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Divorzio: per l'assegno di mantenimento non conta più il tenore di vita

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ilmarmocchio:
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/vittorio-grilli-vince-pure-cassazione-cambia-legge-divorzio-147514.htm
Vittorio Nuti per il Sole 24 Ore

Aggiornati i criteri per l'assegno divorzile, il contributo economico dovuto in alcuni casi all'ex coniuge dopo lo scioglimento definitivo o la cessazione degli effetti civili del matrimonio. Dalla Cassazione arrivano infatti nuovi parametri di riferimento per il riconoscimento dell'assegno di divorzio, incubo di molti celebri ex coniugi, trattandosi spesso di somme a molti zeri.

Superando il «precedente consolidato orientamento» che «collegava la misura dell'assegno al parametro del “tenore di vita matrimoniale”» - informa una nota del Palazzaccio - con la sentenza 11504/2017, depositata oggi, i giudici della prima sezione civile hanno indicato come nuovo criterio di spettanza dell'assegno «l'”indipendenza o autosufficienza economica” dell'ex coniuge che lo richiede». Evoluzione, sottolinea la nota, i n linea con la «natura “assistenziale”» dell’assegno stesso.

Nella sentenza - che conferma il rigetto, deciso dalla Corte d'appello di Milano nel 2014, della richiesta di assegno divorzile avanzata da Lisa Caryl Lowenstein nei confronti dell'ex marito Vittorio Grilli, già ministro dell'Economia nel Governo Monti - i giudici fissano alcuni principi di diritto per la determinazione dell'assegno divorzile.
Il primo indica la necessità di verificare - nella fase dell’accertamento («informata al principio dell'”autoresponsabilità economica” di ciascuno degli ex coniugi quali “persone singole”») se sia dovuto o meno l'assegno di divorzio chiesto dall'ex coniuge - se la domanda di quest'ultimo «soddisfa le condizioni di legge (mancanza di “mezzi adeguati” o comunque impossibilità di procurarseli per ragioni oggettive”), con esclusivo riferimento “all'indipendenza o autosufficienza economica dello stesso”».
Le condizioni di legge indicate dalla Cassazione devono essere desunti da quelli che la Corte chiama «i principali “indici”». Ovvero il «possesso di redditi di qualsiasi specie/o cespiti mobiliari e immobiliari», ma anche le «capacità e possibilità effettive di lavoro personale» e la «stabile disponibilità di una casa di abitazione».

Vicus:

--- Citazione da: ilmarmocchio - Maggio 11, 2017, 11:28:50 am ---prima di tutto : nessun uomo degno di questo nome compri più  l' orrendo fogliaccio chiamato La Stampa :sick:
Ma non hanno vergogna ?
Da notare il vergognoso comportamento dei media : per decenni hanno avallato l'ingiustizia del trattamento economico privilegiato delle donne, in caso di divorzio.
Ora che la magistratura ha compreso, con decenni di ritardo, l'ovvia natura del problema,  i meRdia si accodano

--- Termina citazione ---
Sì ma per la causa maschile conta più chi legge i giornali di chi li scrive.
Segnalo l'intervista (agrodolce) sul Corsera all'avv. Annamaria Bernardini De Pace, terrore dei padri separati:

Assegno di divorzio, Bernardini de Pace: «È la vera parità, alle mie clienti io dico di lavorare»
La matrimonialista: «Non bisogna considerare il matrimonio come un’assicurazione sulla vita. E comunque continuerò a battermi per le donne»  :doh:

di Elvira Serra

Annamaria Bernardini de Pace, matrimonialista temutissima dai mariti. Cosa pensa della sentenza della Cassazione che cancella il parametro del «tenore di vita» nella definizione dell’assegno?
«Ne penso benissimo».
Non ci credo.
«E invece sì, perché quando nel 1975 fu decretato il principio dell’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, veniva affermata la dignità delle donne. Ma la dignità sta nell’autoresponsabilità e nell’autonomia economica».

C’è da dire che lei ha aiutato tante donne ad avere lauti assegni di mantenimento.
«Se è per questo l’interpretazione giurisprudenziale del tenore di vita è stata introdotta anche grazie a me, che ho rotto le scatole a tutti i giudici. Se la Cassazione lo consentiva, perché non dovevo far avere il massimo alle mie clienti?».
Allora non capisco perché è contenta adesso.
«Quando mi sono sposata avevo 22 anni e mio marito dieci di più. Era il mio professore all’università e pose come condizione che abbandonassi gli studi. Per i miei sfizi personali non presi mai soldi da lui: davo ripetizioni di francese, vendevo i vestiti di Edy Campagnoli, cose così. Poi quando ho capito che non lo amavo più, mi sono rimessa a studiare e ho dato 18 esami in due anni. Ho cominciato a fare questo mestiere a 35 anni, ho mantenuto io le mie figlie e ho messo la mia grinta a disposizione delle altre».
Sono sempre più confusa.
«Con la sentenza di oggi (ieri, ndr) le donne finalmente impareranno a difendere il loro diritto alla dignità, all’autonomia e al lavoro. Adesso dovranno alzarsi anche i mariti, quando di notte i figli piangono. Se vogliono che la moglie non lavori, lei dovrà pretendere la comunione dei beni».
La fa facile.
«Ho sempre detto patti chiari, intendo prematrimoniali, e vita lunga al matrimonio: perché se sai come va a finire è più facile farlo durare».
Pensa che se la Cassazione si fosse espressa così dieci, venti, venticinque anni fa, avrebbe vinto le sue cause?
«Non credo che ne avrei persa qualcuna, non comincio nemmeno se penso di perdere. E comunque avrei trovato lo stesso il modo di difendere le vittime, come lo troverò».
Ha già qualche idea?
«Sì, ma non gliela posso dire. Altrimenti darei un vantaggio ai miei avversari». [Si riferisce verosimilmente alla componente risarcitoria dell'assegno divorzile]
Cosa direbbe oggi a una sua cliente?
«Quello che ho sempre detto: di trovarsi un lavoro. Molte mi hanno dato retta».
E se non lo trovano?
«Di conservare la documentazione che lo dimostra. Perché si decide caso per caso, ma sposarsi non va inteso come una assicurazione sulla vita».
Finalmente, forse.
«La libertà vale qualsiasi prezzo. Mi creda: un assegno che ti piove in testa è comunque un legame che ha una parte dolorosa, perché qualsiasi cifra, per una ex moglie, è meno di quanto pensa di meritare. E questo fa sempre male».


Sardus_Pater:
La Stampa quotidiano di merda mentre la Bernardini De Pace è la solita doppiopesista.

Massimo:

--- Citazione da: Sardus_Pater - Maggio 11, 2017, 12:18:28 pm ---La Stampa quotidiano di merda mentre la Bernardini De Pace è la solita doppiopesista.

--- Termina citazione ---

La Berrnardini De Pace ha capito che la pacchia è finita. E sta cavalcando l'onda.

Sardus_Pater:
Ma continua a mantenere un tono doppiopesista :hmm: .

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