Autore Topic: Xman  (Letto 1412 volte)

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Online Frank

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Xman
« il: Giugno 02, 2017, 09:01:36 am »
Ho causalmente scoperto questa vecchia discussione risalente al 2006, mentre stavo facendo una ricerca sugli africani di merda che spacciano e rompono le palle in Italia, lamentandosi pure del cibo e della mafia italiana  :doh: (cioè il bue che dice cornuto all'asino, considerando che quello africano è il continente più corrotto del mondo) e consequenzialmente lo scritto di questo tizio, cioè il tal "Xman".

http://www.aduc.it/commenti?id_doc=9886&rubrica=comunicato&L=560

Citazione
17 maggio 2006 0:00 - Xman
Visto che te che studi "tanto abbondamente l'antropologia" mi spiace ma ti dovrò contraddire su un bel po' di cose riguardo la nascita della società umana. Di recente gli antropologi hanno scoperto che furono le donne ominide, a inventare il linuaggio sia gestuale che parlato e raffigurato, e a cominciare ad utilizzare utensili. Furono loro a formare una vita sociale tra tutti gli individui, (del gruppo ovviamente), che favorisse la giusta spartizione del cibo e i ruoli di ognuno nella vita quotidiana. Furono loro a inventare la caccia di gruppo o comunque qualsiasi altra attività sociale basandosi soprattutto sull'astuzia o sulla tecnologia. Faccio degli esempi:Astuzia perchè spaventavano gli animali da cacciare, per farli indietreggiare e così farli rotolare giù da un burrone. Tecnologia invece: perchè furono loro i primi a utilizzare utensili per scavare alla ricerca di cibo o per nutrirsi. Ad un certo punto dell'evoluzione poi, furono proprio loro a cominciarono a camminare in linea eretta per tenere meglio i loro piccoli sulla schiena. Sono state riscontrate le stesse caratteristiche negli scimpanzè. In cui le femmine di questi animali sono sempre le più evolute e con più spirito di iniziativa, per il fatto di creare e far sopravvivere una società o meglio un piccolo gruppo. Tutto ciò deriva dal loro fortissimo e primordiale istinto della maternità nel quale devono curare tutti i loro piccoli. Dunque distribuirono queste loro regole, che prima le mettevano in atto solo sui propri cuccioli, (regole per metà istintuali e per l'altra metà sviluppatesi con l'evoluzione), su tutto il gruppo di individui della stessa specie che man mano andava a formarsi e ad ingrandirsi. Quindi prima si comportavano in questa maniera con i loro piccoli (quand'erano australopiteus) e man mano con l'evoluzione (da australopitecus a homo abilis ecc.ecc.) e quando cominciarono a formarsi dei veri e propri piccoli gruppi comunitari le donne ominide cominciarono a distribuire queste regole indispensabili per la vita di gruppo su tutta quella piccola società che cominciava a formarsi. L'uomo in questi tempi era quasi inutile per la vita sociale dell'epoca ma era importantissimo perchè utile per la riproduzione e basta. L'uomo dalle sue coetanee le apprese dopo e pian piano, tutte queste regole indispensabili per la sopravvivenza. Non dico che la donna sia stata o sia ancora adesso superiore all'uomo, ma è tutto un fatto di istinti che si sviluppano seguendo sempre una propria base a causa di necessari cambiamenti o adattamenti ecc. al fine della sopravvivenza. L'uomo cominciò ad essere veramente utile solo quando la società divenne molto e sempre più complessa; ai tempi in cui si scoprì l'agricoltura e l'allevamento. Quando la società divenne più complessa e si cominciava ad ammucchiare sempre più cibo nei propri depositi cominciarono le primissime vere e proprie guerre violentissime e senza regole. Qui l'uomo sempre servendosi in gran parte di regole e concetti fondamentali appresi dalla donna, fu molto utile, perchè serviva la forza fisica per arare i campi allevare gli animali e fare la guerra. Prima non dico regnasse la "pace divina". In precedenza ci saranno state di certo delle dimostrazioni di forza finalizzate a rubare del cibo o a volte per cacciare. E per questi aspetti anche prima l'uomo era utile, ma sempre si doveva basare su concetti primordiali acquisiti dalla sua coetanea. Stesso discorso per quando si aprì quest'era fatta di società molto più complesse in cui nacquero le prime vere e proprie guerre. Questo è scientificamente provato e questa cosa si ripete ancora adesso in un sacco di individui mammiferi, tipo nei leoni, varie scimmie come i bonobi o gli scimpanzè che sono i più vicini all'uomo. Comunque ho compreso benissimo quello che vuoi intendere sullo "stupro dei popoli ecc." e queste cose che te dici non sono altro che delle retoriche considerazioni mistico-politiche, da far venire veramente la pelle d'oca. Non sto dicendo che sei un nazista e che vorresti vedere tutti i "diversi" nei forni, però veramente quello che dice fa rabbrividire. Vuol dire che hai una visione fin troppo distorta della realtà oltre ad essere molto disinformato. Non fai altro che modificare alcuni punti cruciali della realtà che ti circonda, per raggiungere e anzi per vedere la realtà fiabesca che ti sei creato. Adesso devo andare per cui riprenderò più tardi ad analizzare tutti gli altri punti.

E' o non è uno scritto "geniale"...?

Online Frank

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Re:Xman
« Risposta #1 il: Giugno 02, 2017, 09:07:13 am »
Il bello è che Ida Magli la pensava in maniera diametralmente opposta.

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/09/02/le-donne-non-hanno-mai-inventato-niente.html

Citazione
LE DONNE NON HANNO MAI INVENTATO NIENTE

Vorrei aggiungere all' interessante articolo di Luca Cavalli Sforza "Questa volta con chi ci accoppiamo?" (Repubblica, 27/8/92) qualche riflessione un po' contro tendenza a proposito di matriarcato e di invenzione dell' agricoltura da parte delle donne. Supporre che le poche tombe femminili più ricche del solito testimonino il potere e il prestigio acquistato dalle donne per aver inventato l' agricoltura, e che le donne l' abbiano inventata perché erano loro a raccogliere i vegetali e quindi ad osservarne la crescita, è un' ipotesi di cui non c' è nessuna prova, e che non trova conferme neanche presso quei popoli, viventi di caccia e raccolta, studiati negli ultimi secoli da etnologi e antropologi. Possono bastare per tutti i famosi Nambikwara, tanto cari al cuore di Lévi- Strauss, dove non si è mai attuato il passaggio all' agricoltura, malgrado il rischio di non sopravvivenza nei periodi in cui l' alimentazione dipende esclusivamente dalla raccolta dei vegetali affidata alle donne. Questo passaggio è avvenuto, come è stato dimostrato da tanti antropologi ecologisti (ed è perfino banale riconoscerlo) soltanto là dove l' abbondanza e la distribuzione dell' acqua l' ha reso possibile. Tuttavia non è questo che mi interessa puntualizzare, quanto piuttosto come sia difficilmente credibile che le donne abbiano scoperto o inventato alcunché in rapporto al lavoro svolto. Ci sono tante e così evidenti prove che, in ogni tipo di società e cultura, inventano, scoprono, impongono, trasformano gli usi e i valori soltanto coloro che possiedono il sapere, la supremazia e la leadership, che non soltanto non se ne può dubitare ma diventa perfino pericoloso supporre il contrario, dato che saremmo costretti a ritenere intellettualmente incapaci tutte le classi subalterne, ivi incluse le donne, che nei diecimila anni che conosciamo non hanno mai scoperto nulla. Se fosse vero che le donne debbono aver scoperto l' agricoltura perché conoscevano le piante, raccogliendole, le donne avrebbero dovuto anche creare la pediatria, la ginecologia, inventare le religioni, scoprire le leggi fondamentali della fisica e della chimica in base al lavoro che hanno sempre fatto. Chi più delle donne ha curato i bambini, ha assistito le partorienti, ha vegliato i defunti, ha tenuto acceso il fuoco, ha adoperato l' acqua, ha cucinato nei modi più vari e gli alimenti più vari? Eppure non sono le donne ad avere formulato le leggi della termodinamica, nessuna casalinga che vive nella cucina in un vero e proprio laboratorio di fisica e chimica, ci ha mai spiegato perché l' acqua bolle, perché il latte fuoriesca all' improvviso dal bollitore, perché sia diverso cuocere la carne al forno invece che sulla fiamma. La verità è (almeno in tutta la storia che forno invece che sulla fiamma. La verità è (almeno in tutta la storia che conosciamo) che fino a quando la società non ti assegna e non ti riconosce il ruolo di sapiente, di soggetto, in qualsiasi azione, l' individuo, maschio o femmina che sia, non si pone neanche il "perché?" indispensabile per riflettere, e per conoscere il lavoro che svolge. Sappiamo invece con assoluta certezza che in qualsiasi epoca i popoli hanno "creato" una specie a parte, quasi subumana, obbligata a svolgere i lavori privi di prestigio, gli schiavi e le donne, che non solo non hanno mai ricevuto tombe onorifiche per questo, ma dei quali nessuno pensa che abbiano ideato e progettato le piramidi, anche se di fatto sono stati loro a costruirle. Non c' è riuscito neanche il marxismo, neanche i sindacati più forti del mondo, a convincerci, perfino oggi in cui affermiamo di essere tutti uguali, che gli uomini più sapienti, più potenti e prestigiosi, ai quali spettano particolari onoranze dopo la morte, sono i contadini o i metalmeccanici. Le ipotesi di tipo femminista, che alcuni studiosi di buona volontà propongono per un passato di cui non abbiamo prove, non trovano nessun riscontro neanche presso i popoli a discendenza materna, cui accenna Cavalli Sforza. Gli antropologi hanno dimostrato in abbondanza che la discendenza in linea materna, sia del nome che delle proprietà, non comporta mai il predominio delle donne, e questo vale anche per quanto riguarda le rare popolazioni in cui due o più uomini, in genere fratelli, prendono in moglie la stessa donna. Il soggetto agente non è mai la donna, in questo come in tutti gli altri tipi di matrimonio; sono i maschi che sposano la stessa donna, e per motivi strettamente legati alla necessità della incontaminazione della potenza, dell' essenza della famiglia (simbolizzata dallo sperma) che si raccoglie così in unico "contenitore". Sono motivi analoghi a quelli per cui presso molti popoli esiste la legge del levirato, che obbliga il fratello del defunto a sposarne la vedova, oppure che (per maggiore sicurezza) obbliga la vedova a morire insieme al marito, o anche, in una forma attenuata, a rinchiudersi per sempre nella casa della famiglia del defunto e a non risposarsi più. Non possono sussistere dubbi, per quanto pesi riconoscerlo, che i sistemi di valore e il potere che vi si fonda prescindono dalla logica della concretezza e della realtà. Se non fosse così, non esisterebbero le religioni.
di IDA MAGLI

02 settembre 1992 sez.

Offline bluerosso

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Re:Xman
« Risposta #2 il: Giugno 02, 2017, 11:25:24 am »
Mentre leggevo i due articoli che hai postato ho sentito un....crack!
Era il rumore di un mito femminista che si sgretolava.

Dice la Magli......"Non possono sussistere dubbi, per quanto pesi riconoscerlo....."

Qui, in queste poche parole, c'è il succo di tutto il movimento femminista, che lei ha voluto smascherare.
Mistificare e negare. Sempre.......