Altro clamoroso esempio di doppio standard antimaschile.
L'ISTAT non ha ancora finito di dare la notizia che nel 2016 (come in tutti gli anni precedenti, del resto) l'aspettativa di vita delle donne e' superiore a quella degli uomini di oltre 4 anni, che il Ministro Lorenzin non trova di meglio da fare che rivendicare il bisogno di una "medicina di genere", una locuzione pseudoscientifica con cui si vuole affermare che la ricerca medica e farmaceutica deve focalizzarsi sulla salute delle donne:
http://www.repubblica.it/salute/medicina/2017/03/07/news/donne_piu_longeve_ma_resta_ancora_molto_da_fare_per_la_salute_femminile-159971247/?ref=RHPF-VU-I0-C6-P6-S1.6-F3Io non ho piu' parole, veramente, di fronte a questo spudorato attivismo pro-donna perfino nei settori in cui la donna e' nettamente avvantaggiata (e sono tanti in Italia nell'
anno domini 2017).
Mi limito a ripetere un'osservazione che tanti antifemministi, ben piu' titolati di me, hanno gia' fatto parecchi anni addietro: se a morire piu' di 4 anni prima fossero le donne, questo dato sarebbe stato buttato nel calderone delle sedicenti discriminazioni che il
complotto patriarcale universaleŠ infliggerebbe alle donne, e da questo si sarebbe partiti per introdurre leggi discriminatorie, per promuovere campagne mediatiche antimaschili, e per reclamare a gran voce finanziamenti pubblici per centri per la salute femminile, ecc.
Insomma, ci avrebbero sfracellato i maroni e ci avrebbero costruito sopra un business antimaschile come se non ci fosse un domani, e su questo non c'e' alcun dubbio.
Purtroppo, pero,, devo rilevare che l'ottimo ragionamento di questi antifemministi e' incompleto, si e' fermato troppo presto: perche' il femminismo oggi e' talmente pervasivo che, pure in presenza di un dato palesemente discriminatorio nei cfr degli uomini, non ha nessun pudore nel promuovere la sua agenda pro-donna a dispetto di tutto e di tutti.
Ci vuole la medicina di genere, qualunque cosa voglia dire! Bisogna pensare prima alla salute delle donne, e che caxxo!
GENTE SENZA VERGOGNA!