Autore Topic: Serena Williams? La n° 1 del tennis femminile ma la 700° del tennis maschile  (Letto 4405 volte)

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Online Massimo

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Ogni tanto qualcuno nel mondo dello sport osa dire la verità sulla (fasulla) parità tra uomini e donne. E' saltato fuori oggi il tennista John
MacEnroe a dire la sua: che Serena Williams è straordinaria come tennista, ma a livello di tennis femminile. Nel tennis maschile sarebbe a
mala pena la 700°. Orrore: gli ha subito risposto la Williams con un ordine perentorio: RISPETTAMI. Eh già, dire che il tennis femminile non
è al livello di quello maschile è GIA' una mancanza di rispetto, tanto più se a dire una cosa del genere è un uomo, anzi un "maschio". Che a
pronunciare un simile giudizio sia uno che si intende di tennis essendo stato un campione non conta nulla: John MacEnroe, ancora prima di
essere un campione è un uomo, anzi un "maschio" e quindi queste cose non le può dire. Se non intende esaltare il tennis femminile allora
deve stare zitto: certe cose, semmai, le puoi dire una donna e solo una donna. Infatti è stata la stessa Williams in precedenza a dire che
gli uomini nel tennis sono più veloci e hanno più potenza, lasciando intendere che uomini e donne non possono gareggiare nel tennis. Ma
lei queste cose può dirle. Un uomo, anzi un "maschio", no. Di qui l'invito a rettificare il suo giudizio. John Mac Enroe ha capito l'antifona e ha
subito precisato che la Williams comunque potrebbe battere a tennis molti professionisti uomini. Basterà per evitargli delle rogne? Boh!

Offline bluerosso

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Amo il tennis da quando appunto, McEnroe era il mio idolo e se la vedeva contro il pallosissimo Borg (solo lui poteva sposarsi la femminista Bertè)

Guardo spesso anche il tennis femminile e devo dire che a livello tecnico e di spettacolo ha fatto molti passi avanti.

Ma....

In larga parte questo è dovuto all'ingresso massiccio della tecnologia. I materiali, racchette e abbigliamento (soprattutto scarpe) sono molto più leggeri e manovrabili.
In alcuni tornei le palline da gara maschili e femminili sono diverse (indovinate a vantaggio di chi?)
Questo fattore "tecnologia" ha dato loro un (seppur di pochissimo) relativo maggior livellamento nel gap rispetto agli uomini,.
Inoltre i preparatori femminili sono soprattutto uomini. E anche questo ha incrementato il livellamento.
In generale il tennis femminile si è "maschilizzato".
Si è sempre di più spinto verso la componente fisica rispetto alla tecnica e alla tattica che ti permetterebbe (in teoria) di essere forte anche senza una preponderante potenza fisica. Il tennis è pur sempre uno sport di precisione e di tensione mentale.

Ma....

Un raffronto diretto tra il tennis (PRO) maschile e femminile risulta improponibile.
Credo che 700 posizioni di differenza siano un po' esagerate (anche se....), ma anche stando cauti, credo che almeno fino al 300° ATP non ci sarebbe trippa per gatti.

Da non dimenticare anche la questione della durata dei match (incidenza del fondo atletico), che una certa differenza in termini di abitudini alla fatica e alla tensione mentale la fanno.
Per gli uomini tornei 3 su 5. Per le donne quelli 2 su 3.

Serena, poi è una rompiovaie. Non particolarmente simpatica neanche alle sue colleghe.
Rompette i testicoli anche sulla questione del gap premi.

Gli rispose a tono il direttore di Indian Wells:
“Se fossi una giocatrice mi inginocchierei ogni sera e ringrazierei Dio che Roger Federer e Rafa Nadal sono venuti al mondo, perché hanno proprio trascinato questo sport"

E pure Djokovic:
“Noi dell’ATP possiamo dimostrare che i match maschili attirano più spettatori e bisognerebbe dividere i premi in proporzione a chi attira e vende più biglietti”.

Quindi?

Offline bluerosso

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Per chi ha stomaco da leggere....
http://27esimaora.corriere.it/articolo/il-valore-delle-tenniste/

Riporto solo il commendevole commento in calce:

fare ordine
22.03 | 09:35 bvzpao

L’ “inappropriato ” di Serena è rivolto alle parole di Moore*.
Perchè in effetti è tutto il mondo del tennis a dover ringraziare Roger e Rafa (o Nole) per quello che hanno fatto, fanno e faranno.
Ma il prize money dei tornei è faccenda diversa. E’ una faccenda di mercato trattata dalla politica.
E’ come le quote rosa: un conto è se lo meriti ma essere lì perchè lo impone la legge lo troverei offensivo.
Pochissimi guardano il tennis femminile perchè è bello, perchè vedi colpi spettacolari al pari di quello maschile.
Altri motivi ci spingono a farlo.
Guardiamo per poter emulare chi ha raggiunto la perfezione ed è assolutamente una faccenda di genere.
MA se fossi una donna guarderei tantissimo tennis femminile.
Quindi il problema è che troppe poche donne giocano a tennis per passione (piuttosto riempiono le sale yoga e zumba) e questo implica che il mercato degli accessori è percentualmente scarso sul fronte femminile. Quindi chiede meno investimenti.
Perciò è sano di mente chi si chiede come mai i tornei paghino premi uguali per ciò che uguale non è. Solo le ultime partite dei tornei vendono abbastanza biglietti da giustificare questa uguaglianza, ma prima non c’è paragone. Fareste una battaglia per l’uguaglianza degli stipendi nel calcio femminile, o nel basket femminile?
E’ una questione tecnica e di tecnica, non fatela diventare ideologica


* direttore di Indian Wells di cui sopra

Online Frank

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Un raffronto diretto tra il tennis (PRO) maschile e femminile risulta improponibile.
Credo che 700 posizioni di differenza siano un po' esagerate (anche se....), ma anche stando cauti, credo che almeno fino al 300° ATP non ci sarebbe trippa per gatti.

Diciamo pure fino al numero 500.

Online Frank

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A furia di andare in giro a ripetere che «le donne che giocano a tennis sono di una razza inferiore», quello sporco maschio sciovinista (ipse dixit) di Bobby Riggs si prese una ripassata coi fiocchi: 6-4, 6-3, 6-3 da Billie Jean King, davanti ai 30.472 spettatori dell’Astrodome di Houston. Correva a perdifiato, non senza inciampare, il 1973.

Qualcuno dovrebbe far notare a quella complessata di Gaia Piccardi, che all'epoca Bobby Riggs aveva già 55 anni, contro i 29 di Billie Jean King.


Online Frank

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http://tennis.it/luomo-che-sconfisse-le-sorelle-williams/

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L’UOMO CHE SCONFISSE LE SORELLE WILLIAMS
Tennis - Nel 1998 Karsten Braasch, un oscuro giocatore tedesco, raccolse la sfida delle sorelle Williams e le sconfisse su un campo periferico dell'Australian Open. Bevendo birra e fumando sigarette
Emiliano Severoni

Il concetto di “battaglia tra sessi”, ovvero la sfida tra un uomo e una donna, è stato più volte messo in pratica nel tennis. Nella maggior parte dei casi si è trattato di esibizioni legate a opere di beneficenza, eventi di puro divertimento i cui episodi possono essere facilmente reperiti con una semplice ricerca su Youtube. In rete tuttavia non si trovano le immagini di una particolare “battaglia dei sessi”, che niente aveva a che vedere con esibizioni e beneficenza, ma si trattò una sfida fine a se stessa lanciata da due giovani tenniste che di lì a poco avrebbero dominato il circuito femminile, una delle quali, dopo tutti questi anni, è la fresca numero uno del mondo.

Era l’Australian Open del 1998. Serena e Venus Williams (all’epoca rispettivamente diciottenne e diciannovenne) ebbero l’ardire, dopo aver visto dei tennisti uomini allenarsi, di sostenere con orgoglio che sarebbero state in grado di battere facilmente un loro collega uomo piazzato intorno alla posizione numero 200 del mondo. Con un misto di sbruffonaggine giovanile ed eccessiva confidenza nei loro mezzi che col senno (e i trionfi) di poi possiamo in effetti perdonare, le due ragazze lanciarono la sfida che si sarebbe consumata in un campo secondario dello Slam australiano, lontano dalle telecamere e con pochi testimoni. La sorte volle che il prescelto fosse un giocatore non più giovane (31 anni all’epoca), il cui massimo ranking era stato il numero 38 quattro anni prima: il tedesco Karsten Braasch, numero 203 del mondo.

L’evento, come si diceva, non ha purtroppo testimonianze video. Eppure quello che accadde fu estremamente singolare e provò, forse in modo definitivo (se quello fu lo scopo), quanto il tennis maschile e quello femminile siano due sport profondamente diversi, giocati a livelli diversi. Le ragioni sono molteplici e sono quasi tutte dovute a Karsten Braasch. Tennista dal movimento di servizio stranissimo, dagli occhialetti rotondi e barba incolta che lo facevano sembrare  uscito dagli anni ’30, a vederlo alla battuta pareva quasi comico. In quel campo così lontano dai riflettori il non più giovane Karsten giocò due set contro le sorelle Williams, uno con ognuna, come da accordi. Iniziò con Serena: mentre Venus era impegnata nella conferenza stampa successiva alla sua sconfitta ai quarti contro Lindsay Davenport, il buon Karsten s’era già portato sul 5-0. Durante i cambi di campo con disinvoltura fumava sigarette e beveva birra. “Il mio consiglio se vi dovesse capitare una situazione del genere”, disse anni dopo in un’intervista, “è la pazienza. Un match simile va chiaramente preso alla leggera. Quella mattina mi allenai con qualche colpo di golf e un po’ di shandy”. Lo “shandy”, per la cronaca, è una bevanda costituita da birra e limonata o altra bibita gassata. Come la nostra “bicicletta”. Un modo estremamente salutare di prepararsi, quindi.

Sul 5-0 Venus arrivò in campo ma era ormai troppo tardi per sua sorella. Karsten chiuse il set di esibizione con un eloquente 6-1. “E’ stato estremamente difficile”, avrebbe detto dopo l’attuale numero uno del mondo, “non pensavo sarebbe stata così dura. Molti dei miei colpi sarebbero stati dei vincenti nel circuito WTA ma lui è arrivato su tutti”. A Venus andò poco meglio: riuscì a strappare a Braasch un solo game in più di sua sorella, chiudendo 2-6. Un tedesco di 31 anni aveva messo a tacere l’arroganza delle giovani sorelle Williams bevendo birra e fumando sigarette e la “battaglia dei sessi” aveva decretato il suo verdetto. “Serena e Venus sono delle grandi giocatrici ma se hai giocato nel circuito maschile  sai benissimo che ci sono dei colpi che le metteranno sempre in difficoltà, soprattutto quelli con parecchio spin”. A Braasch alla fine fu chiesto se per le Williams potessero esserci davvero possibilità di battere un uomo: “Contro uno tra i primi 500, nessuna. Ed io oggi ho giocato da numero 600.”


Online Frank

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Non si tratta di tennis ma la sostanza non cambia.

http://www.corriere.it/sport/16_maggio_27/calcio-femminile-l-australia-battuta-7-0-ragazzini-under-15-cf073d78-2417-11e6-b229-67fb25338505.shtml

Citazione
Il test
Calcio femminile, l’Australia
battuta 7-0 da ragazzini under 15
In un’amichevole in preparazione ai Giochi Olimpici di Rio le Matildas, numero 5 del ranking, umiliate dai giovani. L’allenatore: «È stato solo per la condizione fisica»
di Redazione sport

Mercoledì è accaduto l’imponderabile.
A Parklea, Sydney, la nazionale australiana femminile, quinta nel ranking mondiale, è stata sconfitta per 7-0. Avversaria di giornata, nell’amichevole, una squadra Under 15 con qualche rinforzo di 16enni e 17enne. Si trattava dei ragazzini del Newcastle Jets.

Assenze e attenuanti

Come parziale attenuante per le «Matildas», che si stanno preparando per i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro (affronteranno nel girone il Canada, lo Zimbabwe e la Germania, la finale del torneo è il 19 agosto), le assenze delle giocatrici che militano all’estero come Kyah Simon. Erano però presenti altre delle stelle della nazionale Down Under, come Lisa De Vanna, Caitlin Foord, Michelle Heyman, Katrina Gorry e Clare Polkinghorne.

Non succede solo nel calcio

La disfatta è arrivata nella settimana di preparazione alla doppia sfida amichevole contro la Nuova Zelanda a Ballarat e all’Etihad Stadium di Melbourne. Secondo l’allenatore in seconda delle Matildas Gary Van Egmond la sconfitta è stata dovuta ai carichi di preparazione per l’Olimpiade. «Al momento le Matildas non sono in grado di giocare con regolarità, quindi erano tutte un po’ arrugginite. Non è una questione di calcio: capiterebbe anche a una tennista, o a una nuotatrice, che si trovasse contro degli adolescenti in fase esplosiva».
27 maggio 2016 (modifica il 27 maggio 2016 | 16:55)
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Offline bluerosso

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Frank, sei più esauriente di un'enciclopedia.
Complimenti.
Direi quindi, senza tema di smentita che McEnroe sapeva quello che diceva.

E la Guagliona ha perso l'ennesima occasione di stare zitta. Amen!

Offline Sardus_Pater

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Re:Serena Williams? La n° 1 del tennis femminile ma la 700° del tennis maschile
« Risposta #10 il: Giugno 28, 2017, 08:29:14 am »
Frank, sei più esauriente di un'enciclopedia.
Complimenti.
Direi quindi, senza tema di smentita che McEnroe sapeva quello che diceva.

E la Guagliona ha perso l'ennesima occasione di stare zitta. Amen!

Il tennis lo seguo quasi nulla, ma la Williams mi sta cordialmente sul ca**o.

Però, Bluerosso...

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Serena, poi è una rompiovaie. Non particolarmente simpatica neanche alle sue colleghe.
Rompette i testicoli anche sulla questione del gap premi.

RUPPE, si dice :P :mad: :P ! Verbo irregolare...
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline bluerosso

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Re:Serena Williams? La n° 1 del tennis femminile ma la 700° del tennis maschile
« Risposta #11 il: Giugno 28, 2017, 09:43:40 am »
Però, Bluerosso...
RUPPE, si dice :P :mad: :P ! Verbo irregolare...


Sardus_Pater....questo è un colpo basso! :mad:  :D

Offline ReYkY

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Re:Serena Williams? La n° 1 del tennis femminile ma la 700° del tennis maschile
« Risposta #12 il: Giugno 29, 2017, 02:40:24 am »
Da ex ciclista e appassionato di ciclismo non conosco una sola salita al mondo il cui record appartenga ad una femminuccia...


Si può dire tranquillamente che le prestazioni delle donne professioniste equivalgono a quelle degli uomini e ragazzi dilettanti.


Ergo...


BTW le donne hanno più fibre bianche nei muscoli (= più agilità) mentre gli uomini più fibre rosse (= forza e resistenza).
Nonostante questo non ho mai visto neanche un record dell'ora vinto da una donna...

Quindi niente, a livello fisico e sportivo sono inferiori. Punto. Lo si capisce studiando l'ABC del sistema umano.

Offline bluerosso

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Re:Serena Williams? La n° 1 del tennis femminile ma la 700° del tennis maschile
« Risposta #13 il: Giugno 29, 2017, 08:30:55 am »
Da ex ciclista e appassionato di ciclismo non conosco una sola salita al mondo il cui record appartenga ad una femminuccia...
Si può dire tranquillamente che le prestazioni delle donne professioniste equivalgono a quelle degli uomini e ragazzi dilettanti.
Ergo...
BTW le donne hanno più fibre bianche nei muscoli (= più agilità) mentre gli uomini più fibre rosse (= forza e resistenza).
Nonostante questo non ho mai visto neanche un record dell'ora vinto da una donna...
Quindi niente, a livello fisico e sportivo sono inferiori. Punto. Lo si capisce studiando l'ABC del sistema umano.

Io la penso un po' diversamente e forse sono ancora più drastico.
La questione della superiorità o della inferiorità per me ha poco senso. Siamo in fondo due specie diverse.
Un ghepardo è inferiore ad una tigre?...un cavallo ad una zebra?

La questione è più di fondo è sta nell'evoluzione dello sport.

Le donne, tranne rari esempi (alcune discipline della ginnastica artistica e poco altro) hanno semplicemente istituito la sezione femminile delle discipline maschili.
Mai che abbiano "inventato" nuovi sport (...ma di certo potrà accadere nel futuro: vedremo)
O che all'interno di quelli esistenti abbiano creato evoluzioni di qualsiasi tipo: tattico, tecnico, ecc...Quando l'hanno fatto è stato per consentirgli una migliore adattabilità alla loro conformazione fisica. Quindi abbassando il limite non elevandolo.
Ricordo la battuta dal basso nella pallavolo femminile di alcuni anni fa. Pericolosità in ricezione avversaria...nulla.
Adesso eseguono anche la battuta flottante o in salto spin, che sono evoluzioni nate però in campo maschile.
Le dotatissime e intelligentissime donne (così ci viene detto) semplicemente: osservano...imparano...applicano.

Anche in campo organizzativo, tranne rari casi (basket PRO americano e poco altro) quasi sempre gli sport femminili sono inquadrati all'interno di federazioni uniche.
Qui il separatismo ha preso poco piede. Forse perché ci sono i dividendi?...intendo quelli corposi.

Ultimamente anche in Italia c'è stata una polemica sugli stipendi delle giocatrici.
Pensate di valere?...di avere un mercato? di poter creare un businness?
Bene: uscite dalla FIGC e fatevi una federazione tutta vostra.
Cercatevi gli sponsor.
Poi andate da RAI, Mediaset, SKY a trattare i diritti televisivi.....

Su, su...animo! con un po' di buona volontà e la tipica tenacia e determinazione femminile, vedrete che i risultati arriveranno.  ^_^



Offline ilmarmocchio

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Re:Serena Williams? La n° 1 del tennis femminile ma la 700° del tennis maschile
« Risposta #14 il: Giugno 29, 2017, 08:43:59 am »
La questione è in realtà assai semplice , nello sport contano i risultati.
 Si facciano tornei open , aperti a maschi e a femmine.
Le campionesse dello sport perdono contro i rispettivi uomini delle categorie giovanili.
Perchè ?
Perchè il maschio è più forte, più veloce, più resistente , più determinato.
Ragioni metaboliche e biomeccaniche che vi risparmio, rendono l' uomo molto più performante
I records parlano chiaro : tra il 9,58 di Bolt e il 10.49 taroccato della Griffith c'è un abisso incolmabile