Islanda, è legge l'uguaglianza di paga tra uomini e donne...

[Frank]

http://www.repubblica.it/economia/2017/03/29/news/islanda_e_legge_l_uguaglianza_di_paga_tra_uomini_e_donne-161710578/

Islanda, è legge l'uguaglianza di paga tra uomini e donne

La legge, approvata poche settimane fa dall´Althingi, il parlamento islandese, e ora pubblicata sulla gazzetta ufficiale, è definitivamente operativa. Il controllo del rispetto della gender equality salariale è affidato a controlli della Lögreglan (polizia), della tributaria e al limite anche allo Squadrone vichingo, il reparto scelto delle forze dell´ordine
di ANDREA TARQUINI
29 marzo 2017

REYKJAVÍK – Già da decenni all´avanguardia nelle politiche di gender equality (parità di diritti e opportunità tra sessi) la piccola, dinamica Islanda è da ieri il primo paese al mondo ove è in vigore una legislazione dura e coercitiva, la quale obbliga tutti i datori di lavoro privati e pubblici a provare che donne e uomini ricevono la stessa retribuzione a parità di qualifica. La legge, approvata poche settimane fa dall´Althingi, il parlamento islandese, e ora pubblicata sulla gazzetta ufficiale, è definitivamente operativa. E i datori di lavoro, se non tremano, sanno di dover stare bene attenti: il controllo del rispetto della gender equality salariale non è solo teorico. E´affidato a controlli della Lögreglan (polizia), della tributaria e al limite anche allo Squadrone vichingo, il reparto scelto delle forze dell´ordine.

E´una grande vittoria per Frida Ros Valdimarsdottir, che da anni guida il particolare tipo di sciopero di protesta delle donne: hanno lasciato tutte compatte il lavoro, da un capo all´altro della bella isola di appena 330mila abitanti, circa due ore e mezza prima della fine dell´orario lavorativo quotidiano, tempo che grosso modo era calcolato come l´equivalente della differenza retributiva a pari qualifica a vantaggio dei colleghi maschi. “Il problema e la discriminazione esistono ancora”, dice la dsignora Valdimarsdottir. Aggiungono Yrsa Sigurdardottir e Gerdur Kristny, le due più famose scrittrici locali, tradotte in tutto il mondo in decine di lingue: “E come se non bastasse spesso le aziende e i poteri pubblici tendono ad affidare a donne lavori meno qualificati”. Senza parlare delle violenze domestiche celate nell´intimità nell´Islanda profonda, nella provincia lontana da Reykjavík piccola ma vivacissima metropoli centro della vita giovanile.

Il governo centrista si è deciso ad affrontare il problema, con una legge dura appunto. I datori di lavoro saranno sottoposti a controlli e dovranno anche di loro iniziativa fornire documentazione sufficiente per ottenere la certificazione ufficiale di azienda o istituzione che davvero rispetta la parità retributiva tra gender. “Siamo decisi ad abbattere le ultime barriere retributive legate al gender in ogni posto di lavoro”, afferma citato dal New York Times il ministro degli Affari sociali e dell´uguaglianza, Thorstein Viglundsson, “la Storia ha mostrato che a volte se vuoi il progresso sei costretto a imporlo dall´alto contro chi vi si oppone”.

L´Islanda già oggi è ai vertici nelle classifiche mondiali della gender equality. Metà dei ministri sono donne, le leggi sulle quote rosa funzionano, il paese scandinavo fu il primo al mondo ad avere già decenni fa una capo dello Stato donna, Vigdis Finnbogadottir, e massiccia è la presenza di talenti femminili nel mondo accademico e nella letteratura che vanta il maggior numero di scrittori per abitante nel pianeta intero. L´ottanta per cento delle donne lavora, le casalinghe sono una piccola minoranza. Ma le discriminazioni sussistono, con differenze retributive ingiustificate, a pari qualifica, tra il 14 e il 20 per cento a vantaggio degli uomini.  E le donne hanno meno potere economico degli uomini. Controlli e richiesta di certificazioni inizieranno l´anno prossimo, e verranno completate entro il 2022. La Confindustria locale esprime lieve dissenso: “Le aziende dovrebbero fare di piú per le donne nel loro interesse ma non obbligate per legge”, afferma il suo direttore generale Halldor Thorbergsson. Ribatte il ministro Viglundsson: “Combatteremo come vogliamo, noi eletti dal popolo, ogni vested interest (interesse radicato e celato di gruppi di potere, in tal caso i maschi, ndr) per quanto tempo e costi ciò ci imponga”. La forte crescita economica, la tradizione femminista, lo spirito solidale tutto scandinavo della società, aiuteranno probabilmente la riforma.

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[Frank]

http://www.huffingtonpost.co.za/shelley-garland/could-it-be-time-to-deny-white-men-the-franchise_a_22036640/

White Men And The Vote: Why We Took The Blog Down
Huffington Post SA has removed the blog “Could It Be Time To Deny White Men The Franchise?” published on our site on April 13, 2017.


We have done this because the blog submission from an individual who called herself Shelley Garland, who claimed to be an MA student at UCT, cannot be traced and appears not to exist.

We have immediately bolstered and strengthened our blogging procedures that, until now, have operated on the basis of open communication and good faith. From now on, bloggers will have to verify themselves.

We will hold discussions on putting in place even better quality controls.

In addition, we note the commentary on the content of the blog post and will submit it to the South African Press Ombudsman Joe Thloloe for his analysis of the opinion we carried.

Huffington Post SA stands aligned to the Constitutional values of South Africa, particularly the Preamble of our Constitution which states that: "We the people of South Africa believe that South Africa belongs to all who live in it, united in our diversity."

We further understand that universal enfranchisement followed a long struggle and we fully support this.

In addition, Huffington Post South Africa is a signatory to and supporter of the South Africa Press Code. We support free expression as limited by the following value as set out in that code.

    5. Discrimination and Hate Speech

    5.1. Except where it is strictly relevant to the matter reported and it is in the public interest to do so, the media shall avoid discriminatory or denigratory references to people's race, gender, sex, pregnancy, marital status, ethnic or social origin, colour, sexual orientation, age, disability, religion, conscience, belief, culture, language and birth or other status, nor shall it refer to people's status in a prejudicial or pejorative context.

    5.2. The media has the right and indeed the duty to report and comment on all matters of legitimate public interest. This right and duty must, however, be balanced against the obligation not to publish material that amounts to propaganda for war, incitement of imminent violence, or advocacy of hatred that is based on race, ethnicity, gender or religion, and that constitutes incitement to cause harm.

We apologise for the oversight. We welcome further discussion. Please email blogs@huffpostsa.com.

[Alberto1986]

Islanda, altro paese occidentale per cerebrolesi... Dipendesse da me, insieme all'uguaglianza di stipendio per legge, approverei l'uguaglianza obbligatoria di ripartizione femminile nei mestieri manuali quali muratore, minatore, spurgatore di fogne, idraulico, carpentire, ecc. Poi sarei curioso di vedere cosa succederebbe..

[freethinker]

Islanda, altro paese occidentale per cerebrolesi... Dipendesse da me, insieme all'uguaglianza di stipendio per legge, approverei l'uguaglianza obbligatoria di ripartizione femminile nei mestieri manuali quali muratore, minatore, spurgatore di fogne, idraulico, carpentire, ecc. Poi sarei curioso di vedere cosa succederebbe..

Quoto al 100 per cento. Aggiungerei al tuo elenco anche il lavoro come manutentore di linee ferroviarie e il muratore-alpinista (quelli che riparano i cornicioni dei condomini appesi ad una fune).

[doppler effect]

Il denaro, per l'uomo, è l'unica forma di compensazione al potere sessuale femminile.
Il potere sessuale femminile è di gran lunga superiore a quello maschile.
Intendiamoci bene, le donne non avrebbero nessun potere se la natura non ci avesse fatto così dipendenti, e credo che senza questa dipendenza, per la donna guadagnarsi da vivere sarebbe molto più faticoso.
Equiparare il potere economico, rimanendo intatto il divario potere sessuale significa trasferire ancora più potere alle donne e toglierlo agli uomini.
In fondo lo scopo è questo, depotenziare l'uomo, renderlo ancora più dipendente di quello che è già, ridurlo in schiavitù attraverso leggi di parvenza democratica e paritaria.

Beati gli uomini che sanno combattere la dipendenza sessuale e tornare liberi.

[ilmarmocchio]

Il denaro, per l'uomo, è l'unica forma di compensazione al potere sessuale femminile.
Il potere sessuale femminile è di gran lunga superiore a quello maschile.
Intendiamoci bene, le donne non avrebbero nessun potere se la natura non ci avesse fatto così dipendenti, e credo che senza questa dipendenza, per la donna guadagnarsi da vivere sarebbe molto più faticoso.
Equiparare il potere economico, rimanendo intatto il divario potere sessuale significa trasferire ancora più potere alle donne e toglierlo agli uomini.
In fondo lo scopo è questo, depotenziare l'uomo, renderlo ancora più dipendente di quello che è già, ridurlo in schiavitù attraverso leggi di parvenza democratica e paritaria.

Beati gli uomini che sanno combattere la dipendenza sessuale e tornare liberi.

si, è come dici . ottimo post

[Alberto1986]

Quoto al 100 per cento. Aggiungerei al tuo elenco anche il lavoro come manutentore di linee ferroviarie e il muratore-alpinista (quelli che riparano i cornicioni dei condomini appesi ad una fune).

Quell'eccetera comprende una lista bella lunga dalla quale le emancipate pseudo-paritarie femminucce odierne si tengono ben lontane. Personalmente mi accontenterei di farle lavorare coattivamente in miniera (ovviamente non in ufficio, ma a picconare sottoterra) tramite quote rose obbligatorie per legge, promulgando, inoltre, periodi di lavoro minerario esclusivamente femminile per rimediare a tutti i secoli passati in cui le donne sono state palesemente discriminate e tenute lontane dalla miniere.

[bluerosso]

Quell'eccetera comprende una lista bella lunga dalla quale le emancipate pseudo-paritarie femminucce odierne si tengono ben lontane. Personalmente mi accontenterei di farle lavorare coattivamente in miniera (ovviamente non in ufficio, ma a picconare sottoterra) tramite quote rose obbligatorie per legge, promulgando, inoltre, periodi di lavoro minerario esclusivamente femminile per rimediare a tutti i secoli passati in cui le donne sono state palesemente discriminate e tenute lontane dalla miniere.

Mah...quindi con i picconi manuali!?....non quelli moderni elettrici a rotopercussione! 

[Alberto1986]

Mah...quindi con i picconi manuali!?....non quelli moderni elettrici a rotopercussione! 

Possono essere alternati. Il piccone manuale lo si può assegnare nei periodi dedicati alla lotta contro la discriminazione femminile nelle miniere.