La socializzazione delle imprese faceva a pugni col corporativismo e con l'appoggio che i grossi industriali davano al regime. Dove l'hai letta questa cosa ?
Questo è vero.
Punto 12 del Manifesto di Verona
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Manifesto_di_VeronaLegge che fu poi scritta da Nicolino Bombacci, uno dei fondatori del Partito Comunista d'Italia (il primo partito dichiaratamente comunista italiano, nato da una scissione dell'area massimalista del PSI, area di cui faceva parte lo stesso Mussolini).
Per finire il discorso, il governo Fascista fu IL PRIMO a riconoscere la legittimità dell'Unione Sovietica.
L'economia corporativa (...Fascista, da non confondere con le "corporate" americane che non c'entrano nulla) non va affatto in contrasto con la socializzazione delle imprese, specie quando Mussolini si liberò delle influenze e dai ricatti dei capitalisti alla nascita della R.S.I.
Detto questo, anche Fascismo = destra è errato. Il Fascismo rigettava le vecchie dicotomie destra-sinistra, ritenendole un retaggio della Rivoluzione Francese, dei termini vuoti e utili solo a confondere le masse nelle democrazie liberali.
« Io non ho paura delle parole. Se domani fosse necessario, mi proclamerei il principe dei reazionari. Per me tutte queste terminologie di destra, di sinistra, di conservatori, di aristocrazia o democrazia, sono vacue terminologie scolastiche. Servono per distinguerci qualche volta o per confonderci, spesso. »(Benito Mussolini, dal discorso tenuto al Senato il 27 novembre 1922)
« I nostri programmi sono decisamente rivoluzionari, le nostre idee appartengono a quelle che in regime democratico si chiamerebbero "di sinistra"; le nostre istituzioni sono conseguenza diretta dei nostri programmi; il nostro ideale è lo Stato del Lavoro. Su ciò non può esserci dubbio: noi siamo i proletari in lotta, per la vita e per la morte, contro il capitalismo. Siamo i rivoluzionari alla ricerca di un ordine nuovo. Se questo è vero, rivolgersi alla borghesia agitando il pericolo rosso è un assurdo.
Lo spauracchio vero, il pericolo autentico, la minaccia contro cui lottiamo senza sosta, viene da destra. A noi non interessa quindi nulla di avere alleata, contro la minaccia del pericolo rosso, la borghesia capitalista: anche nella migliore delle ipotesi non sarebbe che un'alleata infida, che tenterebbe di farci servire i suoi scopi, come ha già fatto più di una volta con un certo successo. Sprecare parole per essa è perfettamente superfluo. Anzi, è dannoso, in quanto ci fa confondere, dagli autentici rivoluzionari di qualsiasi tinta, con gli uomini della reazione di cui usiamo talvolta il linguaggio. »(Enzo Pezzato in La Repubblica fascista, 22 aprile 1945)
“Mi rifiuto di qualificare di destra la cultura cui la mia rivoluzione ha dato origine. Cultura di destra, del tutto rispettabile, è quella che fa capo all'Action Francaise. Cultura di destra è quella di cui la gente di Codreanu è fautrice. Cultura di destra è da considerarsi quella alla quale il mio amico inglese Mosley sta lavorando. Ma la cultura fascista, che recupera valori dell'intero Novecento italiano, non è di destra”. (Benito Mussolini)