Blurosso, non comprendi a fondo l'eroismo potenziale della signorina in oggetto!
Guarda, voglio chiarire un concetto che mi sta a cuore: la cosa straordinaria di questa vicenda è che il caporale Mazzara non c’entra un fico secco.
Questa è una comunissima ragazza, che ha scelto di entrare nell’esercito per motivi suoi.
Non trovava lavoro?
Ha (aveva) una passione per la divisa?
Ha una tradizione familiare nell’esercito?
C’è capitata per caso?
E chi lo sa! Non c’interessa.
Quello che interessa invece, è questa enfasi mediatica, messa in piedi per questioni che noi qui dibattiamo tutti i giorni.
I titoloni sui media non li ha certo scritti lei.
Anzi.
Correttamente, nella cronaca scritta, lei dice sempre la stessa cosa: ha messo in pratica il minimissimissimissimo che un militare in pattuglia può e deve fare.
Al contrario invece i media devono rappresentarlo come evento straordinario.
Ai limiti dell’eroismo….“così ho preso l’assassino”.
E perché tutto ciò?
Perché è una donna.
Se fosse stata una pattuglia di soli militari uomini, zero righe sarebbero state scritte (al di la della nuda e spicciola cronaca).
E giustamente: perché non ci sarebbe stato nulla da scrivere.
Ripeto: la sofisticazione di questa narrazione (e altre) è funzionale a far digerire all'opinione pubblica l’enorme dispendio di risorse pubbliche, per un’operazione inutile e dannosa qual è l’aver inserito le donne nelle forze armate.
Tecnica comunicativa più che collaudata.
Punto.