Riflettevo su un aspetto: abbiamo chiarito che (secondo i media) quando è una donna che uccide il coniuge e/o figli, si deve analizzare attentamente tutto ciò che può aver spinto tale donna ad un tale gesto estremo, mentre quando un uomo uccide moglie e/o figli e si suicida, non c'è bisogno di alcuna indagine psico-sociologica su motivi, cause attuali e remote del gesto, è tutto già chiaro e definito.
Posto che un omicidio seguito da suicidio è sempre un gesto dettato da una profonda disperazione, mi colpisce il fatto che la profonda analisi sulle cause (profonda depressione, raptus, etc), venga fatta
sempre e solo nei confronti della donna che uccide e si suicida.
Voglio dire che
ci sono tanti motivi per i quali una persona può raggiungere l'abisso di disperazione a cui accennavo: ad esempio, quanti si sono suicidati a causa della crisi economica, negli ultimi anni?
Quanti si sono suicidati per un male incurabile, o hanno ucciso un congiunto affetto da un male incurabile, per poi suicidarsi?
Quanti si sono suicidati e hanno sterminato la famiglia, per aver perso il posto di lavoro?
E quel pilota che per un grave problema depressivo, ha mandato l'aereo carico di passeggeri a schiantarsi contro una montagna?
Non sarebbe il caso di fare una seria analisi psico-sociologica delle cause anche in tali casi?
Domanda inutile