiva umana possa reggerne il passo.
Il consumismo consuma l'umanità stessa e il suo pensiero.
Per questo il Sistema ha necessità di produrre novità effimere. Perché la produzione del nuovo-effimero sia efficace è necessario che alcune dinamiche di base siano in atto. Esistono quindi fattori funzionali al consumismo e altri non funzionali.
La dimenticanza per esempio è funzionale: dimenticare in fretta fa sembrare nuove molte cose che realmente non lo sono.
Lo spirito maschile è funzionale ma, essendo portatore di "modificazioni reali", non riesce a tenere il passo fagocitante delle esigenze industriali. Non produce l'effimero. Inoltre è in una certa misura portatore di destabilizzazione.
Lo spirito femminile non è funzionale da un lato, in quanto portatore di esigenze conservative. Ma per poter conservare tende anche a spostare l'attenzione sui bisogni, divenendo così altamente funzionale previi opportuni aggiustamenti.
E' opportuno quindi che il femminile mantenga il suo legame con la legge dei bisogni materiali e si trasformi parallelamente in portatore di nuovo-effimero. Che assuma praticamente il lato effimero della maschilità.
Come naturale conseguenza a ciò nasce il femminismo, la donna si appropria di caratteri maschili (degli aspetti superficiali degli stessi) con il solo fine di essere funzionale al sistema economico. La piattaforma ideologica è quella del diritto ma il vero fine non è in esso. Questo è evidente oggi che c'è un frammento di storia da analizzare, lo era molto meno negli anni settanta quando, solo analizzando i linguaggi si poteva scorgere traccia del vero fine.
Il diritto delle donne sarebbe stato il vero fine se tale diritto fosse stato considerato, come in effetti è, speculare ed equivalente a quello degli uomini. Ma come può un movimento che si chiama "femminista" essere portatore anche dei diritti degli uomini? Questa domanda da sola basterebbe per far sorgere un serio dubbio.

Ciò che è realmente funzionale al consumismo quindi non è la donna (come contenitore eletto di spirito femminile) ma il femminismo e l'immagine della nuova-donna che esso ci propina.

Il discorso mi sembra vasto e complesso. Si potrebbe facilmente obiettare per esempio, che il sistema economico abbia strumentalizzato un movimento a proprio vantaggio, variandone via via le caratteristiche per portarlo a uno stato di funzionalità. E' ciò che avviene in molti altri campi. Daltronde uno degli aspetti per cui il consumismo è così forte non sta forse nella sua capacità inclusiva e normalizzatrice?

Entrambe le visioni mi stanno bene perché quello che mi sta a cuore è la risultante, quello che oggi è il mondo che si delinea. In tutto ciò c'è una vittima: il maschile. Il suo annullamento è di fatto un impoverimento ed è pericolosissimo. Il suo annullamento potrebbe portare il sistema economico al declino, cosa di per sé poco grave, se non fosse per il fatto che insieme al sistema declinerebbe la società stessa che l'ha prodotto.
Il mio desiderio è quello di aiutare ad aggiustare il sistema, il mio desiderio profondo. Per aggiustare il sistema è necessario recuperare la maschilità e il suo significato autentico e positivo, al costo di dover limitare l'opulenza e il benessere (cos'è il benessere?!). Anzi: una società che "consumi" meno vivrà con ogni probabilità più a lungo.

Roberto (U3000)


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Citazione
mi.ro 14/1/2004, 18:05

Citazione
------------ QUOTE ---------- Mi spiace Renato, ma devo contradidrti: il consumismo é figlio diretto del patriarcato e del capitalismo. Appena ne avrò il tempo e le energie,cercherò di articolare meglio quanto detto dando polpa ad un'affermazione che, che me ne rendo conto susciterà in voi un altro moto di sdegno. In proposito avevo scritto anche una mail ai Maschiselvatici, che mi hanno risposto in privato. Ciao! -----------------------------
A quanto pare però le donne nel consumismo figlio del patriarcato ci sguazzano e ne sono oggi il principale testimonial... Di cosa sia figlio il consumismo è qui relativamente interessante, estende all'infinito la discussione, la fa deviare su piani ideologici.
Stiamo al punto: il consumismo è in essere.
Al limite sarebbe più attinente sottolineare di chi sia figlio il femminismo. Il dato qui è: il femminismo causa o effetto che sia, strutturale o sovrastrutturale, si sposa oggi perfettamente con il consumismo. Insieme i due fenomeni hanno prodotto una modificazione delle nozioni di femminilità e maschilità normalizzandone le caratteristiche. La femminilità così modificata prevale e la maschilità viene svilita. La femminilità mantiene la conservazione e si appropria della innovazione. Essendo maschilità e femminilità essenze, si può dire che la femminilità si appropria di qualcosa che non le appartiene per natura.
Una forzatura.
L'uomo - istanza eletta dell'essenza maschile - per adattarsi diviene quindi un prodotto naturale-surrogato.
Il fenomeno non è indolore anzi, il vero crimine secondo me - il più grave - è proprio questo.


Se vogliamo fare un cenno storico: io non so se il patriarcato in passato sia stato capace di violare tanto in profondità i caratteri propri del femminile. Se abbia operato un crimine tanto grave non nei confronti della donna ma nei confronti della nozione dell'essenza di cui essa è portatrice eletta.
Sarebbe interessante cara Lelen provare a fare anche questo tipo di confronto. Già posso immaginare però le tue affrettate conclusioni...

Roberto (U3000)

Offline Olio Di Palma

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Re:Quale partito votare (e quale NON votare assolutamente)?
« Risposta #23 il: Maggio 09, 2017, 10:48:06 am »
Penso che voterò Salvini perché è favorevole alle case chiuse