"C’è un genere, incarnato da una maggioranza di individui che gli appartengono, che con gli schiaffi, con la persuasione, con il portafogli, con l’acido o con i seggi in parlamento, comanda."
"Vado in un liceo classico e dico che la prostituzione va chiamata schiavitù, che nel cuore del centro storico di Napoli c’è una strada piena di ragazze nigeriane della loro stessa età, ma invece di star sedute nei banchi, stanno lì aspettando che una bestia le usi. Dopo, la professoressa di italiano mi si avvicina e dice: “bestia” non è un po’ troppo?"
"Ma a volte, e io le incontro, le ragazze sperimentano la loro libertà sotto il giogo di un giudizio feroce. La scontano, quella fanciullezza in cui credono che sia tutto possibile, la scontano più dei maschi."