....Purtroppo chi non è in grado di mettere dei paletti prima o di calibrare la difesa dei
propri interessi e della propria dignità poi, arriva a commettere femminicidio.....
Questo è poco ma sicuro. Non a caso la maggior parte di chi commette un cosiddetto "femminicidio" è gente che ha vissuto un'intera vita in un mondo tutto proprio, ignorando completamente la realtà delle cose, non curandosi dei gravissimi segnali provenienti dalla persona con cui condivide la propria vita e magari essendo anche un fermo cavalier-servente affetto da manie di protagonismo, sempre pronto ad erigersi a difensore dell'l'onore e dei "diritti" delle femminucce (magari mentre la moglie/fidanzata/compagna, a casa, lo insulta, lo comanda a bacchetta e/o lo aggredisce fisicamente...
). Poi arriva il giorno che vengono mollati ed improvvisamente danno di matto, come dei bambini a cui è stato tolto il giocattolo. Di questi tipi, purtroppo, ne ho conosciuti pure io nella mia vita.
Purtroppo o uno risolve un problema simile da sè o si rassegna al peggio tra l'indifferenza e la derisione universale. Spiace doverlo dire
ma ogni cosa è preferibile alle vessazioni e ai maltrattamenti femminili. Quelli maschili almeno un minimo di comprensione per la vittima
lo contemplano. Per quelle femminili, nessuna pietà per chi ne è vittima, se di sesso maschile. Meglio allora ricorrere al femminicidio. Ogni
reato, anche il femminicidio, conferisce una cupa rispettabilità a chi lo compie. Ma la passiva sopportazione di vessazioni e di percosse
femminili conferisce solo il ridicolo. E come diceva De La Rochefoucalt: "Il ridicolo disonora più del disonore". Il ridicolo di farsi picchiare da
una donna disonora e quindi risulta più psicologicamente devastante del disonore di picchiare una donna. E se non basta di ammazzarla
A mio avviso hai espresso un concetto assolutamente giusto ma con delle conclusioni sul cosiddetto "femminicidio" assolutamente errate o comunque scritte in maniera errata (nonchè potenzialmente illegali). Perchè ti posso assicurare che un uomo, degno di essere chiamato tale, e soprattutto un uomo equilibrato che vive coi piedi per terra, non arriverà mai a trovarsi in una situazione tale in cui compie simili gesti estremi ed improvvisi, solo per essere stato mollato e solo perchè vede il suo "fantastico" mondo dei sogni crollargli addosso.
Se, invece, parliamo di uomo che ammazza una donna per difendersi (nel caso di una moglie perchè subisce violenze domestiche fisiche, oltre che psicologiche) entriamo nella sfera della legittima difesa, per cui la storia del cosiddetto "femminicido" non c'entra assolutamente nulla. Nel fatto di cronaca postato da Giuspal, si evince che il tipo è finito addirittura all'ospedale con la mascella rotta. Per cui nell'ipotesi ci fosse stata una colluttazione, finita per la moglie nel peggiori dei modi, sarebbe stata pura legittima difesa e se la sarebbe cercata (il femminicidio non sarebbe c'entrato 'na mazza, per capirci). Punto.