L'altro giorno ho avuto una discussione con una rappresentante del genere femminile. Non che mi stupisca più di tanto ormai, però mi interessa il ragionamento che è alla base di un tale modo di pensare.
In sostanza la tizia afferma questo: se un uomo è ricco (o comunque molto benestante), fa un lavoro che garantisce uno status alto, vuol dire che ha carattere, che sa ciò che vuole e lo ottiene, che è sicuro di sé. è necessariamente un vincente.
Ergo tutti quelli che non sono ricchi o che fanno un lavoro "normale" sono dei perdenti, degli sfigati con autostima bassa.
Qui ci sarebbe da capire innanzitutto che tipo di lavoro un uomo dovrebbe avere per cadere nelle grazie di una donna, ma andiamo avanti.
Al che mi sono permesso di dire: supponiamo che ci sia un uomo ricco, con questo benedetto status; supponiamo che per diventare ricco abbia commesso azioni illegali, oppure sia un malfattore, un criminale conclamato.
E lei: ma così non vale, ragioni per estremi.
Sarà...ma da questa breve conversazione ho colto due aspetti (1) che alle donne (almeno a certe) è totalmente sconosciuto il concetto di Etica, (2) che a certe donne piacciono i criminali (cosa risaputa tra l'altro).