Qualcuna l'ho già raccontata, come l'esame congiunto con una tipa, che è stata la prova definitiva dell'enorme favoritismo verso le donne.
Sorvolo sui testi, che contenevano i verbali delle sedute psicanalitiche del prof. (detto il pazzo): scriveva cose come "coazione a ripetere", intendendo il suo esame sul quale molti perdevano un anno oppure abbandonavano.
Il primo impatto col gineceo fu a Filosofia, che dopo cinque anni di liceo a pieni voti "un pochino" sapevo. Mi appiopparono un voto medio e una tale fresca di 30 mi disse con una condiscendenza che non dimenticherò mai: "Lo hai accettato?" (Sottinteso: tanto di più non puoi fare poverino).
A un altro esame (che mi andò molto meglio) una uscì dicendo all'amica: "
Ho fatto scena muta ma poi il prof. mi ha aiutato e alla fine mi ha dato
trenta!"
I prof. facevano spesso domande assurde, che non erano neppure nei testi (illeggibili) e una volta sentii dire uno di quegli assistenti: "
So già che voto dare, i 3/4 dell'esame li impiego a convincere il candidato che se lo merita!" Parliamo ovviamente delle domande riservate agli uomini. I quali, dopo un po' cominciavano a capire e sulle bacheche dei promossi comparivano i primi graffiti della Resistenza: "Ripetenti per la 17° volta", "Raccomandati", "Promossa per diritto femminile".
Chi volesse approfondire sull'uso
politico e non formativo dell'università, può leggere l'ottimo
Dark Age Ahead di Jane Jacobs.
MGTOW Italia, con la consueta lucidità consiglia di non andare all'università a competere invano con le femmine e darsi a più proficui lavori ad es. nell'artigianato qualificato (o nei cantieri aggiungo, quel mio conoscente rumeno se la passa molto bene). Oppure, nell'assistenza a donne single e nella cura dei loro cani e gatti.