http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/15_aprile_04/donna-litiga-il-convivente-uccide-una-coltellata-cuore-755fb876-da4f-11e4-9d46-768ce82f7c45.shtml?google_editors_picks=trueEsplora il significato del termine: Litiga con il convivente e lo uccide con una coltellata al cuore: arrestata
La 27enne, di ritorno da un colloquio di lavoro come ballerina di night, aggredita dal compagno. Nella lite, l’uomo avrebbe buttato a terra la figlia della donna, di 3 anni
Aggredita durante una lite avrebbe ucciso il convivente, colpendolo con una coltellata al cuore. Si tratta di una lituana di 27 anni, Oksana Murasova, che dopo gli accertamenti in ospedale è stata arrestata e trasferita nel carcere di San Vittore. Secondo le prime ricostruzioni, la 27enne, che lavora come ballerina nei night, stava tornando nell’appartamento al civico 193 di via Ripamonti con la figlia di tre anni, dopo aver incontrato l’impresario di un locale per un possibile nuovo ingaggio. Il compagno, Bilous Ruslan, 31enne ucraino, l’avrebbe accolta con modi violenti, forse esasperati dall’alcol. Nella lite, l’uomo avrebbe buttato a terra la piccola: in seguito alla caduta, la bimba ha riportato un ematoma alla testa per il quale è stata tenuta in osservazione all’ospedale San Paolo. Al gesto del convivente Oksana avrebbe reagito impugnando un coltello da cucina e assestandogli un fendente al petto: un unico colpo che però è stato fatale, perché si è infilato proprio tra le una costola e l’altra e ha raggiunto il cuore.
La presunta assassina, incensurata — è stata lei stessa a chiamare i carabinieri e ad attendere il loro arrivo — è stata prima accompagnata in ospedale per le ecchimosi riportate durante il violento litigio. In seguito, è stata trasferita assieme alla piccola nel centro di accoglienza per madri detenute con i loro figli nel carcere milanese di San Vittore. Gli investigatori hanno precisato che la vittima era incensurata e in regola con il permesso di soggiorno. Inoltre, non risulterebbero denunce della donna nei confronti del convivente o chiamate alle forze dell’ordine per maltrattamenti. I vicini, però, avrebbero riferito che l’uomo le faceva spesso scenate di gelosi.
La chiamata al 118
Il fatto è accaduto poco dopo le 22 di venerdì in via Ripamonti 193, in un quartiere popolare nella zona sud di Milano. Nell’appartamento in cui vivevano la donna, una lituana di 27 anni, e l’uomo, un ucraino di 31 anni, è scoppiata una lite, l’ennesima nella coppia. Ma questa volta, di fronte all’aggressività dell’uomo (la donna ha raccontato di essere stata picchiata già in precedenti occasioni) la compagna avrebbe reagito afferrando un coltello e colpendolo al petto. Vedendolo cadere a terra la donna ha subito chiamato il 118 ma i soccorritori non sono riusciti a rianimarlo. La 27enne che presentava alcune ferite da colluttazione, è stata trasportata insieme alla figlia, nata da una precedente relazione, all’ospedale per degli accertamenti.
Incensurati e in regola
Sia l’uomo che la donna sono incensurati e anche il convivente era in regola con il permesso di soggiorno ma, secondo quanto riferito dai vicini, era spesso aggressivo e in preda a crisi di gelosia. Le indagini sono condotte dal nucleo investigativo dei carabinieri di Milano.Litiga con il convivente e lo uccide con una coltellata al cuore: arrestata
La 27enne, di ritorno da un colloquio di lavoro come ballerina di night, aggredita dal compagno. Nella lite, l’uomo avrebbe buttato a terra la figlia della donna, di 3 anni
Aggredita durante una lite avrebbe ucciso il convivente, colpendolo con una coltellata al cuore. Si tratta di una lituana di 27 anni, Oksana Murasova, che dopo gli accertamenti in ospedale è stata arrestata e trasferita nel carcere di San Vittore. Secondo le prime ricostruzioni, la 27enne, che lavora come ballerina nei night, stava tornando nell’appartamento al civico 193 di via Ripamonti con la figlia di tre anni, dopo aver incontrato l’impresario di un locale per un possibile nuovo ingaggio. Il compagno, Bilous Ruslan, 31enne ucraino, l’avrebbe accolta con modi violenti, forse esasperati dall’alcol. Nella lite, l’uomo avrebbe buttato a terra la piccola: in seguito alla caduta, la bimba ha riportato un ematoma alla testa per il quale è stata tenuta in osservazione all’ospedale San Paolo. Al gesto del convivente Oksana avrebbe reagito impugnando un coltello da cucina e assestandogli un fendente al petto: un unico colpo che però è stato fatale, perché si è infilato proprio tra le una costola e l’altra e ha raggiunto il cuore.
La presunta assassina, incensurata — è stata lei stessa a chiamare i carabinieri e ad attendere il loro arrivo — è stata prima accompagnata in ospedale per le ecchimosi riportate durante il violento litigio. In seguito, è stata trasferita assieme alla piccola nel centro di accoglienza per madri detenute con i loro figli nel carcere milanese di San Vittore. Gli investigatori hanno precisato che la vittima era incensurata e in regola con il permesso di soggiorno. Inoltre, non risulterebbero denunce della donna nei confronti del convivente o chiamate alle forze dell’ordine per maltrattamenti. I vicini, però, avrebbero riferito che l’uomo le faceva spesso scenate di gelosi.
La chiamata al 118
Il fatto è accaduto poco dopo le 22 di venerdì in via Ripamonti 193, in un quartiere popolare nella zona sud di Milano. Nell’appartamento in cui vivevano la donna, una lituana di 27 anni, e l’uomo, un ucraino di 31 anni, è scoppiata una lite, l’ennesima nella coppia. Ma questa volta, di fronte all’aggressività dell’uomo (la donna ha raccontato di essere stata picchiata già in precedenti occasioni) la compagna avrebbe reagito afferrando un coltello e colpendolo al petto. Vedendolo cadere a terra la donna ha subito chiamato il 118 ma i soccorritori non sono riusciti a rianimarlo. La 27enne che presentava alcune ferite da colluttazione, è stata trasportata insieme alla figlia, nata da una precedente relazione, all’ospedale per degli accertamenti.
Incensurati e in regola
Sia l’uomo che la donna sono incensurati e anche il convivente era in regola con il permesso di soggiorno ma, secondo quanto riferito dai vicini, era spesso aggressivo e in preda a crisi di gelosia. Le indagini sono condotte dal nucleo investigativo dei carabinieri di Milano.