Quindi credo sia opportuno evidenziare che il dogma femminista " Eh!…se le donne avessero governato il mondo…..chissà oggi…" ha avuto la sua ennesima sconfessione.
(Golda_Elizabeth_Margaret_Condoleeza_Hillary.....)
Non so bluerosso.
Certamente il dogma "il mondo sarebbe un Eden se solo le donne lo governassero" va denunciato e sconfessato come una ridicola panzana ad ogni occasione possibile. E la feroce repressione dei rohingya in Myanmar e' un'occasione buona come un'altra.
Pero', ed esito un po' a dirlo su un forum QM-ista, questa San Suu Kyi mi sembra una delle poche donne dei nostri tempi degna di rispetto.
Innanzitutto e' asiatica, e questo per me e' un buon punto di partenza, perche' proviene da una societa' non femminista. Poi e' asiatica di un paese tradizionalista che, proprio per questo, e' definito "arretrato" dai nostri media.
Ma soprattutto, la scelta di preferire un ideale superiore agli affetti famigliari e' una scelta tipicamente maschile. E' maschile seguire il principio generale, l'ideale astratto, la legge universale, invece dei propri affetti particolari. E' un comportamento molto maschile.
Se davvero ha rinunciato a marito e figli per amore del suo popolo, si e' comportata da grande leader uomo, pure se e' una donna.
Quanto alla vicenda dei rohingya, il motivo di tanta durezza e' presto detto: il popolo birmano, come ogni popolo tradizionalista, non e' inquinato dalla deriva del politicamento corretto come l'occidente, e quindi non ha alcuna remora a difendere con ferocia e determinazione i propri interessi nazionali. Semplicemente, i birmani non ritengono che dare la cittadinanza a milioni di mussulmani in un paese tradizionalmente buddhista sia una buona idea.
E io sono d'accordo con loro.