Autore Topic: Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita  (Letto 76250 volte)

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Offline ilmarmocchio

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Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
« Risposta #15 il: Maggio 11, 2017, 11:45:16 am »
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/vittorio-grilli-vince-pure-cassazione-cambia-legge-divorzio-147514.htm
Vittorio Nuti per il Sole 24 Ore

Aggiornati i criteri per l'assegno divorzile, il contributo economico dovuto in alcuni casi all'ex coniuge dopo lo scioglimento definitivo o la cessazione degli effetti civili del matrimonio. Dalla Cassazione arrivano infatti nuovi parametri di riferimento per il riconoscimento dell'assegno di divorzio, incubo di molti celebri ex coniugi, trattandosi spesso di somme a molti zeri.

Superando il «precedente consolidato orientamento» che «collegava la misura dell'assegno al parametro del “tenore di vita matrimoniale”» - informa una nota del Palazzaccio - con la sentenza 11504/2017, depositata oggi, i giudici della prima sezione civile hanno indicato come nuovo criterio di spettanza dell'assegno «l'”indipendenza o autosufficienza economica” dell'ex coniuge che lo richiede». Evoluzione, sottolinea la nota, i n linea con la «natura “assistenziale”» dell’assegno stesso.

Nella sentenza - che conferma il rigetto, deciso dalla Corte d'appello di Milano nel 2014, della richiesta di assegno divorzile avanzata da Lisa Caryl Lowenstein nei confronti dell'ex marito Vittorio Grilli, già ministro dell'Economia nel Governo Monti - i giudici fissano alcuni principi di diritto per la determinazione dell'assegno divorzile.
Il primo indica la necessità di verificare - nella fase dell’accertamento («informata al principio dell'”autoresponsabilità economica” di ciascuno degli ex coniugi quali “persone singole”») se sia dovuto o meno l'assegno di divorzio chiesto dall'ex coniuge - se la domanda di quest'ultimo «soddisfa le condizioni di legge (mancanza di “mezzi adeguati” o comunque impossibilità di procurarseli per ragioni oggettive”), con esclusivo riferimento “all'indipendenza o autosufficienza economica dello stesso”».
Le condizioni di legge indicate dalla Cassazione devono essere desunti da quelli che la Corte chiama «i principali “indici”». Ovvero il «possesso di redditi di qualsiasi specie/o cespiti mobiliari e immobiliari», ma anche le «capacità e possibilità effettive di lavoro personale» e la «stabile disponibilità di una casa di abitazione».

Offline Vicus

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Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
« Risposta #16 il: Maggio 11, 2017, 12:07:22 pm »
prima di tutto : nessun uomo degno di questo nome compri più  l' orrendo fogliaccio chiamato La Stampa :sick:
Ma non hanno vergogna ?
Da notare il vergognoso comportamento dei media : per decenni hanno avallato l'ingiustizia del trattamento economico privilegiato delle donne, in caso di divorzio.
Ora che la magistratura ha compreso, con decenni di ritardo, l'ovvia natura del problema,  i meRdia si accodano
Sì ma per la causa maschile conta più chi legge i giornali di chi li scrive.
Segnalo l'intervista (agrodolce) sul Corsera all'avv. Annamaria Bernardini De Pace, terrore dei padri separati:

Assegno di divorzio, Bernardini de Pace: «È la vera parità, alle mie clienti io dico di lavorare»
La matrimonialista: «Non bisogna considerare il matrimonio come un’assicurazione sulla vita. E comunque continuerò a battermi per le donne»  :doh:

di Elvira Serra

Annamaria Bernardini de Pace, matrimonialista temutissima dai mariti. Cosa pensa della sentenza della Cassazione che cancella il parametro del «tenore di vita» nella definizione dell’assegno?
«Ne penso benissimo».
Non ci credo.
«E invece sì, perché quando nel 1975 fu decretato il principio dell’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, veniva affermata la dignità delle donne. Ma la dignità sta nell’autoresponsabilità e nell’autonomia economica».

C’è da dire che lei ha aiutato tante donne ad avere lauti assegni di mantenimento.
«Se è per questo l’interpretazione giurisprudenziale del tenore di vita è stata introdotta anche grazie a me
, che ho rotto le scatole a tutti i giudici. Se la Cassazione lo consentiva, perché non dovevo far avere il massimo alle mie clienti?».
Allora non capisco perché è contenta adesso.
«Quando mi sono sposata avevo 22 anni e mio marito dieci di più. Era il mio professore all’università e pose come condizione che abbandonassi gli studi. Per i miei sfizi personali non presi mai soldi da lui: davo ripetizioni di francese, vendevo i vestiti di Edy Campagnoli, cose così. Poi quando ho capito che non lo amavo più, mi sono rimessa a studiare e ho dato 18 esami in due anni. Ho cominciato a fare questo mestiere a 35 anni, ho mantenuto io le mie figlie e ho messo la mia grinta a disposizione delle altre».
Sono sempre più confusa.
«Con la sentenza di oggi (ieri, ndr) le donne finalmente impareranno a difendere il loro diritto alla dignità, all’autonomia e al lavoro. Adesso dovranno alzarsi anche i mariti, quando di notte i figli piangono. Se vogliono che la moglie non lavori, lei dovrà pretendere la comunione dei beni».
La fa facile.
«Ho sempre detto patti chiari, intendo prematrimoniali, e vita lunga al matrimonio: perché se sai come va a finire è più facile farlo durare».
Pensa che se la Cassazione si fosse espressa così dieci, venti, venticinque anni fa, avrebbe vinto le sue cause?
«Non credo che ne avrei persa qualcuna, non comincio nemmeno se penso di perdere. E comunque avrei trovato lo stesso il modo di difendere le vittime, come lo troverò».
Ha già qualche idea?
«Sì, ma non gliela posso dire. Altrimenti darei un vantaggio ai miei avversari». [Si riferisce verosimilmente alla componente risarcitoria dell'assegno divorzile]

Cosa direbbe oggi a una sua cliente?
«Quello che ho sempre detto: di trovarsi un lavoro. Molte mi hanno dato retta».
E se non lo trovano?
«Di conservare la documentazione che lo dimostra.
Perché si decide caso per caso, ma sposarsi non va inteso come una assicurazione sulla vita».
Finalmente, forse.
«La libertà vale qualsiasi prezzo. Mi creda: un assegno che ti piove in testa è comunque un legame che ha una parte dolorosa, perché qualsiasi cifra, per una ex moglie, è meno di quanto pensa di meritare. E questo fa sempre male».


Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Sardus_Pater

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Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
« Risposta #17 il: Maggio 11, 2017, 12:18:28 pm »
La Stampa quotidiano di merda mentre la Bernardini De Pace è la solita doppiopesista.
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Online Massimo

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Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
« Risposta #18 il: Maggio 11, 2017, 12:41:03 pm »
La Stampa quotidiano di merda mentre la Bernardini De Pace è la solita doppiopesista.

La Berrnardini De Pace ha capito che la pacchia è finita. E sta cavalcando l'onda.

Offline Sardus_Pater

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Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
« Risposta #19 il: Maggio 11, 2017, 12:44:36 pm »
Ma continua a mantenere un tono doppiopesista :hmm: .
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Offline Vicus

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Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
« Risposta #20 il: Maggio 11, 2017, 12:50:19 pm »
Verissimo, ma si era già pronunciata a favore dei patti prematrimoniali.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Sardus_Pater

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Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
« Risposta #21 il: Maggio 11, 2017, 13:07:18 pm »
Il femminista Tg2 ha dato questa sentenza come prima notizia :w00t: ! La giornalista che faceva le domande all'avvocatessa di cause matrimoniali era chiaramente una femminista fatta e finita, mentre l'interlocutrice dava risposte sensate e pacate.

PS Seconda notizia data al Tg2: arrestato in Cecenia un attivista italiano per i diritti dei gay. Le cose importanti per il Paese son di secondaria importanza :shifty: .
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Offline Vicus

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Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
« Risposta #22 il: Maggio 11, 2017, 13:08:43 pm »
La vera rivoluzione è il cambio di atteggiamento della stampa:

Quotidiano.net:
Divorzio, stop agli assegni salasso. Niente soldi a chi si mantiene

Corriere del Veneto:
Svolta per ventimila veronesi.
Terremoto in Cassazione, Sartori: effetti radicali per città e provincia.
VERONA «È una decisione a cui tutti, uomini e donne, dovrebbero plaudere. Con il principio appena stabilito dalla Cassazione - spiega l’avvocato Alessandro Sartori, presidente nazionale di Aiaf(Associazione italiana avvocati per famiglia e minori)- si cesserà finalmente di considerare il matrimonio come un investimento per il futuro, una sistemazione per la vita». Di certo, quella sancita ieri dalla Suprema Corte è un’autentica rivoluzione copernicana sull’assegno di divorzio: se fino a ieri, da 30 anni di indirizzo giurisprudenziale, veniva sempre collegato nella sua entità al parametro del «tenore di vita matrimoniale», d’ora in poi dovrà prevalere invece il cosiddetto «parametro di spettanza» basato sulla valutazione dell’attuale indipendenza o dell’autosufficienza economica dell’ex coniuge che lo richiede.
«Non c’è che dire: si tratta di una decisione che avrà un enorme impatto ovunque e a Verona, sulla carta, le persone interessate a chiedere l’eventuale rideterminazione dell’attuale assegno di divorzio si prospettano estremamente numerose.
Gli effetti - prevede l’avvocato Sartori - si tradurranno per il palazzo di giustizia scaligero in altrettante istanze da esaminare. Previsioni numeriche certe, al momento, è impossibile farne, ma è indubbio che questo provvedimento anche nella nostra provincia produrrà conseguenze radicali in tempi stretti». Del resto, cifre alla mano, la città simbolo dell’amore continua ormai da tempo a detenere saldamente il primato veneto dei matrimoni spezzati tanto che, in base agli ultimi dati Istat, in terra scaligera risiede il più elevato tasso di divorziati della regione, oltre 10mila uomini e quasi 14mila donne: parliamo rispettivamente del 2,2 e il 2,9 per cento della popolazione complessiva. Un trend che, stando alle previsioni dello stesso istituto nazionale di statistica, risulta in ulteriore crescita: basti pensare che, se nel 1995 a Verona per ogni mille matrimoni erano 158 le separazioni e 80 i divorzi, vent’anni dopo se ne contano oltre il doppio. Una tendenza lievitata ancor di più dall’entrata in vigore della legge sul divorzio breve, che ha ridotto da tre a massimo un anno il tempo d’attesa per dirsi definitivamente addio: il totale di procedimenti avviati per separazioni e divorzi, fra Comune e Tribunale, è ancora in progressivo rialzo: in media 175 al mese nel 2014; 180 nel 2015, quasi 200 nell’annata in corso. Altro che Giulietta e Romeo.

L'Ultima Ribattuta:
Dopo che la Corte di Cassazione ha sentenziato che l’assegno di mantenimento non andrà riconosciuto a chi è indipendente economicamente, sono tante le persone (per lo più uomini in braghe di tela) già separati e divorziati che adesso si chiedono se cambierà qualcosa anche per loro.
La risposta arriva dal portale “La Legge per tutti” che puntualmente chiarisce come la sentenza della Cassazione comporterà sull’assegno di mantenimento, finora imposto al coniuge “benestante”  :sick: :sick: per garantire a quello economicamente più debole di mantenere lo stesso tenore di vita goduto durante il matrimonio.
Dopo la rivoluzione della Cassazione, “nessun assegno quindi spetterà più a chi sarà in grado di raggiungere l’indipendenza economica con i propri mezzi, anche se la vita condotta con tali mezzi non sia al livello di quella condotta durante il matrimonio“.
Ma cosa cambia per chi è già separato o divorziato? La sentenza, spiega il portale “La legge per tutti”, “avrà ripercussioni pesanti sulle separazioni o divorzi, sia quelli ancora in corso che quelli già definiti. Quanto alle separazioni – il cui periodo ora è limitato a massimo un anno (nel caso di separazione giudiziale) o sei mesi (nel caso di separazione consensuale) – i coniugi sapranno che, nel momento in cui andranno a divorziare, le pretese economiche di quello più debole dovranno essere riviste al ribasso”.
“E questo favorirà gli accordi, visto che non sono più in gioco cifre particolarmente elevate o difficilmente sostenibili come in passato. E lo stesso dicasi per le cause di divorzio che ad oggi pendono e sono in attesa di sentenza, sentenza che verrà emessa verosimilmente con i nuovi parametri”.
“Quanto ai divorzi già emessi, non è da escludere un ricorso al giudice da parte del coniuge tenuto al versamento del mantenimento per la revisione dell’importo, in quanto non più sostenibile o, comunque, perché da rivalutare alla base dei nuovi criteri”.
“Resta comunque la facoltà del singolo giudice di discostarsi dal nuovo orientamento della Cassazione”.

Giornale d'Italia:
Assegno di divorzio: rivoluzione
Gli avvocati matrimonialisti parlano di una vera e propria rivoluzione. Difficile dargli torto.

Informazione.it
Cassazione, assegno di divorzio addio al 'tenore di vita'. Gli Ermellini: “No al mantenimento a vita”

Il Giornale:
Viene spazzato via un principio sancito nel 1970 dalla legge 898 che ha introdotto il divorzio in Italia. Si tratta quindi di un terremoto giurisprudenziale in linea con gli orientamenti degli altri Paesi europei nei quali l'assegno divorzile dipende essenzialmente dai patti prematrimoniali".

Messaggero Veneto:
Addio ai divorzi da favola: il "tenore di vita" non conta più
Addio ai divorzi “da favola”, archiviato per sempre l’assegno di mantenimento legato al “tenore di vita”. Gli avvocati matrimonialisti di tutta Italia e, con loro i propri clienti,  sono stati investiti da una vera e propria rivoluzione. I giudici della prima sezione civile della Cassazione, per la prima volta in quasi 27 anni, hanno cambiato il criterio con cui dovrà essere riconosciuto e calcolato l’assegno di divorzio,  cosiddetto “di mantenimento”.
Bernardini de Pace: ''Superato concetto di coppia, Veronica Lario non avrebbe preso un euro''
"Con questa sentenza la Corte spiega che nel divorzio ci sono due persone singole, non più una coppia. Il concetto di rapporto matrimoniale non conta più. Si deve guardare alla persona che è da valutare sul principio di autoresponsabilità che tutti abbiamo. Veronica Lario con questa sentenza non avrebbe diritto ad alcun assegno di mantenimento." Così l'avvocata matrimonialista Annamaria Bernardini de Pace commenta la sentenza rivoluzionaria della Corte di Cassazione che archivia il criterio del tenore di vita matrimoniale nella valutazione dell'assegno di divorzio.
Nel novembre scorso, la procura della Cassazione aveva spezzato una lancia a favore di Berlusconi contro l’assegno stratosferico da due milioni di euro al mese che ha dovuto versare all’ex moglie in fase di separazione, poi ridotto ad un milione. Cifre da capogiro, ma lontane dai 145 milioni di euro versati negli Usa dall’attore Ben Affleck o dal miliardo e mezzo di dollari sborsati dal patron della Formula Uno, Bernie Ecclestone.

Con questa sentenza, il matrimonio cessa di essere considerato come una «sistemazione definitiva». Sposarsi, scrive la Corte, è un «atto di libertà e autoresponsabilità».
La sentenza ora potrebbe aprire la strada ai «patti prematrimoniali», ossia quegli accordi in cui la coppia prima di dire di “sì” mette nero su bianco le condizioni in caso di divorzio.

Abruzzo24ore:
Rivoluzione copernicana della Cassazione sull'assegno di divorzio che fino ad oggi, con 30 anni di indirizzo costante, era collegato nella sua entità al parametro del "tenore di vita matrimoniale", una pietra miliare che da oggi va in soffitta e lascia il posto a un "parametro di spettanza" basato sulla valutazione dell'indipendenza o dell'autosufficienza economica dell'ex coniuge che lo richiede.
Il matrimonio non è più la "sistemazione definitiva": sposarsi, scrive la Corte, è un "atto di libertà e autoresponsabilità".
Lo 'spauracchio' della condanna al 'mantenimento a vita', va in soffitta
e - sulla scorta di quanto succede anche nel resto d'Europa - lascia il posto a un nuovo "parametro di spettanza" basato sulla valutazione dell'indipendenza o dell'autosufficienza economica dell'ex coniuge.
PS Seconda notizia: arrestato in Cecenia un attivista italiano per i diritti dei gay. Le cose importanti per il Paese son di secondaria importanza :shifty:
Era ora.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline ilmarmocchio

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Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
« Risposta #23 il: Maggio 11, 2017, 13:50:25 pm »
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anna bernardini de pace : ho bisogno di aggiungere altro ?

Alberto1986

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Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
« Risposta #24 il: Maggio 11, 2017, 13:55:06 pm »
Mi sembra chiaro che la svolta della Cassazione colpisce duramente la mafia femminista ed il parassitismo femminile ed era scontato che la carta igienica di regime, meglio conosciuta come stampa, si sarebbe dichiarata pesantemente a sfavore usando la solita arma del falso vittimismo. Quello che spero è che, questa volta, non riescano nel loro intento mafioso e che qualcuno che conta non si faccia abbindolare decidendo di tornare indietro.
Per il resto la De Pace è una nazi-femminista ed una delle peggiori nemiche della questione maschile. Per cui non prendetela, in nessun modo, come modello per le affermazioni di convenienza che fa (d'altronde si smentisce pure da sola nello stesso articolo).

Offline Vicus

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Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
« Risposta #25 il: Maggio 11, 2017, 14:10:28 pm »
Non si tratta di mitizzare la De Pace, ma ha visibilità mediatica e ha detto - suo malgrado - alcune cose giuste.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Sardus_Pater

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Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
« Risposta #26 il: Maggio 11, 2017, 14:20:19 pm »
Non si tratta di mitizzare la De Pace, ma ha visibilità mediatica e ha detto - suo malgrado - alcune cose giuste.

Per convenienza, come giustamente ha rimarcato Alberto.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Online Jason

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Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
« Risposta #27 il: Maggio 11, 2017, 14:37:18 pm »
Io la butto così, bene o male purchè se ne parli . Il tempo renderà conto a ciascuno e dirà chi è davvero dalla nostra parte.

Ma ora come ora...bene o male purchè se ne parli .
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline Vicus

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Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
« Risposta #28 il: Maggio 11, 2017, 14:43:07 pm »
Per convenienza, come giustamente ha rimarcato Alberto.
Certamente, ma come dicevo il pubblico destinatario di queste dichiarazioni conta più della De Pace.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Archiloco

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Re:Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita
« Risposta #29 il: Maggio 11, 2017, 14:44:29 pm »
Questa sentenza è un ottima notizia! Meno male che la magistratura ha stabilito quello che tutti ritenevano giusto in tema di divorzio.