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Violenza femminile: La violenza DELLE donne!

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Animus:

--- Citazione ---Quella che sembrava un incidente causato per fuga di gas, si è rivelato invece un macabro omicidio. All’origine dell’accaduto c’è la storia di separazione dei coniugi. La  donna era terrorizzata dal fatto che gli venissero tolti i bambini, infatti in una ultima telefonata col marito, che gli aveva rivelato l’intenzione di portare via i bambini, la risposta della donna è stata fredda e decisa: “Di loro addio”.
--- Termina citazione ---

E' tutto scritto nella saggezza mitologica.


Ma la vendetta di Medea non finisce qui.
Secondo la tragedia di Euripide, per assicurarsi che Giasone non abbia discendenza, uccide i figli [Mermo e Fere] avuti con lui: il dolore per la perdita dei propri discendenti porta Giasone al suicidio.


http://it.wikipedia.org/wiki/Medea_(mitologia)#Mito

Brutale:
http://violenza-donne.blogspot.com/2011/03/benevento-uccise-marito-con-mannaia.html


--- Citazione ---Benevento: uccise marito con mannaia
seminferma, condannata a sei anni
Il Gup Roberto Melone nell’udienza di ieri mattina ha inflitto una condanna a sei anni e otto mesi a Paolina Bellucci, di 75 anni, la donna che nell’ottobre del 2009 con otto colpi di mannaia uccise, alla Masseria Ponte, il marito Benito Vittorio Lombardi di 72 anni. Ieri mattina il ricorso al rito abbreviato con la requisitoria del pubblico ministero Maria Aversano, che ha chiesto una condanna ad otto anni con la diminuente nel caso che Gup avesse riconosciuto la seminfermità.

Poi l’arringa del difensore Vincenzo Regardi che ha puntato sulle precarie condizioni mentali della donna, e sull’esistenza della provocazione. La donna è attualmente detenuta in una struttura sanitaria e il suo legale ha chiesto che si ponga fine a questo ricovero coatto. Il magistrato ha recepito sia l’istanza circa le ridotte capacità mentali che quelle della provocazione, riservandosi di decidere sulla attuale detenzione. Nelle precedenti udienze erano stati ascoltati i periti, quello nominato dal Gup Teofilo Golia, quello designato dal Pm, Feltz e quello della difesa Melchiorre. Tutti hanno eseguito perizie psichiatriche sulla donna giungendo a conclusioni diverse per quanto riguarda la sua attuale pericolosità.

La donna era imputata di omicidio volontario ed aveva confessato sin dal primo momento di aver commesso il delitto. L’imputata, nel corso degli interrogatori a cui era stata sottoposta dai magistrati, (il Pm Aversano ed il Gip Cusani) aveva dettagliatamente ricostruito la sua vita coniugale, confermando che con il coniuge vi erano sempre delle liti, dovute al fatto che l’uomo aveva delle amicizie con altre donne, per lo più straniere, per le quali spendeva anche denaro. Un rapporto coniugale pertanto fortemente incrinato, sfociato poi all’improvviso nella decisione della donna di uccidere il coniuge. Lo aveva fatto adoperando una mannaia. Un dramma familiare, improvviso, tra anziani coniugi.

Un delitto avvenuto nella loro abitazione, una villetta a due piani, alla contrada Masseria Ponte, alla periferia della città, lungo, la vecchia strada che dalla città conduce appunto a Ponte. A scoprire il corpo dell’uomo privo di vita su un divano, accanto al camino, era stato un vicino di casa. Paolina Bellucci, infatti dopo aver ucciso il marito aveva chiamato telefonicamente il vicino di casa dicendogli «Vieni subito è successo un guaio».
L’uomo aveva raggiunto l’abitazione della famiglia Lombardi e davanti ai suoi occhi si era presentata una scena terribile: Benito Vittorio Lombardi sul divano, con il capo fracassato e sangue su tutto il corpo. L’uomo aveva subito capito il dramma e si era precipitato a dare l’allarme e sul posto erano giunti gli agenti della Volante e gli agenti della Squadra Mobile e la polizia scientifica.
--- Termina citazione ---

JAROD72:
Treviso. Picchia il convivente 70enne
davanti alla figlia di 10 anni: arrestata

http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=142338&sez=NORDEST


TREVISO - Una donna di nazionalità ucraina di 50 anni è stata arrestata dalla polizia per lesioni e violenze nei confronti del convivente settantenne. L'uomo si era presentato al pronto soccorso di Treviso con ecchimosi poi giudicate guaribili in pochi giorni ma sufficienti a far scattare la denuncia nei confronti della consorte, peraltro madre di una bambina di 10 anni che avrebbe assistito alla lite. Le percosse sarebbero da porre in relazione allo stato di alterazione alcolica della donna, la quale è stata portata al carcere della Giudecca.

Fazer:
http://www.corriere.it/cronache/11_marzo_19/botte-nido-maestre-arrestate_64d50f4e-51fd-11e0-a034-1db210fa1eaf.shtml

«Botte al nido», maestre arrestate
La prova dalle telecamere. Il pm: bimbi minacciati e tenuti in soggezione
Pavia - Ai domiciliari la direttrice della struttura privata di Casarile e una sua assistente

MILANO - I precedenti in materia invitavano a essere prudenti: nei casi di violenze di ogni genere sui bambini, mai fidarsi semplicemente della parola delle vittime. Ma quando la Procura di Pavia ha esaminato le immagini delle telecamere piazzate di nascosto all'asilo nido «Primi passi», non ha più avuto dubbi e ha rotto gli indugi: ieri pomeriggio sono state arrestate la direttrice e una sua assistente della struttura con l'accusa di maltrattamenti sui piccolissimi ospiti. Le immagini sono state ritenute sufficientemente esplicite a giustificare il grave provvedimento.
Il «nido» finito al centro dell'indagine è una struttura privata nel comune di Casarile, paese di 3.200 abitanti al confine tra le province di Pavia e Milano. Il provvedimento restrittivo (arresti domiciliari) ha colpito la direttrice Roberta B., 33 anni, e la sua assistente, Elena P., di un anno più anziana. Entrambe residenti a Binasco (Milano). Le vittime sono una quindicina di bambini, tutti di età da uno a tre anni, spesso figli di lavoratori e lavoratrici che avevano dovuto rivolgersi ad un asilo privato per mancanza di posti in quelli pubblici della zona.


Nonostante i frequentatori di «Piccoli passi» fossero poco più che neonati, il ricorso ai metodi coercitivi, alle urlate e talvolta alle violenze fisiche da parte delle insegnanti erano lo stesso venuti a conoscenza dei genitori. Proprio da questi erano arrivate le prime segnalazioni ai carabinieri.
Possibile credere a racconti di testimoni così suggestionabili e spesso non abituati a esprimersi compiutamente? L'inchiesta ha deciso di fare un ulteriore passo avanti e sono state interrogate in qualità di testimoni anche alcune insegnanti e componenti del personale di servizio che in passato avevano lavorato nel «nido» di Casarile; e anche da questi accertamenti sono arrivate conferme ai primi sospetti.
Il sostituto procuratore di Pavia Roberto Valli, responsabile delle indagini assieme ai carabinieri della stazione di Binasco, ha cercato a questo punto una sorta di «prova del nove» e ha fatto installare all'interno dell'asilo alcune videocamere: il racconto di quelle immagini non avrebbe più lasciato spazio ad equivoci. Le immagini raccontano di bambini continuamente sgridati, minacciati di castighi in caso di disobbedienza o indisciplina. Fino ad arrivare nei casi più estremi agli schiaffi da parte delle responsabili della loro cura.


La duplice ordinanza di custodia cautelare parla di «continue violenze fisiche e psicologiche; i bambini erano sottoposti ad un evidente stato di soggezione nei confronti delle educatrici poiché continuamente minacciati di punizione». Al momento allegato al fascicolo non ci sono referti medici che documentino danni patiti dai bambini. «È un capitolo dell'inchiesta che deve ancora essere affrontato - confidava ieri una fonte delle indagini - anche perché dai prossimi giorni cominceremo a raccogliere sistematicamente la testimonianze delle famiglie che affidavano i bambini alle educatrici di "Primi passi"».
La struttura, regolarmente autorizzata dalla Regione Lombardia, è adesso chiusa e difficilmente riprenderà la sua attività in tempi brevi.
Lunedì gli inquirenti faranno il punto della situazione. Per i primi giorni della settimana è atteso anche l'interrogatorio di garanzia per le due insegnanti.

Brutale:
http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=694708


--- Citazione ---Pavia: maltrattamenti ai bimbi del nido, maestra tenta suicidio

Pavia, 19 mar. - (Adnkronos) - Ha tentato il suicidio una delle due maestre agli arresti domiciliari dopo gli sviluppi dell'indagine sui presunti maltrattamenti avvenuti in un asilo nido privato di Camarile, in provincia di Pavia. La donna non sarebbe in pericolo di vita.

Nei prossimi giorni i carabinieri ascolteranno le famiglie dei bambini che venivano affidati al nido. Secondo quanto riferito da fonti investigative, dalle telecamere installate all'interno dell'asilo in seguito alla denuncia presentata da alcuni genitori, sarebbero pero' gia' emersi riscontri importanti che confermerebbero i maltrattamenti.
--- Termina citazione ---

http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/217231


--- Citazione ---Maestre arrestate, uno dei papà:
"Se le prendo le scuoio vive"

“Se le prendo le scuoio, non mi interessa se hanno fatto del male anche al mio bambino oppure no, ma se è vero potrei davvero essere violento con loro”. Lo ha detto un papà, che come altri genitori si è ritrovato davanti l'asilo nido di Casarile, dopo l'arresto delle due maestre.

“Mio figlio ha due anni e mezzo e frequenta questo asilo dall'ottobre scorso - ha continuato il papà - è sempre stato un bambino sereno ma da quando ho cominciato a portarlo qui piangeva spesso e mi diceva che non voleva tornarci, poi ogni tanto ripeteva Elena insieme alla direttrice Roberta B. gestiva l'asilo “Primi passi”. “Filippo - ha aggiunto la madre - piangeva anche solo quando passavamo davanti all'asilo, la mattina continuava a piangere fino a quando lo portavo alla porta dell'asilo, poi improvvisamente stava zitto e muto come paralizzato". Entrambi i genitori hanno comunque ammesso di non aver mai sospettato che l'atteggiamento del bimbo fosse collegato a qualcosa che avveniva nell'asilo.
--- Termina citazione ---

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