La vera rivoluzione è il cambio di atteggiamento della stampa:
Quotidiano.net:
Divorzio,
stop agli assegni salasso. Niente soldi a chi si mantiene
Corriere del Veneto:
Svolta per
ventimila veronesi.
Terremoto in Cassazione, Sartori: effetti radicali per città e provincia.
VERONA «
È una decisione a cui tutti, uomini e donne, dovrebbero plaudere. Con il principio appena stabilito dalla Cassazione - spiega l’avvocato Alessandro Sartori, presidente nazionale di Aiaf(Associazione italiana avvocati per famiglia e minori)-
si cesserà finalmente di considerare il matrimonio come un investimento per il futuro, una sistemazione per la vita». Di certo, quella sancita ieri dalla Suprema Corte è un’autentica rivoluzione copernicana sull’assegno di divorzio: se fino a ieri, da 30 anni di indirizzo giurisprudenziale, veniva sempre collegato nella sua entità al parametro del «tenore di vita matrimoniale», d’ora in poi dovrà prevalere invece il cosiddetto «parametro di spettanza» basato sulla valutazione dell’attuale indipendenza o dell’autosufficienza economica dell’ex coniuge che lo richiede.
«Non c’è che dire: si tratta di una decisione che avrà un enorme impatto ovunque e a Verona, sulla carta, le persone interessate a chiedere l’eventuale rideterminazione dell’attuale assegno di divorzio si prospettano estremamente numerose.
Gli effetti - prevede l’avvocato Sartori - si tradurranno per il palazzo di giustizia scaligero in altrettante istanze da esaminare. Previsioni numeriche certe, al momento, è impossibile farne, ma è indubbio che
questo provvedimento anche nella nostra provincia produrrà conseguenze radicali in tempi stretti». Del resto, cifre alla mano, la città simbolo dell’amore continua ormai da tempo a detenere saldamente il primato veneto dei matrimoni spezzati tanto che, in base agli ultimi dati Istat, in terra scaligera risiede il più elevato tasso di divorziati della regione, oltre 10mila uomini e quasi 14mila donne: parliamo rispettivamente del 2,2 e il 2,9 per cento della popolazione complessiva. Un trend che, stando alle previsioni dello stesso istituto nazionale di statistica, risulta in ulteriore crescita: basti pensare che, se nel 1995 a Verona per ogni mille matrimoni erano 158 le separazioni e 80 i divorzi, vent’anni dopo se ne contano oltre il doppio. Una tendenza lievitata ancor di più dall’entrata in vigore della legge sul divorzio breve, che ha ridotto da tre a massimo un anno il tempo d’attesa per dirsi definitivamente addio:
il totale di procedimenti avviati per separazioni e divorzi, fra Comune e Tribunale, è ancora in progressivo rialzo: in media 175 al mese nel 2014; 180 nel 2015, quasi 200 nell’annata in corso. Altro che Giulietta e Romeo.L'Ultima Ribattuta:
Dopo che la Corte di Cassazione ha sentenziato che l’assegno di mantenimento non andrà riconosciuto a chi è indipendente economicamente, sono tante le persone (
per lo più uomini in braghe di tela) già separati e divorziati che adesso si chiedono se cambierà qualcosa anche per loro.
La risposta arriva dal portale “La Legge per tutti” che puntualmente chiarisce come la sentenza della Cassazione comporterà
sull’assegno di mantenimento, finora imposto al coniuge “benestante” per garantire a quello economicamente più debole di mantenere lo stesso tenore di vita goduto durante il matrimonio.
Dopo la rivoluzione della Cassazione, “nessun assegno quindi spetterà più a chi sarà in grado di raggiungere l’indipendenza economica con i propri mezzi, anche se la vita condotta con tali mezzi non sia al livello di quella condotta durante il matrimonio“.
Ma cosa cambia per chi è già separato o divorziato? La sentenza, spiega il portale “La legge per tutti”, “
avrà ripercussioni pesanti sulle separazioni o divorzi, sia quelli ancora in corso che quelli già definiti. Quanto alle separazioni – il cui periodo ora è limitato a massimo un anno (nel caso di separazione giudiziale) o sei mesi (nel caso di separazione consensuale) – i coniugi sapranno che, nel momento in cui andranno a divorziare, le pretese economiche di quello più debole dovranno essere riviste al ribasso”.
“E questo favorirà gli accordi, visto che non sono più in gioco cifre particolarmente elevate o difficilmente sostenibili come in passato. E lo stesso dicasi per le cause di divorzio che ad oggi pendono e sono in attesa di sentenza, sentenza che verrà emessa verosimilmente con i nuovi parametri”.
“Quanto ai divorzi già emessi,
non è da escludere un ricorso al giudice da parte del coniuge tenuto al versamento del mantenimento per la revisione dell’importo, in quanto non più sostenibile o, comunque, perché da rivalutare alla base dei nuovi criteri”.
“Resta comunque la facoltà del singolo giudice di discostarsi dal nuovo orientamento della Cassazione”.
Giornale d'Italia:
Assegno di divorzio: rivoluzioneGli avvocati matrimonialisti parlano di una vera e propria rivoluzione. Difficile dargli torto.
Informazione.it
Cassazione, assegno di divorzio
addio al 'tenore di vita'. Gli Ermellini: “No al mantenimento a vita”Il Giornale:
Viene spazzato via un principio sancito nel 1970 dalla legge 898 che ha introdotto il divorzio in Italia. Si tratta quindi di un terremoto giurisprudenziale in linea con gli orientamenti degli altri Paesi europei nei quali l'assegno divorzile dipende essenzialmente dai patti prematrimoniali".Messaggero Veneto:
Addio ai divorzi da favola: il "tenore di vita" non conta più
Addio ai divorzi “da favola”, archiviato per sempre l’assegno di mantenimento legato al “tenore di vita”. Gli avvocati matrimonialisti di tutta Italia e, con loro i propri clienti, sono stati investiti da una vera e propria rivoluzione. I giudici della prima sezione civile della Cassazione,
per la prima volta in quasi 27 anni, hanno cambiato il criterio con cui dovrà essere riconosciuto e calcolato l’assegno di divorzio, cosiddetto “di mantenimento”.
Bernardini de Pace: ''Superato concetto di coppia, Veronica Lario non avrebbe preso un euro''
"Con questa sentenza la Corte spiega che nel divorzio ci sono due persone singole, non più una coppia. Il concetto di rapporto matrimoniale non conta più.
Si deve guardare alla persona che è da valutare sul principio di autoresponsabilità che tutti abbiamo. Veronica Lario con questa sentenza non avrebbe diritto ad alcun assegno di mantenimento." Così l'avvocata matrimonialista Annamaria Bernardini de Pace commenta la sentenza rivoluzionaria della Corte di Cassazione che archivia il criterio del tenore di vita matrimoniale nella valutazione dell'assegno di divorzio.
Nel novembre scorso, la procura della Cassazione aveva spezzato una lancia a favore di Berlusconi contro l’assegno stratosferico da due milioni di euro al mese che ha dovuto versare all’ex moglie in fase di separazione, poi ridotto ad un milione.
Cifre da capogiro, ma lontane dai 145 milioni di euro versati negli Usa dall’attore Ben Affleck o dal miliardo e mezzo di dollari sborsati dal patron della Formula Uno, Bernie Ecclestone.
Con questa sentenza, il matrimonio cessa di essere considerato come una «sistemazione definitiva». Sposarsi, scrive la Corte, è un «atto di libertà e autoresponsabilità».
La sentenza ora potrebbe aprire la strada ai «patti prematrimoniali», ossia quegli accordi in cui la coppia prima di dire di “sì” mette nero su bianco le condizioni in caso di divorzio.
Abruzzo24ore:
Rivoluzione copernicana della Cassazione sull'assegno di divorzio che fino ad oggi, con 30 anni di indirizzo costante, era collegato nella sua entità al parametro del "tenore di vita matrimoniale", una pietra miliare che da oggi va in soffitta e lascia il posto a un "parametro di spettanza" basato sulla valutazione dell'indipendenza o dell'autosufficienza economica dell'ex coniuge che lo richiede.
Il matrimonio non è più la "sistemazione definitiva": sposarsi, scrive la Corte, è un "atto di libertà e autoresponsabilità".
Lo 'spauracchio' della condanna al 'mantenimento a vita', va in soffitta e - sulla scorta di quanto succede anche nel resto d'Europa - lascia il posto a un nuovo "parametro di spettanza" basato sulla valutazione dell'indipendenza o dell'autosufficienza economica dell'ex coniuge.
PS Seconda notizia: arrestato in Cecenia un attivista italiano per i diritti dei gay. Le cose importanti per il Paese son di secondaria importanza
Era ora.